Fermata un’altra petroliera della flotta ombra russa. Segnale dell’Estonia a Putin

  • Postato il 15 aprile 2025
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  • Di Formiche
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“Ecco come sconfiggere l’aggressione russa. Non è costato la vita di un solo soldato o marinaio. Dovremmo tutti avere la ferma determinazione e la volontà politica dell’Estonia”. Con questo post su X il generale (in pensione) Ben Hodges, già comandante dell’Esercito degli Stati Uniti in Europa e Africa, ha commentato la decisione delle autorità estoni che nel Golfo di Finlandia hanno bloccato la petroliera Kiwala, ritenuta appartenere alla cosiddetta flotta ombra russa. Il tanker, fermo presso la baia di Muuga, è stato trattenuto dopo che controlli approfonditi hanno evidenziato numerose irregolarità sia nella documentazione che nella condizione di sicurezza dell’imbarcazione.

Dalle verifiche condotte dal dipartimento marittimo dell’amministrazione dei Trasporti è emerso che il Kiwala presenta ben 40 problematiche: 23 riguardano la documentazione, mentre le restanti segnalano criticità legate alla navigabilità e alla sicurezza marittima. La mancata garanzia sulla sicurezza ambientale e operativa ha spinto le autorità a non permettere al tanker di proseguire il viaggio. In particolare, la nave è stata inizialmente vista navigare con la bandiera della Repubblica di Gibuti, che in tempi recenti aveva provveduto alla cancellazione dell’imbarcazione dal proprio registro.

L’operazione, condotta in maniera tempestiva e coordinata, si inserisce in un contesto più ampio segnato da recenti provvedimenti legislativi: il Parlamento estone ha infatti autorizzato l’esercito a intervenire con la forza contro imbarcazioni ritenute una minaccia per la sicurezza nazionale nelle acque del Mar Baltico. La situazione ha acquisito ulteriore rilevanza geopolitica, visto che il tanker, soggetto a sanzioni da parte di Canada, Unione europea, Svizzera e Regno Unito, si stava dirigendo verso il porto russo di Ust-Luga.

Al momento del fermo a bordo c’erano 24 membri dell’equipaggio, di cui il comandante è cittadino cinese, mentre la maggior parte del personale è originario di Cina e Mauritania. Tra le informazioni emergenti, si apprende che in passato la nave era comandata da un uomo di nome Sergei Kharchenko. La proprietà del Kiwala è attribuita a Tirad Shipping, una società registrata alle Mauritius, una pratica che rientra in quella tattica tipica volta a oscurare i legami diretti con la Russia.

In risposta all’operazione, alcune figure vicine al Cremlino hanno reagito con toni accusatori contro l’Estonia. Nikolai Patrushev, fedelissimo del presidente Vladimir Putin e ora suo assistente, ha screditato l’operazione, definendola “disgustosa” e auspicando una replica. Sul versante ucraino, invece, il presidente Volodymyr Zelensky ha espresso gratitudine agli alleati per l’azione, sottolineando l’importanza di bloccare i tentativi di evasione delle sanzioni economiche mediante la “flotta ombra” russa.

Questa operazione si inserisce in un quadro geopolitico delicato, in cui le manovre dei Paesi occidentali mirano a restringere le possibilità della Russia di aggirare le sanzioni imposte per il conflitto in Ucraina. La detenzione del Kiwala rappresenta un segnale forte della volontà delle nazioni europee di tutelare non solo la sicurezza marittima, ma anche l’ordine internazionale.

(Foto: Estonia’s Transport Administration)

Autore
Formiche

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