Fecondatori di bovini, terminato il primo corso per salvaguardare il patrimonio genetico delle specie liguri
- Postato il 17 giugno 2025
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- Di Genova24
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Genova. Si è concluso con successo il primo corso per fecondatori laici di bovini in Liguria, un’iniziativa che pone la Liguria in un’ottica più competitiva a livello nazionale. Un’iniziativa organizzata da Coldiretti La Spezia e Coldiretti Genova, grazie alla sottomisura 1.1 del PSR Liguria 2014–2022. Un progetto formativo atteso da tempo, che ha permesso alla nostra regione di allinearsi alle pratiche già diffuse nel resto d’Italia.
Il fine ultimo dell’iniziativa è quello di favorire un miglioramento genetico del patrimonio bovino ligure, con particolare attenzione alle aree interne e montane, dove la presenza di allevamenti di qualità può contribuire al presidio del territorio e alla valorizzazione delle produzioni locali. Rendere gli allevatori autonomi anche nella fase riproduttiva significa dare loro gli strumenti per selezionare le migliori linee genetiche, potenziando le caratteristiche delle razze allevate. Una risposta concreta, anche, alla crescente minaccia rappresentata dalla carne sintetica, attraverso la valorizzazione della zootecnia reale, legata alla terra, agli animali e alla tracciabilità.
Il corso ha avuto una durata complessiva di 34 ore e si è svolto in modalità mista. Le ultime due lezioni si sono svolte in presenza a Santo Stefano d’Aveto, presso il bar La Baita, e hanno previsto esercitazioni pratiche. In coerenza con i principi fondamentali di Coldiretti, da sempre impegnata nella promozione di un’agricoltura etica e responsabile, non sono state eseguite esercitazioni su animali vivi, nel pieno rispetto delle normative e dei valori legati al benessere animale. Al termine dell’ultima giornata, si è svolto l’esame abilitante, che consente agli allevatori di operare legalmente come fecondatori laici per migliorare il patrimonio zootecnico della Regione.
La commissione d’esame era composta dalla dottoressa Erika Zannardi, medico veterinario dirigente del Servizio Igiene degli Alimenti e delle Produzioni Zootecniche dell’ASL5 (in qualità di presidente), dal dottor Roberto Facelli, rappresentante dell’Associazione Regionale Allevatori del Piemonte e docente del corso, dal dottor Federico De Bernardi del settore Ispettorato Agrario regionale della Regione Liguria, dal dottor Giuseppe Peirano, in rappresentanza dell’Ordine dei Veterinari della provincia di Genova, dal dottor Andrea Quaglino, direttore di ANABORAPI (Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese) e da Sabina Molinari, consigliere della Federazione Provinciale Coldiretti La Spezia.
Il corso è stato accolto con entusiasmo dagli allevatori, che hanno partecipato attivamente dimostrando grande interesse e motivazione. Anche Regione Liguria ha espresso apprezzamento per l’iniziativa, sottolineando il valore di un’attività formativa che rischiava di essere dimenticata e che oggi torna ad avere un ruolo strategico per il settore zootecnico.
“Questo corso segna un passo fondamentale per l’autonomia e la competitività degli allevatori liguri”, dichiara Luca Dalpian, Presidente di Coldiretti Genova. “Conoscere e poter gestire in prima persona anche gli aspetti legati alla riproduzione consente agli allevatori di intervenire in modo tempestivo e consapevole, riducendo i costi e migliorando la produttività.”
Grande soddisfazione anche da parte di Marco Lucchi, Presidente di Coldiretti La Spezia, che commenta: “Siamo stati i primi in Liguria ad attivare un corso di questo tipo, e i risultati ci danno ragione: il coinvolgimento è stato alto, i partecipanti motivati, e l’interesse dimostrato dalla Regione conferma l’importanza strategica di recuperare attività formative come questa, che rischiavano di essere dimenticate.”
Aggiunge Paolo Campocci, Direttore Coldiretti Genova e La Spezia: “Questa esperienza dimostra quanto la formazione tecnica, mirata e di qualità, possa fare la differenza per le aziende del nostro territorio. Come Coldiretti, continueremo a investire sia sulla formazione sia sulla consulenza, affinché gli allevatori possano contare su competenze sempre più solide, strumenti aggiornati e un supporto costante nel loro percorso di crescita.”