Famiglia nel bosco: «Mai rifiutato gli aiuti. I nostri bambini sono il baricentro del nostro cammino»

  • Postato il 28 novembre 2025
  • Di Panorama
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Dopo giorni di silenzio, la famiglia nel bosco di Palmoli è tornata a condividere le proprie posizioni. A una settimana di distanza dall’allontanamento dei tre bambini, la versione dei fatti non è stata espressa davanti alle telecamere, ma con una lettera diffusa dai nuovi legali in cui si dimostra l’apertura al dialogo e alla collaborazione. 

Gli aiuti

Nel «bisogno di ristabilire verità e chiarezza», Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, i genitori dei tre bambini, hanno smentito di aver rifiutato gli aiuti. Pur ribadendo di avere «la gioia di preservare» il loro «spirito» e la loro «filosofia di vita», hanno dichiarato: «Non abbiamo rifiutato le offerte di aiuto provenienti dal Comune di Palmoli e dai privati. Non siamo testardamente arroccati su posizioni rigide né sordi alle sollecitazioni esterne». E hanno definito quindi come «falsa e scellerata» la notizia di aver respinto la proposta del sindaco, ovvero una sistemazione prefabbricata circondata da un ampio terreno, con pannelli fotovoltaici e distante 3 chilometri dal centro abitato. 

I figli

Nella lettera viene ribadita la centralità dei figli nella vita di Nathan e Catherine. «Vogliamo che passi un messaggio chiaro: ogni nostra scelta, ogni nostro passo compreso il trasferimento in questa straordinaria terra che ci ha accolti, è stato orientato al benessere psicofisico dei nostri splendidi bambini, che sono stati, sono e saranno il baricentro unico e indiscusso del nostro cammino». A ciò si aggiunge il rammarico di non aver avuto modo di «dimostrare» come sia stata «osservata strettamente l’educazione parentale». I genitori spiegano di averla «curata e gestita nel pieno convincimento della importanza dell’istruzione e della apertura mentale che deve essere data» ai figli. 

La barriera linguistica

Stupisce che Nathan e Catherine, rispettivamente originari di Bristol e Melbourne, solamente tre giorni fa hanno avuto la possibilità di «leggere in lingua inglese l’ordinanza che è stata emessa e quindi di comprenderla nella sua interezza». Non si tratta di una cosa da poco, visto che i due genitori hanno sottolineato nella lettera: «La difficoltà nel parlare e comprendere la lingua italiana, in particolare i tecnicismi legati agli aspetti giuridici, ha certamente costituito un problema enorme nella possibilità di interloquire correttamente e di cogliere le dinamiche processuali di ciò che stava succedendo».

I segnali di apertura

È nella volontà di aprire un dialogo con le istituzioni che si inquadrerebbe la nomina dei nuovi avvocati, Marco Femminella e Danila Solinas. A spiegarlo direttamente è sempre la famiglia: «La scelta che ci ha indotti a revocare il mandato all’avvocato Angelucci passa attraverso il bisogno di una comprensione e di un confronto dialettico nonché prettamente giuridico con le istituzioni con cui abbiamo la necessità imprescindibile di interloquire». Nella lettera quindi si legge: «Unitamente ai nostri nuovi difensori, una volta compreso il senso pieno di questo percorso, anche e soprattutto attraverso la traduzione degli atti del fascicolo del tribunale, siamo pronti a condividerne il fine. Siamo, oggi, nella piena coscienza di non avere di fronte un antagonista ma un’istituzione che come noi, siamo certi, ha a cuore la salvaguardia e la tutela dei nostri bambini». L’ex avvocato Angelucci ha già replicato alla lettera: «I fatti smentiscono quanto scritto nel comunicato, che sono certo non è farina del sacco di Nathan e Catherine, giacché il sindaco Masciulli è testimone di tutti i loro rifiuti».

I prossimi passi

Mentre scade domani il termine per presentare il ricorso alla Corte d’Appello, in Abruzzo ci si mobilita per esprimere il sostegno alla famiglia. Nel fine settimana, la Lega Abruzzo darà avvio a una raccolta firme nelle principali città della Regione. «È una battaglia di giustizia e di libertà. Siamo stati tra i primi a sostenerla perché in quella famiglia riconosciamo l’espressione concreta della libertà di vivere secondo le proprie scelte, nel rispetto della legge» ha dichiarato il coordinatore regionale Vincenzo D’Incecco.

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Panorama

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