F1, Gp Messico: Norris domina e vola in testa al Mondiale. Ottimo Leclerc, Hamilton rovina tutto | L’ordine d’arrivo e la nuova classifica
- Postato il 27 ottobre 2025
- F1 & Motogp
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il Gp più emozionante finora in stagione, quello del Messico, è di Lando Norris, che approfittando del 5° posto di Oscar Piastri si trova ora in vetta nel Mondiale piloti, con un vantaggio di un punto (357-356). Charles Leclerc e la sua Ferrari ringraziano Carlos Sainz per il ritiro nel finale, dato che il monegasco ha potuto conservare il 2° posto dal ritorno di Max Verstappen, 3° e ora a -36 dal britannico leader del campionato. Quarto uno straordinario Ollie Bearman sulla Haas (pilota sotto contratto con Maranello), mentre le Mercedes sono sesta e settima con Andrea Kimi Antonelli e George Russell. Ottavo un deludente Lewis Hamilton. Hanno chiuso la top-10: Esteban Ocon (9°) e Gabriel Bortoleto (10°). Fra due domeniche si corre in Brasile.
Il commento di gara
Lando Norris aveva promesso una gara da protagonista, e così è stato. In Messico ha confermato la maturità che per molto tempo non ha avuto, dominando dall’inizio alla fine e prendendosi la testa del Mondiale per un solo punto. Il britannico, perfetto allo start, ha impostato un ritmo inavvicinabile, mentre il compagno di squadra, partito 7°, ha costruito una rimonta intelligente fino al 5°, beffato nel finale dalla Virtual prima di superare l’ottimo Bearman — sarebbe rimasto in testa su Norris in campionato —, come capitato a Verstappen contro Leclerc. Che Norris fosse imprendibile lo aveva mostrato nel passo gara: straordinario venerdì su gomma rossa, risolvendo i problemi sul giro secco nelle FP3 e dominando poi la domenica con una gestione impeccabile. Nessuno è riuscito ad avvicinarlo: i 30 secondi rifilati a Leclerc e quasi 31 a Verstappen parlano chiaro.
Un successo che vale doppio per Norris, capace di rialzarsi dopo il ritiro di Zandvoort di cinque gare fa (quando finì a -38 da Piastri) e di tornare a crederci davvero nella corsa al primo Mondiale piloti della carriera. Il britannico, ingiustamente fischiato dal pubblico di casa dopo la gara, si presenta ora a Interlagos con la fiducia di chi sa di poter competere alla pari con i suoi rivali, con un piccolo vantaggio in più ora.
Ci sarà comunque da vedersela con un Piastri che ha finalmente reagito dopo gare da incubo, e che se la batterà alla pari in Brasile, pista sulla quale la McLaren partirà favorita e la Red Bull proverà a essere della battaglia. Max Verstappen ha dovuto accontentarsi del 3° posto e può anche tirare un sospiro di sollievo, in un weekend dove la sua auto ha patito molto di aderenza alle alte altitudini del Messico.
L’olandese, scattato bene ma poi coinvolto in un duello acceso con Hamilton nei primi giri, ha rischiato grosso: contatto, taglio di chicane e 10 secondi di penalità per l’inglese. Max è poi scivolato fino all’8° posto, dopo aver allungato lo stint sperando nell’ingresso della Safety Car, poi risalendo grazie a una strategia allungata e alle seconde soste di Bearman, Piastri, Russell, Antonelli e Hamilton. Alla fine ha limitato i danni, rosicchiando altri quattro punti dal divario in vetta, dopo il -40 post Austin, e tenendo vive le speranze di rientrare nella lotta iridata.
Il podio è completato da Leclerc, autore di una gara intelligente e di grande tenacia. Il monegasco ha sfruttato una Ferrari competitiva sul passo e ringraziato, nel finale, l’amico Carlos Sainz. Maranello può sorridere anche per altre due notizie. Imbarazzante però la decisione della Fia di annullare il duello tra Charles e Verstappen, per un principio di incendio sulla Williams dello spagnolo, quando il numero 55 era riuscito a portare la sua auto fuori dalla pista da solo.
La giornata ha regalato sorrisi anche a Bearman, 4° e straordinario protagonista con una Haas trasformata. Il 20enne britannico ha sfiorato il primo podio del team americano, correndo con lucidità e decisione, permettendo alla Ferrari di scavalcare la Mercedes nei Costruttori (356-355) e tornare seconda. Bravo Bearman anche nella difesa su George Russell, nervosissimo via radio col team per invertire le posizioni con Antonelli e attaccare il britannico — mentre era tallonato da Piastri — ma non riuscendoci dopo il secondo pit.
L’arroganza non ha premiato il pilota Mercedes, che nel finale ha ceduto la posizione di nuovo ad Antonelli. Molto più opaca, invece, la domenica di Lewis Hamilton (8°). Dopo un sabato promettente, l’inglese ha rovinato tutto in gara: prima il contatto con Verstappen, poi un errore di rientro in pista dopo l’uscita in curva 4 e i 10 secondi di penalità che lo hanno fatto finire dietro, per un tre-quarti di corsa anonimi. Sette podi in stagione della Ferrari e sono tutti di Leclerc (50° in Ferrari): un dato che fa discutere e capire come l’inglese non sia più quello di una volta. Davanti, invece, il duello è spettacolare e destinato ad arrivare fino ad Abu Dhabi.
F1, Gp Messico: l’ordine d’arrivo
1. Lando Norris (McLaren)
2. Charles Leclerc (Ferrari)
3. Max Verstappen (Red Bull)
4. Oliver Bearman (Haas)
5. Oscar Piastri (McLaren)
6. Kimi Antonelli (Mercedes)
7. George Russell (Mercedes)
8. Lewis Hamilton (Ferrari)
9. Esteban Ocon (Haas)
10. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber)
11. Yuki Tsunoda (Red Bull)
12. Alexander Albon (Williams)
13. Isack Hadjar (Racing Bulls)
14. Lance Stroll (Aston Martin)
15. Pierre Gasly (Alpine)
16. Franco Colapinto (Alpine)
Formula 1, la classifica Piloti
1. Lando Norris (McLaren) – 357 punti
2. Oscar Piastri (McLaren) – 356 punti
3. Max Verstappen (Red Bull) – 321 punti
4. George Russell (Mercedes) -258 punti
5. Charles Leclerc (Ferrari) – 210 punti
6. Lewis Hamilton (Ferrari) – 146 punti
7. Kimi Antonelli (Mercedes) – 97 punti
8. Alex Albon (Williams) – 73 punti
9. Nico Hulkenberg (Kick Sauber) – 41 punti
10. Isack Hadjar (Racing Bulls) – 39 punti
11. Carlos Sainz (Williams) – 38 punti
12. Fernando Alonso (Aston Martin) – 37 punti
13. Oliver Bearman (Haas) – 32 punti
14. Lance Stroll (Aston Martin) – 32 punti
15. Liam Lawson (Racing Bulls) – 30 punti
16. Esteban Ocon (Haas) – 30 punti
17. Yuki Tsunoda (Red Bull) – 28 punti
18. Pierre Gasly (Alpine) – 20 punti
19. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber) – 19 punti
20. Franco Colapinto (Alpine) – 0 punti
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