F1, Verstappen vince la sua battaglia: ecco perché Johnny Herbert è stato rimosso da commissario FIA
- Postato il 29 gennaio 2025
- Di Virgilio.it
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La FIA non guarda in faccia a nessuno, che siano piloti, circuiti, organizzatori o, come in questo caso, ex piloti assisi al ruolo di commissario di gara. Johnny Herbert in questo senso era un’assoluta garanzia: l’esperto pilota degli anni ’90 è stato però rimosso dalla massima federazione internazionale per incompatibilità con il ruolo di “opinionista” che aveva esercitato (saltuariamente) tra un gran premio e l’altro. Il tutto dopo che alcune scuderie si sono lamentate del comportamento tenuto dallo steward, “costretto” suo malgrado ad essere sacrificato sull’altare di un equilibrio come al solito sempre precario.
- Red Bull e un'altra squadra hanno chiesto "la testa" di Johnny
- Herbert e i Verstappen, un amore mai sbocciato
Red Bull e un’altra squadra hanno chiesto “la testa” di Johnny
Sarebbero state soprattutto Red Bull e un’altra squadra (rimasta però nell’ombra) a decretare la “fine” del rapporto tra Herbert e la FIA. Che in realtà ha preso per buono un altro motivo, quello legato cioè ad alcune opinioni rilasciate a un sito di scommesse relativamente ai fatti accaduti durante il gran premio del Messico. In quell’occasione, infatti, Max Verstappen venne sanzionato con 20 secondi di penalità e la cosa non passò certo inosservata gli occhi di Helmut Marko e tutto il team austriaco, che si lamentò con la FIA soprattutto per il fatto che Herbert andò poi a spiegare le ragioni di tale decisione presa dal collegio dei commissari di gara in un’intervista a un sito di scommesse.
Un comportamento che fece drizzare le antenne anche ai piani alti della federazione, al punto che nel comunicato che ha sancito la fine del rapporto tra il pilota britannico e il board che sovrintende (anche ) la Formula Uno si è parlato di una decisione presa “di comune accordo, perché i suoi compiti di Commissario FIA e quelli di opinionista per i media erano incompatibili”. A volerla leggere per intero, una frase che da adito a più di un’interpretazione, con la consapevolezza che qualcosa sotto stava covando da tempo.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/fia/status/1884543107972108289" profile_id="fia" tweet_id="1884543107972108289"/]Herbert e i Verstappen, un amore mai sbocciato
La famiglia Verstappen è da sempre tra le più acerrime nemiche dell’ex pilota tra gli altri di Benetton, Sauber e Stewart. Herbert peraltro fu il pilota che prese il posto di papà Jos sulla Stewart nel 1999, anno nel quale ottenne anche una vittoria nel mondiale poi vinto da Mika Hakkinen su Eddie Irvine (Schumacher uscì dalla lotta per il titolo dopo l’incidente a metà campionato a Silverstone).
Che non corresse buon sangue non era una novità, ma quanto accaduto nell’ultima stagione ha contribuito a surriscaldare ulteriormente gli animi. Herbert, nelle vesti di steward, oltre alla sanzione di Città del Messico aveva avallato quella per i lavori sociali di Verstappen legata alla parolaccia proferita in conferenza stampa a Singapore, criticato inoltre per essere reo di “intimidire verbalmente e non solo gli altri piloti”. Tanto che sostenne apertamente George Russell quando in Qatar provò a rispondergli per le rime. Insomma, Herbert la fossa un po’ se l’è scavata da solo. Ma la “politica” nella Formula Uno resta sempre un fattore su tutta linea.