F1 | Hamilton in difficoltà nel primo anno in Ferrari: da Maranello arriva il perché dei problemi di Lewis

Uno degli uomini chiave in casa Ferrari ha spiegato il perché dei problemi avuti da Lewis Hamilton nel 2025, andando ad analizzare il suo rapporto con il team.

Non è stato sicuramente il 2025 che né Lewis Hamilton né la Ferrari speravano di vivere. I proclami della vigilia si sono presto trasformati in incubi e il ‘colpo del secolo’ è stato subito etichettato come una delle scelte sbagliate da parte della gestione Vasseur. A ciò si aggiunge poi un rapporto che sembra non essere mai sbocciato tra le due parti, probabilmente abituate a vivere in contesti e situazioni molto diverse.

È bastato questo a far pensare ad un possibile addio anticipato del sette volte campione del mondo. Addio prontamente smentito sia dalla Scuderia di Maranello che dallo stesso Hamilton, voglioso di chiudere in bellezza la sua carriera in Formula 1.

Ma il rapporto tra l’ex Mercedes e la Rossa è davvero così incrinato come sembra?

A rispondere ci ha pensato Matteo Togninalli, Head of Track Engineering della Ferrari, che ha parlato proprio della prima stagione del numero 44 in Italia. “Per un pilota come Lewis, che veniva da dieci anni passati nello stesso team, cambiare squadra non è stato facile, ma così come non è stato facile per noi abituarci a un modo di lavorare diverso. Ogni scuderia ha le proprie metodologie a cui ogni membro è abituato. Poi se ci aggiungiamo il fatto che non abbiamo avuto una macchina che potesse lottare per il titolo, ecco che si spiega il perché della frustrazione che c’era nell’aria“, ha spiegato Togninalli.

“Penso che dall’esterno la situazione sia apparsa più drammatica di come non lo fosse realmente. Il rapporto che stiamo creando con Lewis è molto positivo. Dopo dieci mesi di lavoro insieme posso dire che c’è già una forte connessione. Poi ovviamente la mancanza di risultati fa sì che da fuori passi un messaggio sbagliato su quello che accade in Ferrari“, ha aggiunto l’ingegnere italiano.

“Per quanto riguarda le sue difficoltà, credo siano dovute alla necessità di abituarci a un modo di lavorare diverso. E probabilmente sia noi che lui abbiamo sottovalutato questo aspetto all’inizio. Ma sono sicuro e convinto che la situazione non sia così drammatica come pensate e che con il tempo migliorerà. In questa stagione abbiamo visto che il 90% del lavoro lo faceva la qualifica. Chi partiva davanti, arrivava davanti. Partendo da dietro, a meno di casi eccezionali, era sempre molto difficile sorpassare. E in quest’ottica, molto è dipeso dalle gomme e su questo ci siamo concentrati durante l’anno”, ha poi concluso Togninalli.

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Fonte dell’immagine usata come copertina dell’articolo: F1inGenerale

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