Faceboarding, Garante della privacy sospende il riconoscimento facciale in aeroporto
- Postato il 20 settembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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È arrivato lo stop del Garante della Privacy al faceboarding, il sistema di riconoscimento facciale applicato in aeroporto per facilitare le operazioni di accesso dei passeggeri. Si tratta di una misura temporanea che interessa gli unici due scali sul nostro territorio in cui era stato attivato il servizio, ovvero quello di Milano Linate e di Roma Fiumicino (che lo aveva però già sospeso nel 2024). In un provvedimento adottato l’11 settembre scorso, e anticipato dal Corriere della Sera, l’Autorità ha ritenuto le modalità utilizzate nella procedura non conformi alla normativa europea. Al momento è in corso un’istruttoria per verificare se il sistema rispetti o meno le regole sul trattamento dei dati biometrici.
L’aggiornamento del Garante della Privacy
Poco dopo la notizia della sospensione del faceboarding, il Garante della privacy ha pubblicato sul sito ufficiale un comunicato ufficiale in cui si specifica che non viene promosso nessun divieto generale all’utilizzo del riconoscimento facciale in aeroporto: “Non si ostacola l’innovazione, purché nel rispetto delle regole europee. Il Garante precisa che il ricorso a tecnologie di riconoscimento facciale in aeroporto è, quindi, da considerarsi consentito ma ricorrendo a soluzioni tecnologiche diverse da quella adottata da Sea. Bisogna trovare una proposta che possa bilanciare le esigenze di semplificazione nelle operazioni di imbarco con quelle di protezione dei dati personali nel rispetto della vigente disciplina europea, con particolare riferimento al trattamento dei dati biometrici”.

Lo stop per l’aeroporto di Linate
Il servizio di faceboarding consente ai passaggi di eseguire le operazioni di check-in senza l’esibizione del documento di identità, una soluzione senza dubbio agevole che però si può effettuare solo dopo aver sottoscritto l’iscrizione annuale con registrazione dei propri dati. Il sistema era stato attivato per un breve periodo anche a Fiumicino, dove però, proprio in seguito ai primi dubbi sul rispetto della disciplina sulla tutela della privacy, era stato sospeso. Nei giorni scorsi è arrivato lo stop anche per l’aeroporto di Linate, che aveva introdotto il servizio l’anno scorso dopo una fase sperimentale iniziata nel 2020.
Nel provvedimento il Garante ricorda che il Comitato europeo per la protezione dei dati personali ha stabilito la conformità alla normativa europea del trattamento nel caso di conservazione del modello biometrico “registrato solo nelle mani della persona ai fini dell’autenticazione” oppure “registrato in forma cifrata all’interno dell’aeroporto e con una chiave segreta nota esclusivamente ai passeggeri ai fini dell’autenticazione”. Nel caso di Linate, invece, il sistema di faceboarding “comporta la memorizzazione dei template biometrici in un archivio centralizzato presso il gestore aeroportuale, senza garantire all’interessato un potere di controllo esclusivo sui propri dati biometrici”. L’Autorità ha rilevato dunque “l’inadeguatezza delle misure tecniche e organizzative implementate da Sea”, che dovrà procedere con un adeguamento della procedura per poterla riattivare.
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