"Fanno il cavolo che gli pare. Se a loro non va bene...": Giorgetti attacca Berlino, terremoto-Ue

  • Postato il 15 marzo 2025
  • Di Libero Quotidiano
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"Fanno il cavolo che gli pare. Se a loro non va bene...": Giorgetti attacca Berlino, terremoto-Ue

​Un Giancarlo Giorgetti scatenato, quello che ha preso parte oggi - sabato 15 marzo - all'evento "Tutto un altro mondo - Tutta un'altra economia" ad Ancona, uno degli eventi preparatori al Congresso federale della Lega. Durante il suo intervento, ha affrontato temi cruciali riguardanti le politiche economiche europee, la concorrenza internazionale, la spesa per la difesa e il ruolo del sistema bancario nel supporto alle piccole e medie imprese.​

Ma, soprattutto, il ministro dell'Economia ha picchiato duro contro Berlino. Giorgetti infatti ha espresso preoccupazione per la decisione della Germania di aumentare la spesa per la difesa in deroga ai vincoli di bilancio europei. Ha sottolineato come i tedeschi abbiano scelto di agire unilateralmente, senza negoziare con gli altri Paesi membri: "Ora i tedeschi hanno deciso che fanno quel cavolo che gli pare. Siccome non gli va bene a loro adesso, fanno il contrario naturalmente senza aver negoziato nulla". Parole pesantissime contro la Germania. Parole che la dicono lunga sullo stato dell'arte nella Ue.

Il ministro ha affrontato il tema dei dazi, la guerra commerciale mossa da Donald Trump, sottolineando come, all'interno della Lega, siano sempre stati concepiti non come strumenti punitivi, ma come mezzi per ristabilire una parità competitiva. Ha evidenziato la necessità di difendere le imprese italiane dalla concorrenza sleale di Paesi che non rispettano le regole elementari del mercato: "Il dazio l'ho sempre concepito come ripristinare una parità di competizione rispetto ad altri che invece le regole, anche quelle elementari, non le rispettano, per assicurare quella che è la vera concorrenza".

Riferendosi all'approccio di Trump, Giorgetti ha aggiunto: "Li vuole mettere perché pensa che è il modo di difendere le imprese americane. Io dico che è l'occasione buona per discutere come difendere i giusti diritti delle imprese italiane e delle migliaia di imprenditori che hanno dovuto chiudere per la concorrenza sleale". E ancora, il leghista ha auspicato una revisione delle regole della competizione globale, esprimendo scetticismo sull'utilità di incontri internazionali come il G20 e il G7, che a suo avviso generano solo confusione.​

Giorgetti ha successivamente commentato l'aumento della spesa per la difesa deciso dall'Unione europea, definendolo singolare, soprattutto considerando che la guerra in Ucraina dura da tre anni: "La capacità di difesa, averla, è giusto e normale, ma scoprire all'improvviso che si debbano spendere valangate di miliardi facendo dei debiti è singolare, visto che la guerra in Ucraina c'è da 3 anni". 

Infine, il ministro ha affrontato la questione del credito alle piccole e medie imprese, criticando l'attuale struttura del sistema bancario, dominato da grandi istituti che spesso trascurano le esigenze delle Pmi: "Il sistema bancario deve essere fatto soltanto da grandi banche, che fanno grandissimi profitti, però forse si dimenticano di fare quello per cui sono nate e cioè fare credito alle imprese e soprattutto alle piccole e medie imprese". Giorgetti ha sottolineato l'importanza di preservare la "biodiversità bancaria", garantendo la sopravvivenza di istituti più piccoli che possano supportare adeguatamente le realtà imprenditoriali locali.​

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Libero Quotidiano

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