Famiglia che vive nel bosco, Nordio: “Grave togliere i figli ai genitori”. Anm: “Strumentalizzazione politica”

  • Postato il 22 novembre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha chiesto alla procura generale dell’Aquila una relazione dettagliata sulla vicenda della famiglia che vive nei boschi del Chietino insieme ai tre figli: “Strappare un bambino dalla famiglia è un atto estremamente doloroso, quindi bisognerà approfondire. Bisogna fare accertamenti profondi, in questo momento è prematuro fare qualsiasi considerazione procedurale”. Si tratta di un passaggio preliminare che potrebbe aprire la strada a ulteriori interventi, sia sul fronte della tutela dei minori — compresa l’eventuale conferma della separazione temporanea dalla famiglia — sia sull’ipotesi di inviare gli ispettori al tribunale dei minori dell’Aquila.

La decisione è arrivata dopo una telefonata della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha sollecitato “un intervento immediato” esprimendo “grande preoccupazione per quanto sta accadendo” e chiedendo aggiornamenti costanti sull’evoluzione giudiziaria della vicenda, dopo essersi detta “colpita” dalla storia della famiglia.

I minori in casa famiglia e le prime contestazioni

La procura generale sta acquisendo gli atti e invierà una relazione al Ministero, ma l’invio degli ispettori appare quasi inevitabile, alla luce dell’attenzione mediatica e delle critiche rivolte alle decisioni del tribunale minorile. Il padre dei bambini, intervistato, ha annunciato che si opporrà con forza al provvedimento che ha disposto l’allontanamento dei tre figli, ora ospitati in una casa famiglia dove la madre può incontrarli con specifiche restrizioni.

La vicenda era iniziata dopo un’intossicazione da funghi che aveva portato la famiglia a ricorrere a cure mediche, facendo emergere l’isolamento dei minori: nessun bagno in casa, vita a stretto contatto con la natura e istruzione limitata a un’insegnante privata. Una scelta che per i genitori rappresenta uno stile di vita, ma che per le autorità pone interrogativi sulla tutela dei diritti dei bambini.

L’intervento di Salvini e la polemica politica

A infiammare ulteriormente il dibattito sono arrivate le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini, che ha definito la vicenda “Un sequestro di tre bambini portati via a una mamma e a un papà in maniera indegna, preoccupante, pericolosa e vergognosa”. Salvini ha aggiunto: “Sono impegnato ad andare fino in fondo e se serve anche a parlare con il giudice del tribunale dei minori”, annunciando una visita in Abruzzo. E ha proseguito: “Giudice e assistenti sociali d’Abruzzo non rompano le scatole”. Il leader della Lega ha inoltre sottolineato la necessità di una riforma della giustizia, congratulandosi per la possibilità dell’invio degli ispettori: “Bene che l’appello della Lega e di migliaia di cittadini venga ascoltato”.

La replica dell’Anm e il richiamo alla responsabilità

In risposta alle polemiche, l’Associazione nazionale magistrati ha rivolto un appello “al rispetto del ruolo della giurisdizione in una vicenda che coinvolge valori tra i più delicati: il diritto della famiglia a determinare le proprie scelte di vita e, al tempo stesso, il dovere di tutela dei minori previsto dalla nostra Costituzione”. La Giunta esecutiva centrale ha sottolineato che “il provvedimento di sospensione della potestà genitoriale del Tribunale per i minorenni de L’Aquila si fonda su valutazioni tecniche e su elementi oggettivi: sicurezza, condizioni sanitarie, accesso alla socialità, obbligo scolastico”.

Nella nota si evidenzia infine che “le strumentalizzazioni di certa politica su ciò che sta succedendo appaiono a nostro avviso in netto contrasto col rispetto dei diritti dei minori, dei più deboli, e della dignità di tutte le persone coinvolte”, invitando a evitare semplificazioni e contrapposizioni.

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Blitz

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