Famiglia nel bosco, perché gli italiani l’hanno presa così a cuore. La questione è esistenziale oltre che legale
- Postato il 25 novembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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La vicenda dei piccoli tolti ai genitori che vivono nei boschi dell’Abruzzo e ora sono sono portati in una casa famiglia ha scatenato un’ondata di indignazione da parte di migliaia di italiani, pronti a difendere la scelta dei due coniugi di vivere al riparo dalla modernità. Il popolo social ha preso a cuore le gesta di chi ha optato per un’esistenza che riporta indietro nel tempo, sollevando un senso di nostalgia che ci dice qualcosa di molto più grande. Sarà la legge a decidere nel merito, ma quel che si evince leggendo i tantissimi commenti di supporto alla famiglia è qualcosa di epocale: sono in molti a essere insoddisfatti della vita moderna.
La voglia di “ritorno alle origini” dell’esistenza ha iniziato a dilagare dopo la pandemia, che per molti ha rappresentato un punto di non ritorno. A questo si accompagnano problemi più concreti, come la generale insoddisfazione verso i servizi sociali, contro i quali si stanno tutti scagliando. Al giornalista spetta fotografare il momento, non esprimere un giudizio a favore/sfavore. Quel che è evidente è il sentimento di ammirazione verso quanti ritornano alla terra, diventati eroi 2.0, pronti a combattere il sistema, che è innegabile, da qualche parte perde acqua. Con il costante aumento dei prezzi, ripensare all’autoproduzione attira. Se da una parte è ingiusto che il caso si trasformi in uno scontro politico, è innegabile che politici attenti abbiano capito che si muovono su un terreno fertile di consensi. Il caso non è chiuso, semmai appena aperto.
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