F1 | Perché Ferrari non riesce ad essere vincente come la McLaren
- Postato il 22 giugno 2025
- A Tc
- Di F1ingenerale
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Günther Steiner analizza la crisi Ferrari e la pressione su Vasseur e individua uno dei motivi per cui non sono al livello della McLaren
Straordinari per i commissari? Forse sì, ma questa volta tocca ai commentatori. L’ex team principal della Haas, Günther Steiner, è intervenuto al podcast The Red Flags e ha offerto un’analisi schietta e pungente sulla situazione attuale della Ferrari in F1, puntando il dito contro dinamiche culturali e organizzative che, a suo dire, ostacolano la crescita del team troppo lontano dalla McLaren e mettono Fred Vasseur sempre più alle strette.
Secondo Steiner, l’attuale team principal di Maranello sarebbe il prossimo capro espiatorio in una storia che si ripete ciclicamente: “Se guardiamo alla storia, direi di sì. È sotto pressione. Quando è uscita la notizia, Ferrari era ancora seconda nel mondiale. Non è il massimo, ma neanche un disastro”, ha detto Steiner nel podcast.

Alla provocazione ironica dei conduttori su un’ipotetica offerta per guidare la Ferrari, Steiner ha risposto con sarcasmo: “Cinque milioni non bastano. Guarda cosa sta passando Fred. Perché dovrei?”
Cosa ha la McLaren che Ferrari al momento non può avere?
Parlando del confronto con la McLaren, Steiner ha elogiato il lavoro fatto a Woking: “McLaren ha lavorato con metodo. Zac ha cambiato persone con rispetto, senza pressioni inutili. Ha costruito una base solida. Ferrari invece vive sotto pressione continua. Non aiuta a crescere”.
Il problema per Steiner non è la fabbrica, ma il sistema. “La fabbrica Ferrari è moderna. Il problema non è lì. Serve solo quel piccolo salto di qualità, e un po’ di fortuna”.
Un altro punto critico evidenziato riguarda la difficoltà di attrarre personale tecnico d’élite a Maranello: “Non è facile spostare talenti in Italia. Con il budget cap non puoi offrire stipendi folli. E se uno ha famiglia, non è facile dire ‘mi trasferisco’”.
Il risultato? Secondo Steiner, nessuno vuole più andare a Maranello, e senza le persone giuste, è impossibile costruire una squadra vincente. Nessuna bacchetta magica, ma solo lavoro, continuità e cultura aziendale solida. “Ci vuole lavoro, costanza, le persone giuste. E perché uno dovrebbe lasciare una buona squadra per venire in un posto dove dopo tre anni potresti essere licenziato?”
Il messaggio di Steiner è chiaro: Vasseur è sotto assedio, non per mancanza di competenza, ma per una cultura sportiva che ha bisogno di riforme strutturali. E il rischio è che, ancora una volta, il team principal diventi il volto da sacrificare per mascherare problemi ben più profondi.
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