F1 | GP Imola – Analisi strategia Leclerc: prima grande intuizione Ferrari, ma alla fine si poteva montare la soft per il podio?

  • Postato il 18 maggio 2025
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  • Di F1ingenerale
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Andiamo ad effettuare l’analisi della strategia di Leclerc ad Imola: si potevano montare le rosse per provare a conquistare il podio?

In questa analisi ripercorriamo il GP di Imola di Leclerc dal punto di vista della strategia, valutando se la Ferrari avrebbe potuto operare scelte diverse in ottica podio o se, al contrario, abbia massimizzato il potenziale.

Inizio: grande giocata Ferrari ma poi sfortuna

La Ferrari è sicuramente il team che ha meglio interpretato a livello strategico la prima parte di gara. Al giro 11 hanno infatti attuato una scelta aggressiva pittando Leclerc, imbottigliato in P9 dietro un treno di vetture con DRS difficili da passare. In aria pulita il monegasco ha invece potuto esprimere liberamente il suo ottimo passo, attuando un enorme undercut che lo ha fatto virtualmente avanzare di 5 posizioni in un giro.

Il potere dell’undercut è stato talmente incisivo da spiazzare molti avversari, che hanno deciso di modificare i propri piani seguendo la scelta Ferrari. Ciò ha avuto un doppio effetto: da un lato ha confermato l’efficacia della mossa di Maranello, dall’altro ha reso la strategia meno rischiosa, poiché la maggior parte dei rivali è rientrata ai box poco dopo, annullando così la possibilità di costruire un vantaggio significativo di gomma nel secondo stint.

Tuttavia, la Virtual Safety Car al giro 29, causata da un problema di affidabilità sulla Haas di Ocon, ha annullato gran parte del vantaggio derivante da quella intuizione strategica geniale. I piloti che avevano al contrario scelto di allungare il primo stint, hanno potuto effettuare il cambio gomme perdendo significativamente meno tempo. La Ferrari ha giustamente richiamato ai box anche Leclerc, poiché restare in pista con pneumatici usati da 19 giri contro avversari appena rientrati ai box lo avrebbe penalizzato pesantemente in termini di ritmo e possibilità di difendersi. Così facendo, però, il monegasco è scivolato da una virtuale P4 alla P10, pagando a caro prezzo l’arrivo della VSC nel momento peggiore possibile per la sua gara.

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Analisi Strategia Leclerc – GP Imola (©Filippo Pesavento X F1inGenerale)

Seconda SC: il momento decisivo

Risalito fino alla P6 e in procinto di superare Hamilton per poi lanciarsi all’inseguimento di Albon in P4, la gara di Leclerc ha subito un’ulteriore scossa al giro 46 dall’ingresso della Safety Car per via di un problema tecnico alla vettura di Antonelli. Nonostante mancassero solo 17 giri al termine, avere il set di gomme giusto sarebbe stato determinante per l’esito della gara, visti anche i distacchi completamente annullati dalla SC.

Il monegasco ne è consapevole e chiede di cambiare i pneumatici, dei quali si era già lamentato in precedenza. Tuttavia, il team è costretto a comunicargli che non ci sono più set di gomme disponibili da montare, avendo lui già effettuato due soste a differenza degli avversari. L’unica opzione sarebbe optare per le soft, la mescola più veloce ma estremamente fragile sulla distanza. La Ferrari, seppur non convinta, dopo una conversazione radio abbastanza accesa, si mostra disponibile ad assecondare il proprio pilota. Tuttavia, il ferrarista decide all’ultimo di non rientrare notando che il suo compagno di squadra, immediatamente davanti, ha imboccato la corsia dei box e valutando dunque che il margine tra i due fosse troppo ridotto per completare un doppio pit stop senza rischiare di perdere ulteriori posizioni. Leclerc è dunque salito in P4 con gomme usate, chiudendo poi la gara in sesta posizione.

Si poteva montare la soft per il podio?

Il distacco tra Hamilton e Leclerc nell’istante immediatamente precedente all’ingresso in pit lane era di circa 2 secondi. Di conseguenza, la valutazione del monegasco risulta estremamente lucida e corretta: seguendo il compagno di squadra per effettuare la sosta, avrebbe dovuto attendere in piazzola, perdendo 2-3 posizioni aggiuntive.

Inoltre, per quanto riguarda la mescola soft, quest’ultima è stata protagonista della giornata di ieri per l’estrema fragilità emersa addirittura sul singolo giro di qualifica. Infatti, il nuovo pneumatico Pirelli, debuttante proprio nel weekend imolese, fornisce un altissimo livello di grip, che però molti team faticavano a gestire mantenendolo lungo l’arco dell’intero giro per via dell’overheating. Pertanto, pensare di poter completare addirittura uno stint di gara di 17 giri sarebbe stato molto complesso.

La SC più lunga del previsto avrebbe ridotto la lunghezza a 10 giri, rimettendo forse in gioco la scelta, ma al momento della chiamata ovviamente non si poteva sapere. In aggiunta, la ripartenza sarebbe stata caratterizzata da aria sporca e numerosi duelli, andando ad incrementare ulteriormente il surriscaldamento del pneumatico. Pertanto, montare le gomme più morbide sarebbe stato con tutta probabilità un azzardo troppo elevato e difficilmente avrebbe permesso una lotta per il podio, che avrebbe richiesto una mescola decisamente più consistente.

In conclusione, la Ferrari ha quindi preso tutte le decisioni corrette, massimizzando la gara di Leclerc, grande rimonta dalla P11, purtroppo penalizzata da VSC e SC in momenti sfortunati, così come ammessio via radio dal pilota.

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Crediti immagini di copertina: ©F1inGenerale

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