Fedez live al Forum: “Non rinnego il legame con Chiara, ha dato vita ai nostri figli. Certi nodi non si sciolgono. Scusa a Sinner, paradosso riuscito malissimo”

  • Postato il 20 settembre 2025
  • Musica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Credo che se una rima non viene capita, l’errore sia di chi l’ha scritta. Mi assumo tutte le responsabilità”. Pochi minuti dopo l’inizio del suo live all’Unipol Forum di Milano, Fedez ha fatto mea culpa per la strofa, pubblicata qualche giorno fa su Instagram, in cui definiva il numero due del tennis mondiale Jannik Sinner “un purosangue italiano con l’accento di Adolf Hitler”.

“Per questo concerto ho preparato delle barre inedite e l’ho fatto anche su ‘Tutto il contrario’. Ci tengo a spiegare il ragionamento, mi rendo conto non fosse chiaro. Questo è un brano in cui prendo una tesi e la porto all’esasperazione – ha affermato –. Volevo utilizzare lo stesso paradosso degli atleti che nascono e vivono in Italia e non sono considerati italiani per il colore della pelle e applicarlo al più grande sportivo vivente del nostro Paese. Mi è riuscito malissimo e l’unica cosa che posso fare è chiedere scusa”.

Una presa di coscienza davanti al suo pubblico. Nel giorno, ieri 19 settembre, del “ritorno a casa” come lui stesso l’ha definito. Sei anni dall’ultima volta ad Assago, dieci dalla prima. “È dal lontano 2019 che non faccio un mio concerto. Ho vissuto la musica, l’ho scritta, l’ho respirata, ma lontano dal palco. Non avevo programmato di tornarci presto. Poi, qualcosa ha cambiato il passo. Non è stata una decisione, è stato un richiamo”, aveva scritto sui social annunciando il live a febbraio scorso.

Così, sulle note di “Bimbi per strada”, è cominciato lo spettacolo di circa due ore (oggi si replica), in cui ha ripercorso i successi della sua discografia. Dai brani puramente rap alle collaborazioni, dai tormentoni estivi fino alle canzoni con cui ha partecipato al Festival di Sanremo. “Se non fosse per questa non penso sarei qui – ha spiegato per introdurre “Battito”, con cui si è classificato quarto all’Ariston nel 2025 –. Senza battito non c’è musica e senza musica non c’è vita. E la musica ora è il mio antidoto perché uccide tutto il rumore di fondo”.

A festeggiare con il rapper cresciuto a Rozzano il ritorno al Forum i colleghi Emis Killa (“Sexy Shop”), Marco Masini (“Bella Stronza”), Orietta Berti (“Mille in una versione remix”) accolta dall’ovazione del pubblico e Francesca Michielin (“Cigno Nero”, “Chiamami per nome”, “Magnifico”).

La dedica ai figli Leone e Vittoria

“Sono senza parole, grazie per questa sera”, ha esordito Fedez davanti ai numerosi presenti. L’organizzazione non ha fornito numeri ufficiali, ma il colpo d’occhio del tutto esaurito c’era (solo qualche posto vacante nei settori superiori). Ad applaudirlo, sugli spalti, anche la mamma-manager Tatiana e i figli Leone e Vittoria. Sul grande palco rettangolare al centro del palazzetto, con delle pedane che si alzavano e si abbassavano in base alle esigenze di scena (così come la gabbia su cui venivano proiettati i visual), nessuna band. Solo la grande energia del padrone di casa, che ha spesso dialogato spesso con i fan, soprattutto per invitare a scatenarsi e presentare i brani. “Il prossimo mi ha consacrato tra l’élite dei grandi cantautori italiani. Se per De André c’è ‘Bocca di Rosa’ e per Guccini ‘L’Avvelenata’ – ha ironizzato Fedez –, per me c’è “Pensavo fosse amore e invece…” . Un pensiero, con “Sembra semplice”, è andato a Fausto Cogliati “che a gennaio ci ha lasciato. Dieci anni fa era su questo palco con me, ha prodotto i miei primi dischi e seguito le direzioni artistiche dei miei concerti”. Non è mancata la dedica ai figli Leone e Vittoria su “Prima di ogni cosa”: “Questa è per voi, vi voglio bene”.

Il nodo “che non si può sciogliere” con Chiara

Effetto discoteca con “La dolce vita”, “Italiana”, “Disco paradise” e “Bocciofili”. Un riferimento implicito all’ex moglie Chiara Ferragni, poi, con “Allucinazione collettiva”. “Le nostre vite vanno avanti ma la storia non si cancella. Non rinnegherò mai il legame che ha dato vita ai nostri splenditi figli. Ci sono nodi che non si sciolgono”, ha dichiarato il rapper commosso dopo aver intonato il brano. Spazio dunque all’emozione. Ma anche ai cori del pubblico su, tra gli altri, “Piccole cose”, “Assenzio” e “L’amore eternit”. Durante lo spettacolo, anche una citazione a Orwell prima di “Si scrive schiavitù ma si legge libertà”, il siparietto con Emis Killa, con cui “ci conosciamo da quando abbiamo 14 anni e abbiamo litigato più volte di quelle che tuti sanno” e il palazzetto illuminato dalle torce degli smartphone su “Magnifico”, con Fedez e Michielin sospesi sopra il palco su due pedane. Chiusura, poi, affidata alle hit “Vorrei ma non posto” e “Senza pagare”.

La scaletta del concerto

Bimbi per strada
Sapore
Assenzio
Pensavo fosse amore e invece…
Tutto il contrario
Faccio brutto
Bella storia
Generazione bho
Problemi con tutti (Giuda)
21 grammi
L’hai voluto tu
Sembra semplice
Piccole cose
Meglio del cinema
Disco Paradise
La dolce vita
Italiana
Prima di ogni cosa
L’amore eternit
Sexy shop feat. Emis Killa
Battito
Bella stronza feat. Marco Masini
Si scrive schiavitù si legge libertà
Cigno Nero feat. Francesca Michielin
Chiamami per nome feat. Francesca Michielin
Magnifico feat. Francesca Michielin
Allucinazione collettiva
Bocciofili
Dai cazzo
Alfonso Signorini (Eroe nazionale)
Mille feat. Orietta Berti
Vorrei ma non posto
Senza pagare

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Il Fatto Quotidiano

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