Ferrari, la statistica imbarazzante: i numeri di Verstappen ridicolizzano la Scuderia
- Postato il 2 ottobre 2025
- Formula 1
- Di Virgilio.it
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La Casa modenese rimane il team con maggior numero di riconoscimenti iridati nella storia del circus. Un record prestigioso, forse l’ultimo, che è rimasto da sfoggiare, e solo per la costante partecipazione sin dal primo campionato ufficiale del 1950. Analizzando i numeri degli ultimi 20 anni di Formula 1, ovvero dal successo di Michael Schumacher a Suzuka del 10 ottobre 2004 all’ultimo trionfo targato Carlos Sainz, dello scorso anno a Città del Messico, sono arrivati 66 trionfi.
Max Verstappen, figlio dell’ex compagno di squadra del Kaiser in Benetton, ha debuttato nella massima categoria del Motorsport, come pilota titolare della Toro Rosso, nel 2015. Dopo appena un anno nello Junior Team arrivò il passaggio alla Red Bull Racing al posto di Daniil Kvjat. L’olandese riuscì nell’impresa di vincere al debutto nella squadra anglo-austriaca, complice un contatto al via tra Hamilton e Rosberg nel GP di Spagna. Ai tempi la Mercedes era l’auto più dominante in pista e negli anni successivi arrivarono solo sporadiche vittorie per l’enfant prodige della RB.
La repentina crescita di Max Verstappen
In carriera il quattro volte iridato non è mai arrivato secondo in classifica. Dopo due terzi posti nel 2019 e nel 2020, finalmente, ebbe in dote una monoposto da titolo nel 2021. Max ha inanellato una serie di 4 titoli consecutivi, beffando Lewis Hamilton, attuale driver della Scuderia Ferrari, ad Abu Dhabi nel 2021. Il classe 1997, con il successo ottenuto a Baku, è salito a quota 67 vittorie in carriera in F1. La Rossa, nonostante delle leggende dell’automobilismo, in 20 anni ha totalizzato 66 successi, ovvero un trionfo in meno di Max Verstappen.
Basterebbe scorrere i nomi che hanno corso nelle ultime due decadi per il Cavallino per capire che persiste un problema legato alla struttura della squadra e alle soluzioni tecniche messe in pista. Michael Schumacher si è ritirato nel 2006, ma nelle due stagioni successive la Scuderia modenese era rimasta ai vertici. L’organigramma non era ancora stato rivoluzionato e Kimi Raikkonen, erede designato del Barone Rosso, si laureò campione del mondo nel 2007, battendo Alonso e Hamilton al fotofinish. L’ultimo titolo costruttori della Ferrari è datato 2008, con Felipe Massa protagonista sino all’ultima curva dell’ultimo GP del Brasile, e ancora Ice-man ad affiancarlo. Due piloti che da anni hanno appeso il casco al chiodo. Le rivoluzioni tecniche successive non hanno più regalato gioie ai tifosi del Cavallino.
Anni di umiliazioni
La Formula 1 è ciclica e dopo il dominio targato Sebastian Vettel con Red Bull Racing, la precedente era ibrida ha visto trionfare per otto anni consecutivi la Mercedes. Poi è toccato a Max Verstappen fare la voce grossa nel drink team e, nelle ultime due annate, è la McLaren la monoposto da battere. Il momento della Ferrari non è mai arrivato e, sebbene l’arrivo di Hamilton, non sono stati celebrati successi nel 2025.
La SF-25 si è rivelata l’ennesima monoposto fallimentare senza chiari punti di forza. Lewis non si è adattato allo stile della Rossa e Leclerc, per ora, non è andato oltre a 5 piazzamenti sul podio. Negli ultimi 20 anni in Ferrari, Verstappen a parte, hanno corso i migliori driver al mondo. L’unico che, in due diverse occasioni, è andato vicino a laurearsi campione del mondo è stato Fernando Alonso sulla Rossa. Nel 2010 e nel 2012 avrebbe meritato, ma la supremazia tecnica della Red Bull Racing permise a Vettel di avere la meglio. Hamilton, annunciato in pompa magna a Maranello, rischia di fare una fine meno gloriosa sia dello spagnolo che del tedesco.