Femminicidi, la premier Meloni: “Giustizia sia severa, istituzioni non si voltino dall’altra parte”
- Postato il 29 maggio 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Alla famiglia di Martina va il mio abbraccio, pieno di dolore e vicinanza. Alla Giustizia il compito di intervenire con la massima severità. Alle Istituzioni il dovere di non voltarsi dall’altra parte”. Sono le parole della premier Giorgia Meloni che commenta il femminicidio di Martina Carbonaro, 14 anni, uccisa a colpi di pietra dal 18enne che non voleva più frequentare. “Sono molti i provvedimenti che abbiamo approvato finora per tentare di fermare questo male, ma dobbiamo essere consapevoli che le norme non saranno mai sufficienti se non daremo vita ad una profonda svolta culturale e sociale. In questi anni dei passi in avanti sono stati fatti, ma evidentemente non basta. Dobbiamo fare di più, tutti insieme. Per Martina. Per tutte” scrive sui social la presidente del Consiglio definendo quello dell’adolescente “un delitto spietato, che colpisce nel profondo ogni genitore, ogni cittadino, ogni essere umano”.
Un appello e un richiamo alla responsabilità di tutti perché le donne continuano a morire sotto i colpi di ex, fidanzati, mariti, compagni, stalker. Oltre la 14enne, è stata uccisa Fernanda Di Nuzzo, 61 anni, maestra d’asilo uccisa dal marito. Due in tre giorni, ma sono 19 le donne uccise da inizio anno. Di queste sono 10 le vittime di femminicidio, ammazzate da ex o partner, secondo i dati del report trimestrale della Direzione centrale della polizia criminale, del Dipartimento della Pubblica sicurezza sugli omicidi volontari commessi nel periodo compreso tra il primo gennaio e il 31 marzo 2025.
Oggi era intervenuta anche la presidente del Parlamento europea Roberta Metsola: “Il mio pensiero va alla famiglia e agli amici di Fernanda Di Nuzzo, maestra d’asilo uccisa ieri a Torino. La sua vita spezzata si aggiunge con dolore e rabbia a quella di tante, troppe donne vittime di femminicidio come Giulia Cecchettin. La presidente, che è in visita in Italia, ha spiegato che “il Parlamento europeo – ha spiegato – ha già adottato misure concrete contro la violenza di genere ma è chiaro che non è abbastanza. Continueremo a lavorare senza sosta per garantire che nessuna donna debba più temere per la propria vita”.
“Martina aveva 14 anni. Anche il suo assassino era giovanissimo. La diminuzione dell’età di chi uccide e di chi viene uccisa non è un dettaglio, è un segnale chiaro: dobbiamo intervenire prima” scrive, in un post su Instagram, la Fondazione Giulia Cecchettin, presieduta dal padre Gino. “Educare al rispetto – prosegue il testo – alle relazioni sane, ai confini. Nelle scuole, nei territori, ovunque crescano ragazze e ragazzi. Questo è il cuore dell’impegno della Fondazione Giulia Cecchettin: trasformare il dolore in prevenzione. Perché ogni giovane sappia amare senza ferire. E ogni ragazza possa vivere libera e al sicuro. Alla famiglia di Martina, la nostra più profonda vicinanza. In questo dolore indicibile, ci stringiamo a voi con rispetto e silenzio“.
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