Figli di immigrati regolarmente tesserati, ma non ancora iscritti al portale: la FIP inibisce per tre mesi il presidente e penalizza (ancora) la Tam Tam Basketball
- Postato il 30 dicembre 2025
- Sport
- Di Il Fatto Quotidiano
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Regolarmente tesserati, ma non ancora iscritti al portale online dedicato. L’allenatore-presidente fa giocare la prima partita del campionato di basket under 13 a una ragazza e un ragazzo dodicenni, figli di immigrati, e oltre a perdere a tavolino viene inibito dalla FIP (Federazione Italiana Pallacanestro) per tre mesi. Accusato di irregolarità e inosservanza delle norme relative alle modalità di tesseramento, il fondatore della Tam Tam Basketball Massimo Antonelli non ci sta. “Il provvedimento disciplinare che viene dato in caso di questa chiamiamola ‘mancanza’ lo trovo infinitamente sproporzionato e, lasciatemelo dire, umiliante. Ma scusate, non viene meno anche la mission della FIP di agevolare e favorire l’avvicinamento dei ragazzi alla pallacanestro?”. Promuovono l’inclusione sociale e contrastano il degrado in un’area difficile, ma secondo la Federazione sono dei fuorilegge. L’associazione dilettantistica di Castel Volturno – senza scopi di lucro fondata nel 2016 per offrire gratuitamente pallacanestro e supporto a ragazzi di seconda generazione e figli di immigrati – sta vivendo un paradosso senza precedenti.
I provvedimenti disciplinari
Per spiegare nel dettaglio l’accaduto bisogna tornare indietro di qualche settimana. Precisamente al 17 novembre, giorno in cui la FIP emette due provvedimenti disciplinari ai danni della società. Il primo ufficializza la sconfitta a tavolino: “Perdita della gara per infrazioni che comportano la punizione sportiva della perdita della gara e per posizione irregolare di giocatore, allenatore e aiuto allenatore, determinata da inosservanza delle norme relative alle modalità di tesseramento [art. 49 RG, art. 52, RE Gare]”. L’altro conferma l’irregolarità del fondatore Massimo Antonelli con relativa sospensione: “Inibizione determinata dal 17/11/2025 al 17/02/2026 per violazione delle disposizioni regolamentari in materia di tesseramento e per posizione irregolare di giocatore, allenatore e aiuto allenatore, determinata da inosservanza delle norme relative alle modalità di tesseramento e per tenuto conto dell’aggravante relativa alla carica di capitano della squadra, dirigente di società o addetto agli arbitri rivestita [art. 47 RG,art. 52, RE Gare, art. 21,5a RG]”.
Cos’è MyFip: il procedimento
E qui arriva il vero cavillo. Come funziona il procedimento di iscrizione ai campionati giovanili? Oltre al classico tesseramento alla Federazione, dal 2024 è stata creata la web app MyFIP, una piattaforma online – collegata direttamente alla FIP – che offre ai tesserati (atleti, dirigenti, allenatori) un’identità digitale per accedere e gestire autonomamente la propria carriera, i dati personali e interagire con il sistema informativo. Da quest’anno l’app ha una funzione di doppia verifica: per poter giocare, infatti, non solo devi essere tesserato alla FIP ma è necessario iscriversi anche al portale online per certificare ulteriormente il tesseramento avvenuto. Insomma, una doppia procedura che anziché facilitare il flusso rende tutto più complicato. Per la Tam Tam il primo tesseramento alla Fip ha un costo di 54 euro per i ragazzi stranieri e 61 per le ragazze straniere. Completata la prima fase, gli stessi – se minorenni, come in questo caso, i genitori – devono iscriversi autonomamente a MyFIP e far confermare le loro utenze dal presidente del club. Per una squadra del tutto (o quasi) extracomunitaria come quella di Antonelli diventa tutto più complesso. “E dire che ci avevano provato ma non ci erano riusciti. Il motivo? Per gli stranieri è complicato iscriversi a MyFIP: mi dicono sia complesso anche per gli italiani, perché per gli under 14 occorre il consenso dei genitori che a loro volta devono iscriversi alla piattaforma. Naturalmente le informazioni da seguire sono in italiano e per i genitori stranieri è complesso capire le procedure da seguire”, spiega il fondatore di Tam Tam con una lunga lettera di dissenso sui social. “Per noi di Tam Tam è tripla fatica già star dietro alla prima fase dei tesseramenti dei tanti ragazzi stranieri perché c’è una richiesta infinita di documenti per poterli iscrivere alla federazione (documenti che spesso sono scaduti e quindi in attesa di rinnovi). Una volta mandati alla FIP dobbiamo aspettare diversi mesi per avere il tesseramento definitivamente approvato. Come dicevo ci avevano provato, tutti e due mi avevano scritto più messaggi che non riuscivano: mi riferivano che a un certo punto appariva una finestra con la scritta ‘Possono iscriversi solo i 14enni’. Arrivati alla prima partita non me la sono sentita di bloccarli, si erano allenati come gli altri dai primi di settembre”.
Un provvedimento disciplinare controverso
Massimo Antonelli ritiene il provvedimento disciplinare nei suoi confronti ingiusto e scorretto perché esattamente identico nei confronti delle società che non completano neanche il primo passaggio d’iscrizione. “Mi chiedo poi se è giusto comminare tre mesi di blocco a un allenatore e presidente, un danno enorme all’attività. L’anno scorso, se non vado errato, si davano le stesse inibizioni ai coach e ai presidenti che facevano giocare ragazzi non iscritti alla FIP, in quest’ultimo caso posso giustificare una penalità pesante se non ci sono le attenuanti. Quando uno paga di solito la pratica è chiusa”. Il vero paradosso è proprio questo: perché pagare la stessa pena se il tesseramento alla FIP è stato effettuato? “Avrei capito e accettato il provvedimento disciplinare affibbiatomi se il pagamento avvenisse dopo la doppia procedura sia del tesseramento alla FIP che dell’iscrizione a MyFIP. Che succede se per assurdo un genitore di un nostro ragazzo non vuole iscriversi a MyFIP perché non ama dare la sua mail e/o il suo numero di telefono? Si verrebbe a determinare che la Tam Tam ha un ragazzo regolarmente tesserato, nonostante abbia pagato per il suo tesseramento 61 o 54 €, ed è impossibilitata a fargli giocare le partite”. Antonelli definisce questo trattamento “una mostruosità contraria a tutti i principi e diritti allo sport”. E poi aggiunge: “Da tenere presente che il genitore con la sua firma sul modulo di tesseramento FIP ha dato l’assenso a far giocare le partite al figlio”. Insomma, un provvedimento che penalizza fin troppo per una mancanza “minima” e non irregolare.
Tam Tam (ancora) nel mirino della FIP
In casa Tam Tam la storia si ripete. Perché già nel 2019 la FIP aveva penalizzato la squadra di Castel Volturno per un’eccesiva presenza di stranieri nel roster. A causa dei “troppi stranieri”, infatti, i vincitori del campionato Under 15 non presero parte al campionato di eccellenza Under 16 che si gioca su base nazionale. Per l’ennesima volta Tam Tam Basketball chiede rispetto, ma soprattutto chiarezza. Per un sistema che anziché venire incontro alle necessità, divide e allontana.
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