Fatal Bologna, la magia di Orsolini condanna l'Inter di Inzaghi: l'inferno Dall'Ara miete un'altra vittima
- Postato il 22 aprile 2025
- Di Virgilio.it
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Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate. Quest’anno va così. Bologna è un dazio a cui occorre sottostare. Ci sono passate praticamente tutte. Nell’ordine, Atalanta, Fiorentina, Roma, Milan, Lazio, Napoli e, ora, Inter. Nessuna delle big è riuscita a strappare più di un pareggio ai ragazzi di Italiano al cospetto di un Dall’Ara che si fa inferno nella più dantesca delle accezioni e, una dopo l’altra, dispone le proprie illustri vittime in un girone dedicato.
Nel caso dell’Inter, poi, il rimando è duplice. E Bologna, come Verona per i cugini milanisti, si fa ‘Fatal’. I rossoneri persero con gli scaligeri lo scudetto del 1973 e quello del 1990, il primo sotto la guida di Rocco, il secondo con Sacchi. Inzaghi spera di non dover pagare due volte sulla propria pelle.
Dopo il titolo mandato in frantumi dall’indecisione di Radu sulla rimessa laterale di Perisic che nel 2022 spianò la strada al gol di Sansone e allo scudetto del Milan, i campioni d’Italia in carica capitolano in pieno recupero sulla magia di Riccardo Orsolini. Fatale – difficile da credere ma il destino quando vuole ci si impegna fino in fondo – un’altra rimessa con le mani. Tanto contestata, quanto decisiva.

Lo splendido gesto tecnico con cui Orsolini ha mandato al tappeto l’Inter al 94′
Se ne incarica Miranda, la palla è catapultata in area, trova sulla propria strada la testa di Bisseck, che riesce solo a prolungarne la traiettoria per la splendida girata al volo del talento con il 7 sulle spalle entrato da una ventina di minuti per fare quello che gli riesce meglio: essere decisivo. Girata al volo da capogiro che non lascia scampo a Sommer e condanna ancora una volta l’Inter, ora agganciato dal Napoli in vetta alla classifica.
“Orsonaldo” impazzisce. Il Dall’Ara impazzisce e da inferno si tramuta in paradiso rossoblù. In attesa delle Juve, il Bologna è di nuovo quarto. E se Dante non ha concesso la grazia divina a nessun bolognese, oggi ci pensano undici ragazzi su un campo di calcio a rendere giustizia a una città che non vuole smettere di pensare in grande. Le due secchiate d’acqua su Orsolini al termine non possono bastare per porre fine al sogno rossoblù. L’obiettivo è uno soltanto: tornare riveder le stelle. Quella della Champions, non è impossibile. La gloria chiama, il Bologna risponde.