False recensioni, Balzola (Fipe): “Apprezziamo l’iniziativa del Governo. Ora bisogna arrivare fino in fondo”

  • Postato il 16 giugno 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Balzola

Provincia. Fipe scende in campo per contrastare le false recensioni che danneggiano i locali.

Secondo i dati del Centro Studi del MIMIT, il 70% dei consumatori basa la scelta del ristorante sulle recensioni online, e secondo l’Ufficio Studi di FIPE-Confcommercio, esse possono incidere fino al 30% sul fatturato di un locale. Ma nel 2024, ben l’8,6% delle recensioni pubblicate è risultato falso (dati TripAdvisor). Il 66% dei consumatori ha dichiarato di imbattersi regolarmente in recensioni inattendibili. Dall’analisi di questi dati nasce la proposta normativa italiana, contenuta nel Capo IV del Disegno di Legge annuale sulle PMI.

In merito apprezziamo le parole espresse in una nota stampa dal Ministro del Turismo Daniela Santanchè, che ha rimarcato l’importanza di proteggere imprese e consumatori da contenuti ingannevoli, per fare un passo avanti nella costruzione di un mercato digitale più trasparente e affidabile e l’impegno a continuare il lavoro con determinazione, per costruire un testo efficace e coerente con la normativa europea.

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La proposta normativa, attualmente incardinata presso il Senato, prevede misure concrete: dalla limitazione temporale per la pubblicazione delle recensioni (entro 15 giorni dalla fruizione del servizio), alla necessità di verificarne l’autenticità, fino al diritto per le imprese recensite di replicare e chiedere la rimozione di commenti ingannevoli o superati. Per la prima volta, si riconosce alle imprese un diritto all’oblio digitale e si vieta esplicitamente il commercio di recensioni.

Carlomaria Balzola, presidente di Fipe Confcommercio di Savona: “Nella nostra provincia il settore ristorazione è uno dei motori trainanti e bisogna fare in modo che le recensioni false o discreditanti possano essere ridotte, affinché diventino davvero strumento a servizio del cliente. Bisogna fare in modo e speriamo che il legislatore possa creare davvero un metodo per arrivare alla corretta identità, di chi scrive la recensione. Siamo di fronte a un passaggio decisivo per la credibilità del mercato digitale e per la tutela di migliaia di imprese, in particolare micro e piccole attività, che non possono difendersi da recensioni false o malevole. Il Governo ha avuto il merito di affrontare con coraggio un tema troppo a lungo ignorato. Ora è fondamentale non arretrare di fronte alle pressioni delle grandi piattaforme internazionali”.

Dal Savonese arriva anche la testimonianza del ristoratore Riccardo Rebagliati, alla guida del Mosè di Celle oltre che delegato Fipe di zona: “Io rispondo a tutte le recensioni, trovo sia segno di rispetto per i clienti. Mi capita anche di smascherare false recensioni. Ritengo quindi che le recensioni debbano essere corredate dallo scontrino, dalle foto dei piatti, qualcosa che certifichi l’effettiva presenza della persona nei nostri locali, in modo da filtrare o contenuti e dare una fotografia reale a chi legge per informarsi”.

La proposta italiana ha sollevato in questi mesi un ampio confronto con le istituzioni europee e i principali operatori digitali, da TripAdvisor a Trustpilot, che hanno espresso parere contrario. Per questo, FIPE – insieme ad HOTREC, l’associazione europea di riferimento per il turismo – hanno deciso di sostenere la proposta italiana attraverso contributi tecnici e la campagna “Stop Fake Reviews”, per ribadire l’urgenza di un quadro normativo più trasparente ed efficace.

L’auspicio è che il percorso parlamentare prosegua rapidamente, preservando l’impianto del provvedimento. «Serve una normativa chiara che tuteli sia i consumatori che gli esercenti, promuovendo una concorrenza basata sul merito e non sulla manipolazione delle opinioni», conclude Balzola.

Autore
Il Vostro Giornale

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