Fedez, il testo shock scatena la bufera: insulti a Sinner, stoccate a Papa e Schlein
- Postato il 16 settembre 2025
- Di Panorama
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Fedez torna al centro delle polemiche, e questa volta non per questioni legate alla sua vita privata. Il suo nuovo brano non è ancora uscito ufficialmente, ma è già diventato un caso. Bastano pochi secondi di una strofa pubblicata dal rapper nelle storie Instagram per incendiare il dibattito e trascinarlo dentro una bufera che sembra travolgerlo da più parti. Non si tratta di un singolo tradizionale, bensì di un flusso di parole aggressive, un testo costruito come un dissing che prende di mira a raffica figure pubbliche, istituzioni e simboli intoccabili della cultura italiana e non solo.
Nelle righe scandite dal rapper di Rozzano si susseguono nomi e riferimenti in un crescendo di provocazioni. L’esordio è un insulto diretto a EsseMagazine, seguito da un passaggio che coinvolge Stefano De Martino e un presunto video. Poi è il turno della Polizia postale, citata con tono sprezzante, e della religione, con un attacco frontale alla canonizzazione di Carlo Acutis: il giovane beato, amatissimo dai ragazzi, viene liquidato come “un quindicenne il cui miracolo è stato giocare alla PlayStation senza dire bestemmie”. Subito dopo, la strofa si sposta sul Papa, evocato in chiave sarcastica con un “Oh tranquilli raga, il Papa è ancora in Vaticano”, quasi a deridere l’istituzione stessa.
La parte più delicata arriva quando Fedez inserisce un riferimento a Elly Schlein e a una sua frase sull’antisemitismo e sulla condanna di Israele, riportata nel testo in maniera tagliente, con l’effetto di riaccendere immediatamente un tema politico già incandescente. Ma l’apice dello sdegno pubblico si concentra sul finale della strofa, quello che ha coinvolto Jannik Sinner. Il campione altoatesino viene presentato come “nuovo idolo italiano” per poi essere associato, con un colpo di scena verbale, ad Adolf Hitler. Un accostamento che ha colpito nel profondo l’opinione pubblica, trasformandosi nell’elemento più esplosivo di tutta la vicenda.
Sui social l’indignazione si è diffusa in poche ore. C’è chi ha definito quelle frasi un insulto gratuito e insensato, chi parla di cattiveria fine a se stessa, e chi sottolinea l’inadeguatezza di mettere sullo stesso piano un atleta simbolo del riscatto italiano e uno dei dittatori responsabili delle peggiori tragedie del Novecento. Sinner, nato e cresciuto in Alto Adige da famiglia di lingua tedesca, ha più volte ribadito di sentirsi italiano al cento per cento. Proprio per questo, l’allusione all’accento come marchio “straniero” e addirittura “hitleriano” è stata percepita da molti come una ferita non solo personale, ma anche collettiva, un affondo sul terreno identitario.
Il risultato è un coro di critiche che va ben oltre la singola battuta. In tanti hanno evidenziato come il testo sembri più un’escalation di rabbia che un esercizio artistico, una sequenza di colpi sparati a caso con l’obiettivo di generare scandalo e mantenere il nome del rapper al centro della scena. La provocazione, insomma, non appare più come un espediente di stile, ma come un’arma rivolta senza alcun filtro contro chiunque possa diventare bersaglio.
Per Fedez non è la prima volta che le sue parole incendiano il dibattito pubblico, ma questa volta la polemica assume contorni diversi. Coinvolge la religione, la politica, le minoranze, e infine lo sport, toccando simboli identitari che non lasciano spazio all’ironia o alla leggerezza. La sensazione diffusa è che la ricerca dello scandalo abbia superato i limiti della satira, generando un boomerang che rischia di travolgere il rapper stesso, proprio mentre si prepara al grande concerto evento al Forum di Assago.