F1, Pirelli test gomme 2026 all’Hungaroring: primi riscontri con Norris e Leclerc
- Postato il 7 agosto 2025
- Formula 1
- Di Virgilio.it
- 1 Visualizzazioni

Pirelli ha approfittato della pausa post GP d’Ungheria per mettere in pista due giornate di test fondamentali per lo sviluppo delle gomme 2026, il prossimo grande capitolo della F1. Non solo mescole sperimentali e mule car dal look insolito, ma anche piloti come Lando Norris, Charles Leclerc, il giovane Franco Colapinto, Paul Aron e Liam Lawson, tutti impegnati nel raccogliere dati preziosi per il futuro della massima serie.
I test
Il programma dei test si è svolto lunedì 4 e martedì 5 agosto sul tracciato dell’Hungaroring, circuito noto per il suo layout tortuoso e la bassa velocità media, un vero banco di prova per la resistenza e la gestione termica dei pneumatici.
L’Hungaroring si è svuotato del clamore del GP d’Ungheria 2025, ma il circuito non dorme mai. Sotto un sole battente e con l’asfalto bollente, Pirelli ha aperto una nuova finestra sul futuro della F1 con due giornate di test dedicati allo sviluppo dei pneumatici per il 2026. Al centro dell’attenzione, non solo le mescole e le prestazioni, ma anche le nuove dimensioni dei pneumatici che accompagneranno il prossimo grande cambiamento regolamentare del Circus.
Le squadre coinvolte sono state McLaren, Racing Bulls e Alpine nella prima giornata, mentre Ferrari e Alpine nella seconda. I rispettivi piloti hanno girato con mule car adattate per ospitare le nuove specifiche, mentre Pirelli ha portato in pista diverse mescole, in particolare le C3, C4 e C5, oltre a una C2 sperimentale testata da Leclerc nel long run finale.
Le novità
I prototipi testati mantengono il diametro da 18 pollici, ma presentano una carreggiata più stretta. Nello specifico si avranno -25 mm all’anteriore e -30 mm al posteriore. Una modifica tutt’altro che estetica, pensata per accompagnare i cambi regolamentari previsti per il 2026 e le nuove monoposto più leggere ed efficienti.
I nuovi pneumatici serviranno a contenere le masse rotanti, migliorare l’efficienza aerodinamica e ridurre la resistenza al rotolamento, con un occhio anche alla sostenibilità. In più, ogni mescola avrà una finestra di esercizio più definita, per incoraggiare la varietà strategica e una gestione termica personalizzata.
Prima giornata
Le temperature bollenti della pista fino a 56°C non hanno fermato i test del lunedì che hanno regalato un Norris show anche se alla fine Paul Aron è stato il più veloce. La giornata è iniziata con run brevi per valutare la prestazione assoluta delle nuove mescole, seguiti da stint più lunghi nel pomeriggio per studiarne il degrado.
A sorpresa, come già accennato, è Paul Aron con Alpine a realizzare il miglior crono in 1’18’’789, davanti a Lando Norris su McLaren che ha fermato il cronometro in 1’19’’272 e Liam Lawson su Racing Bulls in 1’19’’510. In termini di chilometraggio, è lo stesso Aron a primeggiare con 159 giri, seguito da Norris con 144 e Lawson con 143.
Da segnalare che Norris è arrivato al test da vincitore del GP d’Ungheria, mentre Aron aveva debuttato in pista pochi giorni prima con la Sauber nelle FP1 del venerdì. Entrambi, hanno realizzato un chilometraggio complessivo impressionante e raccolto una varietà di dati utili a Pirelli per valutare le differenze tra prototipi.
Seconda giornata
Martedì è stata la volta di Charles Leclerc e Franco Colapinto, con Ferrari e Alpine in pista. Se Leclerc ha potuto completare il programma previsto, percorrendo 144 giri e segnando un miglior tempo di 1’19’’407, Colapinto è stato costretto a fermarsi dopo appena 25 giri a causa di un’uscita di pista. Fortunatamente nessun danno fisico per il pilota, ma la vettura è rientrata troppo danneggiata per proseguire i test.
Le impressioni del giovane argentino prima dell’incidente erano molto positive e il suo tempo migliore di 1’20”270 lasciava intravedere margini di crescita.
Il commento
“Sono stati due giorni utili per proseguire nello sviluppo delle mescole per il prossimo anno, visto che ormai ci avviamo alla stretta finale – ha dichiarato Mario Isola, Direttore Motorsport Pirelli – L’Hungaroring è un tracciato impegnativo per le sue numerose curve lente e per la densità d’energia cui sono sottoposti i pneumatici in un giro piuttosto corto ed è un banco di prova probante in particolare per le mescole centrali della gamma 2026. Abbiamo raccolto tanti dati, peccato per i chilometri che sono mancati a causa dell’uscita di pista di Colapinto, peraltro non legata in alcun modo alle gomme. “.
Il lavoro proseguirà con altre tre sessioni di test, già in programma a Monza, Mugello e Città del Messico, che condurranno fino all’omologazione finale delle mescole, prevista per il 15 dicembre 2025. La costruzione dei pneumatici, invece, sarà omologata già il 1 settembre.
Le prossime gare
Nei giorni scorsi, Pirelli ha informato i team della scelta delle mescole di pneumatici a secco per tutte le dieci gare dopo la pausa estiva. La selezione, effettuata in collaborazione con FIA e F1, include diverse modifiche rispetto allo scorso anno, basate in primo luogo sui dati raccolti finora.
“Abbiamo deciso di annunciare le scelte di compound per tutte le gare rimanenti al fine di consentire ai team di prepararsi al meglio possibile per tutti i prossimi round“, ha spiegato Mario Isola. “Ci sono alcune modifiche, fatte in consultazione con la FIA e il promotore del campionato e si basano su un’analisi dei dati raccolti e del lavoro di simulazione. Le scelte sono sempre fatte con l’obiettivo di bilanciare la validità di una o due-stop strategiche, per aumentare l’entusiasmo e offrire uno spettacolo migliore. Non c’è una soluzione unica per raggiungere questo obiettivo, ma senza guardare la realtà della situazione delle corse non ci si può aspettare risposte concrete“.
Verso la F1 2026: meno peso, più efficienza
In un contesto tecnico che si prepara a cambiare radicalmente tra monoposto più leggere, aerodinamica semplificata e power unit più sostenibili, le gomme saranno chiamate a svolgere un ruolo chiave. E proprio per questo Pirelli sta alzando l’asticella dello sviluppo con test sempre più mirati e realistici.
Oltre all’aspetto tecnico, i piloti coinvolti nei test, dimostrano come il futuro della F1 non sia fatto solo di materiali e regolamenti, ma anche di volti motivati e competenti, pronti a contribuire al progresso con dedizione.
La sfida è aperta, meno grip “facile” e più intelligenza strategica. Il 2026 potrebbe riportare in auge il pilota intelligente, non solo il più veloce. E queste giornate ungheresi lo confermano, il futuro della F1 passa anche da qui, chilometro dopo chilometro.