“Falsi nei bilanci di Original Marines”, interdetti otto amministratori: c’è anche il capo dei commercialisti di Napoli
- Postato il 25 giugno 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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C’è anche il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Napoli, Eraldo Turi, tra gli otto indagati per falso in bilancio della Original Marines spa, la società che detiene il popolare marchio di abbigliamento con 600 punti vendita tra l’Italia e all’estero. Per lui come per gli altri indagati, componenti del consiglio d’amministrazione e del collegio sindacale dell’azienda, il Gip di Nola Fortuna Basile ha disposto l’interdizione dall’esercizio dell’attività di impresa per un anno. I pm Gianluigi Apicella e Francesco Maria Vicino contestano anche la indebita percezione di erogazioni pubbliche, l’esercizio abusivo di attività finanziaria e l’utilizzo in dichiarazione di fatture false. Turi ha fatto parte del collegio sindacale di Original Marines a partire dal 5 giugno 2017.
Secondo il giudice le interdizioni sono necessarie per scongiurare la reiterazione dei reati e l’inquinamento probatorio. E per motivare il provvedimento ci va giù duro: “Le modalità concrete dei fatti, ripetuti in modo organizzato e reiterato nel tempo, sono indicative di una capacità criminale sicuramente superiore alla media”, scrive il magistrato nel corpo dell’ordinanza, ritenendo esistente “un conclamato sistema criminale” nel quale sia i componenti del Cda, sia quelli del collegio sindacale “in ragione della loro assoluta dedizione ai desiderata degli amministratori”, se non colpiti da una misura cautelare “potranno agevolmente simulare e dissimulare comportamenti diretti alla acquisizione delle fonte di prova, adoperandosi così nel rimodulare l’assetto organizzativo delle società, cambiando modus operandi e ostacolando la tracciabilità dei prove”.
L’inchiesta, coordinata dalla procura di Nola guidata da Marco Del Gaudio e condotta dal nucleo Pef della Finanza agli ordini del colonnello Paolo Consiglio, contesta la falsificazione degli esercizi dal 2018 al 2021 attraverso l’occultamento delle perdite derivanti dal mancato incasso dei crediti commerciali nei confronti degli esercizi affiliati. L’anno prima infatti la società aveva avviato un processo di riorganizzazione della rete di vendita, tramite l’aumento dei punti vendita diretti e la diminuzione di quelli in franchising.
Tutto questo ha consentito alla Original Marines spa di ottenere due finanziamenti garantiti dallo Stato, attraverso la Sace (la società statale di sostegno alle imprese), per complessivi 31,5 milioni di euro. Inoltre, avvalendosi di fatture per operazioni inesistenti emesse dagli imprenditori appartenenti alla rete distributiva, la società ha beneficiato di una indebita detrazione di Iva per quasi sei milioni di euro. Di qui la decisione del gip di disporre anche un sequestro preventivo di 37,2 milioni.
Secondo gli inquirenti la Original Marines spa ha imposto acquisti di merce ai 245 negozi gestiti in franchising “al solo fine di mantenere alto il rating bancario”, costringendoli in una grave situazione di crisi finanziaria, superata solo grazie a finanziamenti concessi dalla stessa in assenza delle autorizzazioni previste dal Testo unico bancario. Delle politiche commerciali di Original Marines si occupò anche la trasmissione d’inchiesta Report in una puntata del dicembre 2018: le indagini erano già iniziate.
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