F1 | L’evoluzione della SF25 nella stagione: il 2025 di Ferrari tra aggiornamenti sbagliati e bloccati
- Postato il 10 dicembre 2025
- Formula 1
- Di F1ingenerale
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Ripercorriamo l’evoluzione tecnica della Ferrari SF-25 nella stagione 2025, tra aggiornamenti aerodinamici scartati e una sospensione che non ha funzionato.
Si è chiuso domenica un mondiale da dimenticare per Ferrari, che fortunatamente può dire addio alla SF-25 dopo averla utilizzata ufficialmente, per un’ultima volta, nei test post-stagionali di Abu Dhabi proprio ieri.
Il 2025 di Ferrari non è stato semplice: le aspettative, dopo un brillante 2024, erano alte, ma l’ultima monoposto a effetto suolo si è rivelata un vero grattacapo per i tecnici. Nemmeno gli sforzi della squadra di Maranello sono riusciti a risollevare le prestazioni della vettura, che ha chiuso quarta nel mondiale costruttori. Le carenze della monoposto di Maranello sono emerse sin dalla prima gara a Melbourne, quando ci si è resi conto che la vettura, e in particolare la sospensione, non fosse in grado di reggere adeguatamente i carichi verticali. Questo ha costretto il team ad alzare e irrigidire l’assetto, sacrificando una parte significativa della performance.
La SF25 ha comunque ricevuto una serie di aggiornamenti prima di essere definitivamente accantonata per concentrare le risorse sulla monoposto 2026: ripercorriamo insieme le tappe.
Bahrain: i primi aggiornamenti programmati
I tecnici non riuscivano a trovare un setup efficace e in Cina è arrivata persino una squalifica per eccessiva usura del plank. Da Melbourne è iniziata la corsa per risolvere i problemi, che si sperava di contenere attraverso aggiornamenti aerodinamici.
In Bahrain è arrivato un importante pacchetto tecnico per la SF25: non un correttivo, ma un aggiornamento programmato, che avrebbe dovuto garantire maggiore efficienza. Sono state introdotte nuove fence sul fondo, un nuovo ingresso Venturi, una diversa espansione del fondo e un diffusore rivisto. Un aggiornamento di grande portata, che però ha richiesto tempo per essere compreso.
I problemi Ferrari sono continuati e la stagione è proseguita tra alti e bassi, con il potenziale della monoposto incapace di emergere a causa di una finestra di utilizzo troppo ristretta. A Maranello ci si rende conto che il vero limite è nella sospensione, che necessita di un intervento profondo. Essendo però un’operazione che richiede mesi di sviluppo, il team decide di proseguire parallelamente con la strada degli aggiornamenti aerodinamici.
Spagna e Austria: arriva la direttiva e un nuovo fondo
La Spagna ha rappresentato un passaggio cruciale per tutti i team, con l’introduzione della nuova direttiva che limitava la flessione dei profili alari. Ferrari si è adeguata portando una nuova ala anteriore identica nel design, ma con un diverso intreccio delle pelli in composito. È arrivato anche un aggiornamento all’endplate, riprofilato e ora con un effetto outwash più marcato.
In Austria è stato introdotto un primo correttivo ai problemi della monoposto: un diffusore riprofilato nella parte terminale e un nuovo pavimento del fondo. Si trattava di aggiornamenti prestazionali volti a migliorare il flusso d’aria verso il retrotreno. Tuttavia, la monoposto non è cresciuta e i limiti del progetto sono diventati sempre più evidenti, rendendo fondamentale la necessità di una nuova sospensione.
Belgio: arriva la sospensione tra tensioni interne
A Spa è arrivata la sospensione tanto attesa, che avrebbe dovuto risollevare la SF-25. Ma, ancora una volta, così non è stato. I problemi cronici della vettura sono rimasti e le prestazioni hanno iniziato a peggiorare, mentre la concorrenza continuava a progredire.
Nelle settimane successive è emerso che il team stesse preparando ulteriori aggiornamenti aerodinamici, ritenuti dai tecnici più efficaci della sola sospensione. Tuttavia, la scelta è ricaduta sul concentrare tutte le risorse sulla sospensione posteriore, abbandonando gli sviluppi aerodinamici: una decisione che sembra essere costata cara anche dal punto di vista economico.
Le polemiche non sono mancate, e insieme a esse il pubblico ha iniziato a chiedersi perché il team non si sia spinto oltre o non abbia mai aggiornato determinate componenti. È noto il problema ai freni, che però non deriva da un difetto di fabbrica, quanto da una gestione complessa delle temperature degli pneumatici. Un pregio della SF25 è infatti quello di non subire surriscaldamenti sulle mescole, ma questo comporta una difficoltà nel portare gli pneumatici alla giusta temperatura. Per ovviare al problema, Ferrari ha sempre corso con brake duct dalle dimensioni ridotte, in modo da accumulare calore trasferibile alle gomme, con conseguenze però negative sull’impianto frenante.
Dal Belgio non sono arrivati più aggiornamenti significativi sulla SF25, con il team già focalizzato, da prima della pausa estiva, sulla monoposto 2026. Il tentativo di risollevare la SF25 c’è stato, ma nulla ha funzionato, e le incomprensioni interne a Maranello non hanno certo aiutato. Con un team che ha ammesso di aver accantonato quasi subito il progetto 2025 per dedicarsi alla prossima monoposto, ci si aspetta un ritorno competitivo nel 2026.
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