Famiglia nel bosco, la sciacallata della Piccolotti: "Il governo si sta preparando"

  • Postato il 20 dicembre 2025
  • Politica
  • Di Libero Quotidiano
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Famiglia nel bosco, la sciacallata della Piccolotti: "Il governo si sta preparando"

E' Avs la prima a tirare in causa il governo. «Gli avvocati della famiglia di Palmoli sono stati molto più saggi del ministro Salvini e della ministra Roccella che continuano a fare gli sciacalli con l’unico scopo di preparare il terreno per il referendum sulla Giustizia», sbotta la deputata Elisabetta Piccolotti, «a questo esecutivo non importa nulla del benessere e del futuro dei bambini. Ne è prova il fatto che un altro ministro, Valditara, non ha ancora inviato un messaggio agli ispettori della scuola paritaria che ha certificato l’assolvimento dell’obbligo scolastico perla ragazzina di otto anni».

E' la politica, bellezza. Da qualche ora la Corte d’Appello dell’Aquila ha rigettato il ricorso presentato dai Birmingham-Trevallion e la polemica si è già scatenata (va così, è sempre andata così). «Per questi giudici una sola parola: vergogna», scrive il vicepremier Matteo Salvini (Lega) sulla sua pagina X: sono queste le parole che fanno infuriare Piccolotti. «I bambini non sono proprietà dello Stato, i bambini devono poter vivere e crescere con l’amore di mamma e papà!». Rincara, su Facebook, la collega della Natalità Eugenia Roccella: in questa faccenda «non si tratta di contrapporre l’Eden del bosco al Moloch statale, ma di ribadire un concetto che troppo spesso sembra dimenticato: gli allontanamenti dei minori devono essere un’extrema ratio dettata da rischi gravissimi e immediati, non decisioni che, con tutto il rispetto, legittimano il sospetto che ci si trova al tempo stesso di fronte a una deriva ideologica e a un arroccamento corporativo. Faremo tutto ciò che è possibile e necessario per cambiare questo sistema».

Anche secondo la presidente della commissione Infanzia Michela Vittoria Brambilla «ingiustizia è fatta: è davvero intollerabile: i nostri bambini non sono proprietà dello Stato! L’allontanamento dei figli dai genitori dev’essere un provvedimento da eseguire con la massima delicatezza e previo un accurato bilanciamento tra il danno immediato che può creare e la probabilità che ne derivi una prospettiva di beneficio al minore. Leggeremo le carte, ma a prima vista questo bilanciamento non c’è stato, non c’è stata un’adeguata considerazione, a fronte di problemi che potevano e possono ancora essere risolti senza allontanare dei bambini così piccoli dalla loro casa e dai loro genitori».

Fuori dai palazzi istituzionali è la voce di Jacopo Coghe, ossia del portavoce della onlus Pro Vita & Famiglia, che grida allo «scandalo». «Chiediamo», aggiunge senza mezzi termini, «al ministro Nordio di velocizzare l’iter di verifica della procedura giudiziaria in corso e tutelare il primato educativo di coniugi in modo da riunire una famiglia ingiustamente devastata».

Da parte sua, invece, risulta compatto il centrodestra nel sindacare la scelta della corte abruzzese: per Matilde Siracusano di Forza Italia si tratta di una «decisione davvero assurda che impedisce ai bambini della “famiglia del bosco” di tornare a casa per le festività»; per il senatore meloniano Lucio Malan «desta rabbia e indignazione l’accanimento contro la ‘famiglia del bosco”», tra l’altro considerando che «questa odiosa operazione è già costata almeno 12mila euro oltre a chissà quanto altro per le perizie. Che Dio protegga quei poveri bambini»; mentre per il parlamentare Rossano Sasso della Lega l’allontanamento dei tre bimbi è «francamente ingiusto e un accanimento nei confronti di una coppia che ha dimostrato collaborazione».

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Libero Quotidiano

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