Figli di coppie omogenitoriali, Piciocchi: “Salis ci risparmi lezioni e assolva ai suoi doveri con sobrietà”

  • Postato il 24 giugno 2025
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Pietro Piciocchi

Genova. “Eviterei di ricercare della visibilità personale e di fare della propaganda su questi delicati argomenti, nel rispetto di tutti i soggetti coinvolti e della sensibilità di ciascuno sul tema, e invito Salis a risparmiarci le sue lezioni e ad assolvere ai suoi doveri istituzionali con sobrietà e nella consapevolezza di essere la sindaca di tutti i genovesi”. Così Pietro Piciocchi, ex vicesindaco reggente sconfitto alle elezioni, oggi consigliere di minoranza, reagisce all’annuncio della registrazione dei primi figli di coppie omogenitoriali che avverrà domani nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi.

“Apprendo che la sindaca di Genova Silvia Salis, nella giornata di domani, ha deciso di registrare in pompa magna nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi i primi riconoscimenti ufficiali dello status di figli nati nel contesto di coppie omosessuali a seguito della recente sentenza della Corte costituzionale che ha rimosso parzialmente il precedente divieto stabilito dalla legge – scrive Piciocchi -. Fin qui tutto legittimo: solo non capisco perché la stessa sindaca, nel decidere di dare così tanta enfasi a questo gesto, avverta la necessità di offendere gratuitamente la sensibilità di una parte consistente della nostra città (che può anche avere opinioni diverse), nonché la reputazione della precedente amministrazione”.

Piciocchi si riferisce a una dichiarazione di Salis pronunciata però in campagna elettorale: “Genova purtroppo ha vissuto delle pagine grottesche per quello che riguarda il tema dei diritti in questi otto anni. Chiaramente è solo un tema di uniformarsi a quello che è il mondo senza pensare di fare dei passi indietro”.

Francamente questo giudizio sommario e superficiale lo rispedisco al mittente – attacca l’ex vicesindaco -. Un sindaco dovrebbe sapere che ci sono leggi che governano l’attività dello stato civile, quello che si può fare e quello che non si può fare, non essendo questa materia rimessa all’arbitrio del singolo (in questo campo il sindaco agisce come ufficiale di governo). Se il riferimento di Salis, come pare, è diretto al fatto che in passato tali riconoscimenti fossero stati negati dagli uffici dell’anagrafe del Comune di Genova, ebbene le devo ricordare che ciò è avvenuto sempre e solo a seguito del rispetto della legge, come peraltro dimostrato da numerose sentenze della Corte di Cassazione (il che vorrebbe dire, seguendo il ragionamento di Salis, che abbiamo anche una magistratura grottesca, come grottesco era chi applicava quelle leggi)”.

Autore
Genova24

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