F1, Monza celebra le 75 edizioni del GP d’Italia nel Tempio della Velocità

  • Postato il 3 settembre 2025
  • Formula 1
  • Di Virgilio.it
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Arte, storia e velocità, tre ingredienti che si fondono perfettamente ogni volta che la classe regina del motorsport torna a Monza. L’appuntamento di settembre è sempre speciale, ma quest’anno lo è ancor di più, per la settantacinquesima volta il Campionato del Mondo di F1 si disputa sul tracciato brianzolo, la pista che più di ogni altra ha segnato la storia della massima categoria automobilistica. Nessun altro circuito al mondo ha ospitato tante gare iridate, ed è qui che mito e velocità si intrecciano con i sogni di piloti e tifosi.

Il circuito

Il tracciato di Monza misura 5,793 km, con 11 curve, 7 a destra e 4 a sinistra, che mettono alla prova la sensibilità dei piloti e la resistenza delle vetture. Circa l’80% del tempo sul giro si trascorre a pieno gas, un record che conferma perché venga universalmente definito il “Tempio della Velocità”.

Settore 1

Il rettilineo di partenza porta le monoposto a superare i 330 km/h. La staccata alla Prima Variante è tra le più violente di tutto il calendario mondiale, da oltre 337 km/h a meno di 90 km/h in poche decine di metri, con una decelerazione che sfiora i 5g. Qui, il piede sinistro schiaccia i freni in carbonio con una pressione quasi disumana, mentre le gomme anteriori rischiano il bloccaggio.

Superata la chicane, i piloti affrontano la curva Biassono a gas spalancato, prima di arrivare alla seconda staccata impegnativa, la Variante della Roggia, un altro cambio di direzione fulmineo che premia stabilità in frenata e trazione in uscita.

Settore 2

Il secondo settore rappresenta il cuore tecnico del giro. Le due Curve di Lesmo mettono a dura prova l’aderenza meccanica, la prima più lenta, la seconda da percorrere con decisione per non perdere velocità sul rettilineo del Serraglio. Si viaggia oltre i 280 km/h in pieno appoggio, con carico aerodinamico minimo, il coraggio e la precisione fanno la differenza.

Settore 3

Protagonista la leggendaria Variante Ascari, uno dei passaggi più spettacolari della F1. Una sequenza sinistra-destra-sinistra rapidissima, in cui la minima sbavatura può rovinare il giro. Poi il piede torna pesante sull’acceleratore e il rettifilo porta alla Curva Parabolica, oggi dedicata a Michele Alboreto. Un curvone veloce, da percorrere quasi in pieno, che immette sul traguardo e chiude il giro più veloce della stagione.

Numeri

Quando si parla di Monza non si può non parlare di Ferrari, squadra che più di ogni altra è legata a questo tracciato. Le statistiche parlano chiaro: 20 vittorie complessive, 23 pole position e 72 podi. Numeri che raccontano un legame indissolubile tra il Cavallino Rampante e il Tempio della Velocità, un connubio che continua a far battere il cuore dei tifosi italiani e non solo. Numeri che raccontano un legame indissolubile tra il Cavallino Rampante e il Tempio della Velocità, un connubio che continua a far battere il cuore dei tifosi che ogni settembre colorano di rosso le tribune e i prati del Parco di Monza.

Dietro Ferrari, la McLaren è seconda in tutte le classifiche, ma con distacchi abissali: 11 vittorie, 12 pole, 31 podi. Tra i piloti, Schumacher e Hamilton condividono il primato di 5 vittorie ciascuno, oltre agli 8 podi complessivi. Il britannico domina però la classifica delle pole (7).

Record

Se Monza è leggenda, lo è anche nei numeri. Alcuni record restano scolpiti, indelebili, nella storia della F1. Nel 2003 Michael Schumacher stabilì la velocità media più alta in gara, ben 247,586 km/h, mentre nel 2020 fu Lewis Hamilton a firmare il giro di qualifica più rapido, con una media di 264,362 km/h.

E la tradizione continua, nel 2023 Lando Norris ha conquistato la pole position a una media di 263 km/h, a dimostrazione di come ancora oggi i valori restino straordinariamente elevati.

Monza non è soltanto sinonimo di velocità, ma anche di storia. È infatti il circuito più longevo del calendario di F1, avendo ospitato ben 75 edizioni del GP d’Italia. Solo una volta, nel 1980, la corsa si è disputata altrove, a Imola.

Curiosità

L’Autodromo Nazionale di Monza è anche il teatro di imprese inattese, dalla storica vittoria di Sebastian Vettel nel 2008 con la Toro Rosso motorizzata Ferrari, fino al trionfo di Pierre Gasly nel 2020 con l’AlphaTauri. Due successi che hanno scritto pagine romantiche della F1 moderna. Per non parlare del successo dello scorso anno di Charles Leclerc.

Infine, Monza ha visto assegnare il titolo mondiale 11 volte, Jackie Stewart è l’unico ad aver conquistato 2 mondiali proprio qui, nel 1969 e nel 1973.

Strategie

Il GP d’Italia si distingue per il carico aerodinamico minimo e il DRS poco efficace (sul rettilineo principale e tra Lesmo e l’Ascari), che rendono i sorpassi complessi. La gestione gomme diventa cruciale poiché a Monza il tempo perso in pit-lane è tra i più alti del calendario, spingendo le squadre verso strategie a una sola sosta.

Nel 2024 i piloti si sono divisi quasi equamente, chi ha scelto una sosta e chi due, con il podio rappresentato da entrambe le filosofie. Leclerc ha vinto fermandosi una sola volta, mentre le due McLaren di Piastri e Norris hanno optato per due pit-stop. Il graining iniziale è stato un fattore, ma col passare dei giri le gomme hanno retto meglio, aprendo scenari più vari di quanto previsto.

Anniversario Pirelli

L’edizione 2025 si lega anche a un anniversario importante per Pirelli, protagonista assoluta della storia del motorsport e partner strategico della F1. Dopo aver festeggiato a Zandvoort il traguardo dei 500 GP, la casa milanese celebra a Monza il coronamento di un percorso iniziato proprio nel cuore dell’industria italiana.

Per l’occasione, tutte le gomme slick e le venti monoposto in pista porteranno il logo celebrativo dei 75 anni della F1, con una grande foto ufficiale che riunirà piloti, team, FIA e vertici di Liberty Media a poche ore dal via della gara.

Il futuro del circuito

L’Autodromo di Monza non è soltanto storia, ma anche innovazione. Dopo il rifacimento completo dell’asfalto nel 2024, quest’anno l’attenzione si è spostata sulle infrastrutture. Nello specifico sono stati aggiunti oltre 4000 posti per gli spettatori con biglietto prato, è stata ampliata la zona hospitality sopra i box e ci sarà una nuova sala stampa provvisoria con 400 postazioni, costruita nei pressi delle vecchie rimesse.

Un impegno che testimonia la volontà di rendere l’esperienza dei tifosi e dei professionisti del settore sempre più completa e moderna, senza snaturare la magia di un impianto immerso nel verde del Parco di Monza.

Il futuro del circuito si gioca comunque su due fronti, da una parte l’adeguamento alle esigenze della F1 moderna, dall’altra la salvaguardia di un luogo che rappresenta un patrimonio storico e culturale. L’obiettivo è chiaro: mantenere Monza al centro del calendario F1 anche nel futuro, garantendo al pubblico e ai team un’esperienza all’altezza dei tempi.

Rituale collettivo

Il Gran Premio d’Italia a Monza non è una semplice tappa della stagione, ma un rituale collettivo. Qui la passione dei tifosi incontra la storia, la velocità estrema e l’emozione pura di una pista che non ha uguali. Monza è l’anima della F1, il luogo dove a fine estate il rombo dei motori si mescola all’entusiasmo di centinaia di migliaia di persone, trasformando un weekend di gara in una festa nazionale.

In questo intreccio di passato, presente e futuro, il Tempio della Velocità continua a vivere, pronto a scrivere ancora nuove pagine di leggenda.

Autore
Virgilio.it

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