F1 | Perché Red Bull porta aggiornamenti e McLaren (e Ferrari) no: la spiegazione di Andrea Stella
- Postato il 3 novembre 2025
- Formula 1
- Di F1ingenerale
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La Red Bull continua ad aggiornare la RB21, supportando Verstappen nella lotta al titolo in F1: una scelta opposta a quella di McLaren
Nella corsa al titolo in F1, la Red Bull porta aggiornamenti, la McLaren no: la spiegazione di Andrea Stella chiarisce ogni dubbio. Il team principal della scuderia di Woking, fresca vincitrice del secondo Mondiale Costruttori consecutivo, crede ci sia una ragione tecnica dietro le scelte dei due team. Se, da un lato, la MCL39 non ha difetti specifici da affrontare e risolvere, la RB21 offre ancora opportunità di miglioramento.

A quattro gare dalla fine della stagione, la classifica Piloti è ancora apertissima. In 36 punti sono racchiusi i due piloti della McLaren – il leader Lando Norris e Oscar Piastri – e Max Verstappen. In Messico l’alfiere britannico di Woking è tornato alla vittoria, strappando la vetta del Mondiale al suo compagno di squadra, ancora in difficoltà. Il terzo posto dell’olandese di casa Red Bull, invece, ha ulteriormente ridotto le distanze.
Una delle chiavi che potrebbero decidere l’esito della sfida iridata sta nelle scelte tecniche delle due scuderie. Se la McLaren ha infatti già confermato di aver spostato tutte le risorse e gli sforzi di sviluppo sul 2026, la Red Bull ancora porta aggiornamenti sulla RB21. Ma le ragioni dietro la scelta del team di Andrea Stella sono tecniche e non minano la competitività della monoposto.
Stella: “Abbiamo raggiunto la maturità della MCL39”
A spiegare ai giornalisti le scelte tecniche legate agli aggiornamenti della MCL39 è il team principal della scuderia britannica: “In un team di Formula 1 si lavora in modo molto efficiente, e si riesce a integrare le risorse umane con le strumentazioni, come CFD e galleria del vento, in modo che nessuna di esse rappresenti una singola entità separata dal resto“.
“Si fondono i diversi metodi di lavoro affinché diventino un’unica sintesi complessiva, ed è esattamente ciò che è successo nel nostro caso. Non è che se passiamo tre settimane in più a sviluppare la vettura del 2025 allora guadagneremo un decimo al giro: abbiamo semplicemente raggiunto un plateau“, sottolinea Andrea Stella.
“Siamo stati fortunati a riuscire a produrre gli aggiornamenti che abbiamo introdotto a metà stagione. Abbiamo visto quante vetture hanno provato a svilupparsi e a volte sono andate nella direzione opposta. Penso che sia molto più facile sviluppare una monoposto quando ci sono problemi specifici: per esempio, la Red Bull a volte ha parlato di difficoltà di bilanciamento con l’ala anteriore quando usavano ali posteriori molto cariche“.
“In quel caso è più semplice trovare tempo sul giro, perché stai effettivamente risolvendo un problema, invece di cercare di migliorare qualcosa che già funziona bene“, conclude l’ingegnere italiano.
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Foto Copertina: F1inGenerale / PitShots.com
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