Femminicidio di Sestri Ponente: via al processo per la morte di Sharmin Sultana, defenestrata dal marito per gelosia

  • Postato il 9 gennaio 2025
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Genova. E’ cominciato questa mattina davanti alla Corte di assise di Genova il processo per omicidio volontario e maltrattamenti in famiglia per Ahmed Mustak, l’uomo di 44 anni accusato di avere ucciso la moglie, Sharmin Sultana, 32 anni, e di avere poi inscenato il suicidio per depistare le indagini.

A parlare sono stati i carabinieri che sono accorsi sul posto quella mattina del 7 maggio 2023 trovando il corpo della 32enne riverso sull’asfalto sotto la finestra di casa in via Ferro a Sestri Ponente. Sharmin era morta sul colpo dopo un volo di 8 metri.

Inizialmente era stato considerato un suicidio, ma le successive indagini dei carabinieri avevano portato alla luce liti furibonde con il marito principalmente legate alla gelosia dell’uomo, alcune in presenza dei figli piccoli. Ed era stato proprio uno dei figli, in audizione protetta con gli psicologi, a riferire dettagli fondamentali per l’inchiesta.

Il bimbo 9 anni, aveva infatti raccontato delle violenze che la mamma subiva dal padre e che lui stesso collegava – come la sorellina – al fatto che la donna “stesse al cellulare”. Un racconto drammatico che, secondo l’accusa, confermerebbe anche che i bambini avrebbero assistito all’omicidio: “Papà ha sbattuto la testa di mamma”, “si perché la mamma guardare sempre il cellulare”, “mamma è morta“. E alla domanda se avesse poi visto la mamma cadere dalla finestra aveva risposto di “”.

Il giorno in cui Sharmin Sultana è stata uccisa, doveva sostenere un colloquio di lavoro. Era molto entusiasta – aveva raccontato un’amica ai militari – mentre il marito non era d’ accordo”.

Musthak, difeso dall’avvocata Vittoria Garbarini, era stato arrestato nove mesi dopo il delitto, a dicembre, dai carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Marcello Maresca. Nel corso delle indagini aveva cambiato versione sostenendo che la donna era caduta dopo una lite ma che non voleva ucciderla.

Questa mattina Ahmed Mustak, presente in aula, ha tenuto lo sguardo basso, con la testa fra le mani quando sono state mostrate in aula le immagini del corpo. L’udienza è stata rinviata al 16 gennaio quando il presidente della Corte Massimo Cusatti darà l’incarico a un perito di trascrivere alcune intercettazioni ambientali e telefoniche che l’accusa ha chiesto di far entrare nel processo.

Dovrà essere valutata anche dal medico legale l’impossibilità a testimoniare in audizione protetta del bimbo più piccolo della coppia, che ha problemi gravi di salute e per questo dopo aver reso le prime importanti dichiarazioni ai carabinieri non era stato più sentito in incidente probatorio.

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Genova24

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