FdI: “Dipendente del Miur augura la morte alla figlia di Meloni”. La premier: “Clima violento, la politica si unisca”

  • Postato il 31 maggio 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola“, la 14enne Martina Carbonaro, uccisa a colpi di pietra dall’ex fidanzato. La foto di un post su Facebook proveniente all’apparenza da un dipendente del ministero dell’Istruzione, pubblicata sui social dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Galeazzo Bignami, scatena l’indignazione nel centrodestra: “Il livello di odio verso Giorgia Meloni e la sua bambina è inaccettabile“, scrive Bignami. “La solidarietà non basta più: ora serve una risposta esemplare. La critica politica è una cosa, ma l’odio umano, e ancor più verso i bambini, non può avere diritto di cittadinanza”, incalza.

“Stiamo effettuando tutte le verifiche utili a individuare l’identità dell’autore di questo atto indegno”, promette il leghista Giuseppe Valditara, a capo del dicastero in cui, secondo le informazioni di Facebook, lavora l’autore del post, il cui nome, nello screenshot pubblicato da Bignami, è oscurato. “Esprimo la mia forte solidarietà alla presidente Giorgia Meloni per le ignobili minacce rivolte ai suoi affetti più cari. Le autorità preposte sapranno adottare provvedimenti esemplari: nessuna tolleranza verso la violenza”, aggiunge il ministro.

A rilanciare il post sui propri social è la stessa premier: “Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza”, afferma. Mentre sua sorella Arianna, capo della segreteria di FdI, scrive: “Quanto dobbiamo ancora sopportare? Fin dove dobbiamo arrivare? Rispetto a questa ignobile barbarie, tutto lo sdegno possibile! La condanna sia unanime e forte. A mia sorella Giorgia e a mia nipote giunga il mio più affettuoso e protettivo abbraccio”.

Il presidente del Senato Ignazio La Russa definisce “ripugnanti” le parole del post: “Da parte mia ferma è la condanna per un gesto vile e disumano, che supera ogni limite. Esprimere odio verso una bambina è qualcosa di inaccettabile che offende la coscienza non può trovare alcuna giustificazione, nemmeno nel più acceso dissenso politico. Bene ha fatto il ministro Valditara a disporre immediatamente le opportune verifiche. Giunga la mia solidarietà alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla sua famiglia e un forte e affettuoso abbraccio a Ginevra”.

“Una frase incommentabile e inaccettabile. La mia solidarietà e vicinanza a Giorgia Meloni ed alla sua famiglia. C’è qualcuno che arma la mano (in questo caso la tastiera) di persone non equilibrate e quindi capaci di un odio sconosciuto alle persone normali”, è il tweet del ministro della Difesa Guido Crosetto. Mentre la Lega, con i capigruppo Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, dichiara che “ogni forma di odio è esecrabile, ma quando viene rivolto ad una bambina, se possibile, è ancora più abominevole. Auspichiamo che l’autore di queste parole infami venga identificato al più presto. A Meloni e alla piccola Ginevra la nostra solidarietà”.

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