Fabriano e Perugia unite nel dolore per Hekuran: scuola presidio di umanità per fermare la violenza giovanile

  • Postato il 19 ottobre 2025
  • Scuola
  • Di Paese Italia Press
  • 2 Visualizzazioni

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) esprime profondo cordoglio per la morte di Hekuran, il giovane la cui vita è stata spezzata da un atto di violenza tanto ingiusto quanto disumano. Fabriano e Perugia, le comunità scosse da questa tragedia, sono oggi unite nel dolore, simbolo di un Paese intero che assiste impotente all’ennesima ferita inferta ai principi fondamentali della convivenza civile e del rispetto della vita umana.

Secondo i più recenti rapporti ISTAT e dell’Osservatorio Nazionale sull’Adolescenza, in Italia quasi un giovane su tre tra i 14 e i 19 anni ha assistito o partecipato ad atti di violenza fisica, mentre il 35% dichiara di sentirsi privo di figure adulte di riferimento. Dati che evidenziano una crisi educativa e relazionale profonda, da affrontare con urgenza e con una visione politica di lungo periodo.

Il CNDDU sottolinea come la scuola rappresenti il primo presidio di umanità e di prevenzione contro la violenza e l’emarginazione. È nelle aule che si costruisce la cultura della pace, del dialogo e del rispetto. Per questo motivo, il Coordinamento rivolge un appello al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, affinché la prevenzione della violenza giovanile diventi una priorità strategica permanente nelle politiche scolastiche nazionali.

È necessario, prosegue il CNDDU, consolidare un piano educativo di lungo periodo, sostenuto da risorse strutturali, che includa:

un incremento stabile di psicologi scolastici;

la formazione specifica dei docenti nella gestione dei conflitti;

lo sviluppo di competenze socio-emotive negli studenti.

Il Coordinamento auspica che il Ministro Valditara possa promuovere una riforma educativa integrata, capace di rendere obbligatori e valutabili i percorsi di educazione ai diritti umani, alla cittadinanza attiva e alla nonviolenza.

“La scuola deve tornare a essere il luogo dove si impara a dialogare, dove la diversità non è minaccia ma valore, e dove l’autorità educativa è guida, non imposizione” – afferma il CNDDU – ricordando l’urgenza di creare comunità educanti in cui famiglie, istituzioni e società civile collaborino per proteggere i giovani dalla solitudine e dall’aggressività generate dall’esclusione.

La violenza, sottolinea il Coordinamento, non è mai frutto del caso, ma il risultato di un contesto culturale impoverito, di un linguaggio pubblico divisivo e di un sistema educativo frammentato. È dunque tempo di ricostruire il tessuto morale e affettivo del Paese, partendo proprio dalla scuola, che deve tornare a essere il laboratorio della civiltà.

Il CNDDU propone inoltre al Ministero l’istituzione di una Giornata nazionale per la prevenzione della violenza giovanile, da celebrare ogni anno nelle scuole con attività di riflessione, solidarietà e partecipazione studentesca. Un’occasione per riaffermare il valore della vita e per trasformare la memoria di tragedie come quella di Hekuran in un impegno concreto e collettivo.

“La morte di un giovane non può essere archiviata come fatalità – conclude il CNDDU – ma deve scuotere le coscienze, rinnovare le politiche e restituire forza alla missione educativa. Il dolore, se accompagnato da responsabilità e visione, può diventare seme di rinascita. E la scuola — se sostenuta, ascoltata e liberata dal peso della burocrazia — può ancora essere il più potente antidoto alla disumanizzazione che avanza.”

Il


prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU

L'articolo Fabriano e Perugia unite nel dolore per Hekuran: scuola presidio di umanità per fermare la violenza giovanile proviene da Paese Italia Press.

Autore
Paese Italia Press

Potrebbero anche piacerti