Fiat 500, la piccola che ha traghettato l’Italia nel futuro elettrico
- Postato il 12 giugno 2025
- Auto D'epoca
- Di Virgilio.it
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Trovare un’auto più italiana della Fiat 500? Buona fortuna. Da una parte, quella originaria, datata 1957, capace di infilarsi dappertutto, anche nei vicoli stretti di un’Italia che correva verso il futuro, con la valigia di cartone ancora in mano. Dall’altra la nuova Cinquina, oggi in vendita, che ha messo la spina senza perdere lo stile. Da utilitaria popolare a icona fashion, il suo viaggio attraversa generazioni, motori e città. Ma cos’è rimasto davvero uguale? E cosa, invece, è cambiato per sempre?
La nascita della Cinquina
Nel 1957 l’Italia guarda avanti. Le famiglie iniziano a risparmiare e le città si espandono; il bisogno di mobilità si fa pressante. I treni non bastano, le moto non colmano il vuoto. In Fiat hanno un’intuizione: costruire un’auto accessibile, più corta della 600 e più facile da costruire, realmente abbordabile. Dante Giacosa disegna una vettura lunga meno di tre metri con due posti anteriori veri e un ripiano di fortuna dietro. Monta un bicilindrico posteriore da 479 cc raffreddato ad aria, trasmissione manuale a quattro marce e impianto elettrico ridotto all’osso, a uno scopo: tenere solo ciò che serve per spostarsi.
Nel luglio 1957 debutta la Nuova 500 a 490.000 lire. La carrozzeria è essenziale, il tetto in tela apribile, le porte minute, gli interni spartani. La sostanza prevale. Per molti costituisce il primo mezzo di proprietà. Permette di evadere dai confini urbani, raggiungere il mare, fare la spesa senza elemosinare passaggi o inseguire l’autobus. In una parola: vita.
Nel 1958 arriva la 500 Sport con tetto rigido e 21 CV: tocca i 100 km/h in fede all’identità originaria. Negli anni seguenti il modello evolve: fari più efficaci, potenza leggermente superiore e abitacolo meno crudo, sempre nel rispetto della ricetta di base. Le versioni F, L e R introducono ritocchi mirati su meccanica e fruibilità, recependo ciò che gli utenti chiedono per l’uso quotidiano.
Intorno al nucleo essenziale nascono varianti dedicate. La Giardiniera allunga la carrozzeria e offre pianale piatto per chi trasporta merci. La Spiaggina elimina tetto e portiere, destinata alle località balneari. La Abarth tortura il progetto fino al limite, trasformandolo in una piccola sportiva sorprendente. Ogni derivazione rispetta la struttura di partenza: lamiera leggera, motore semplice, costi compressi. Versioni accomunate dalla stessa visione: togliere il superfluo per ottenere un veicolo facile da produrre e di facile manutenzione.
Tra il 1957 e il 1975 Fiat costruisce quasi quattro milioni di unità. La 500 popola cortili, strade di campagna e parcheggi cittadini. Finisce immortalata in vacanza, in città e nei film. Il suo successo nasce dalla funzione. Si infila negli spazi dove le altre auto devono fermarsi e fare manovra. Quando vai a fare benzina ti sorprendi ogni volta di quanto poco serva per riempire il serbatoio. Apri il cofano posteriore e trovi un motore che non ha segreti, con tutti i componenti in vista, assemblati secondo una logica semplice che puoi seguire con lo sguardo e con le mani.
Ancora oggi molte 500 degli anni Sessanta circolano, restaurate o sopravvissute. Raccontano un’epoca vera, fatta di individui abituati a lavorare sodo e, la sera, usare quella stessa piccola macchina per portare i figli a prendere il gelato, dopo averla guidata all’alba fino alla fabbrica.
Fiat Nuova 500 (1957–1975) – Scheda tecnica
- Motore: bicilindrico posteriore raffreddato ad aria, 479 cm³, potenza da 13 a 22 CV (a seconda della versione)
- Cambio: manuale a 4 marce (non sincronizzato nelle prime serie)
- Trazione: posteriore, motore longitudinale posteriore
- Velocità max: circa 85 km/h (versione base); fino a 110 km/h (Abarth)
- Consumi: circa 4,5 l/100 km
- Lunghezza: 2.970 mm
- Bagagliaio: circa 40 litri anteriori + ripiano posteriore
- Peso: 470–510 kg (in base a versione e dotazioni)
- Posti: 2+2 (posteriori d’emergenza, migliorati nelle versioni successive)
Il ritorno e la rivoluzione elettrica
Nel 2007 la Fiat 500 torna alla ribalta. La nuova versione mantiene l’impostazione compatta dell’originale, ma adotta una meccanica diversa. Il motore si sposta sull’asse anteriore, la trazione pure e la scocca portante garantisce una maggiore rigidità. La lunghezza supera di poco i tre metri e mezzo, il passo si allunga per offrire abitabilità superiore e il peso resta sotto i mille chili. L’input progettuale è il concept Trepiùno, presentato nel 2004, da cui vengono ripresi i riferimenti stilistici principali.
Nel 2020 arriva la 500 elettrica. Il motore a benzina viene sostituito da un’unità da 87 kW alimentata da una batteria da 42 kWh. L’autonomia raggiunge i 320 chilometri nel ciclo WLTP e la ricarica rapida consente di passare dal 10 all’80% in circa mezz’ora. Le proporzioni cambiano leggermente per ospitare il nuovo pianale, ma la maneggevolezza è su livelli simili. Il raggio di sterzata è contenuto, la posizione di guida resta verticale e l’accessibilità rimane un punto centrale.
L’interno mescola elementi del passato e dotazioni attuali. Il volante a due razze richiama quello storico, mentre il sistema Uconnect 5 introduce uno schermo centrale da oltre dieci pollici. La plancia è semplice, con comandi ridotti all’essenziale, impreziosita però da sistemi ADAS di livello 2. Il sedile è rialzato e il montante anteriore arretrato, come sulla prima serie. Fiat introduce anche una versione con una piccola portiera posteriore sul lato destro, utile per accedere ai sedili posteriori. È una scelta che guarda al passato, in particolare alla Giardiniera, e che si inserisce in un’idea precisa: semplificare la vita quotidiana.
Nel 2025 viene il turno della versione ibrida. Il tre cilindri è abbinato a una trasmissione manuale a sei rapporti. È una scelta che riduce le spese, ottimizza la percorrenza e reintroduce una componente meccanica concreta. La produzione parte da Mirafiori, con un piano da oltre 100.000 unità all’anno. La filosofia di base? Invariata. La 500 rimane un punto di riferimento per muoversi in città, con dimensioni contenute, costi di esercizio bassi e una meccanica leggibile. Cambiano i materiali, le normative, il contesto, ma non il motivo per cui la vettura esiste. È ancora costruita per portarti dove serve, con poco, senza sprechi né sovrastrutture.
Fiat 500 elettrica (2020–oggi) – Scheda tecnica
- Motore: elettrico sincrono a magneti permanenti, potenza di 87 kW (118 CV), coppia 220 Nm
- Cambio: automatico monomarcia a riduzione fissa
- Trazione: anteriore, motore trasversale
- Velocità max: circa 150 km/h
- Consumi: circa 14,0 kWh/100 km in ciclo WLTP
- Batteria: 42 kWh lordi (37,3 kWh netti)
- Autonomia: fino a 320 km (WLTP)
- Lunghezza: 3.632 mm
- Bagagliaio: 185 litri (fino a 550 litri con sedili posteriori abbattuti)
- Peso: circa 1.365 kg
- Posti: 4