F1, GP Brasile: Norris favorito ma per la Ferrari non c’è due senza tre

  • Postato il 30 ottobre 2024
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  • Di Virgilio.it
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Ultimo appuntamento di questo triple header che ha visto i piloti di F1 impegnati nel continente americano nelle ultime tre settimane. Questo weekend la classe regina del Motorsport fa il suo ritorno a San Paolo dove si disputerà il GP Brasile, 21esima tappa di questo Mondiale. Il Circus iridato, infatti, arriva alla quart’ultima gara del campionato con la lotta per entrambi i titoli più aperta che mai. Soprattutto nel Costruttori dove la McLaren conduce la classifica con appena 29 punti di vantaggio sulla Ferrari.

Il Cavallino Rampante, dopo un’estate davvero difficile, dalla gara di Monza è riuscito a inanellare una serie di risultati positivi (vedi la doppia vittoria ad Austin e in Messico), capace di riportare la Ferrari in lotta per un Mondiale. E se la Rossa dovesse effettivamente riuscire nell’impresa riuscirà a interrompere un digiuno che durava dal 2008, anno dell’ultimo titolo conquistato dal team di Maranello.
Questione leggermente differente per quanto riguarda il Mondiale Piloti. Max Verstappen si trova in una posizione di vantaggio su Lando Norris, il suo principale concorrente. Soprattutto per le 47 lunghezze che distanziano i due. Ma con ancora quattro gare da disputare e una Red Bull in evidente difficoltà, il pilota olandese non può essere del tutto sicuro.

La Ferrari può pensare davvero al Costruttori?

La trasferta in terra americana, fino ad ora, ha portato bene alla Ferrari che sia in Texas che in Messico è riuscita a salire sul gradino più alto del podio. Dopo le vittorie in Australia e a Monaco il Cavallino Rampante ha vissuto un’estate davvero difficile tanto che nessuno poteva immaginare che Leclerc riuscisse a conquistare la prima posizione a Monza. E proprio dopo la tappa italiana le cose alla Ferrari sono andate talmente bene che ora, a quattro gare dalla fine della stagione, la Rossa è in corsa per il campionato mondiale costruttori.

Sia nel fine settimana vissuto ad Austin, sia in quello di Città del Messico, i piloti del Cavallino Rampante sono stati estremamente veloci proprio grazie agli aggiornamenti portati in pista dai tecnici in occasione dell’appuntamento di Singapore. Grazie a tutti i punti accumulati in questi ultimi due GP la Ferrari si trova al secondo posto nel Campionato Mondiale Costruttori, a soli 29 punti dalla McLaren che guida la classifica. E, a differenza di cosa si possa pensare, il titolo è a portata di mano della Rossa (nonostante lo svantaggio). Se consideriamo l’attuale situazione della Red Bull che è tutt’altro che ottimale, siamo pronti a scommettere che in Brasile la battaglia sarà tra Ferrari e McLaren.

Nonostante il momento di difficoltà Verstappen cerca con ogni mezzo di tenere alto il nome del team di Milton Keynes ma non si può dire lo stesso del suo compagno di box, Sergio Perez. Il messicano, sempre più in bilico per il 2025 sebbene abbia un contratto valido per il prossimo anno proprio con la Red Bull, ha grandi difficoltà con questa RB20 più nervosa da guidare e ha dimostrato di avere enormi difficoltà a provare, almeno, ad avvicinarsi alle posizioni che contano.
Se Piastri continua col trend evidenziato in queste ultime gare sarà difficile per la McLaren, per vincere il titolo riservato ai Costruttori, fare affidamento solo su Norris. In questo senso la Ferrari parte avvantaggiata. Sia Leclerc sia Sainz, oltre alla velocità, hanno mostrato di avere grande costanza e ritmo tanto che, in Messico ad esempio, l’unico che per lo meno ci ha provato a rendere la vita più difficile allo spagnolo della Rossa è stato il compagno di squadra, Leclerc.

Con ogni probabilità, se il Cavallino Rampante non avesse avuto quel black out tra i mesi di giugno e agosto, sarebbe in piena lotta in entrambi i Mondiali. E merito di questa rinascita in parte va dato al Team Principal della Rossa, Vasseur, che dopo due anni in cui ha letteralmente rifondato la squadra (partendo col tagliare i rami secchi), ora sta cominciando per davvero a raccogliere i primi frutti.

Penalità per Max Verstappen

Nonostante i 47 punti di vantaggio su Norris non siano certamente pochi, il fine settimana di San Paolo non comincerà nel migliore dei modi per Max Verstappen. Il pilota della Red Bull sa già, con anticipo, che in Brasile dovrà scontare una penalità con una retrocessione in griglia di partenza.A seguito dei problemi al motore riscontrati durante le prove libere in Messico, la scuderia anglo-austriaca ha deciso di correre ai ripari per provare a salvare la stagione prendendo la decisione di sostituire la power unit presente sulla vettura di Verstappen.
Questa scelta farà cominciare in salita la gara al pilota olandese che quindi sarà obbligato ad arretrare di cinque posizioni sulla griglia di partenza. Per l’attuale Campione del Mondo di F1, il motore che troverà sulla sua RB20 a Interlagos sarà il sesto di questa stagione tenendo conto dei quattro consentiti.

Alonso in forse

Sebbene al momento è data per certa la sua assenza solo al giovedì, non è così scontato che Fernando Alonso possa partecipare regolarmente a tutto il fine settimana del GP Brasile. Il pilota spagnolo, che in Messico ha festeggiato il suo 400esimo GP in F1, è alle prese con un’infezione intestinale che gli ha creato dei grattacapi già dallo scorso fine settimana. Per il momento, il 43enne (che comunque non è in Brasile) salterà solamente gli impegni con i media nel giovedì.
Tra la gara di Città del Messico e quella di San Paolo, infatti, Alonso è dovuto tornare in Europa per farsi curare da uno specialista perché, sebbene sia riuscito a prendere parte alla corsa sul tracciato dedicato ai fratelli Rodriguez, l’infezione non gli permette di essere al 100% della forma fisica.

Hamilton omaggerà Senna

Che Lewis Hamilton sia, probabilmente, il pilota tra quelli della griglia che di più nutra un profondo senso di ammirazione per Senna non è un mistero. E l’inglese sarà sicuramente onorato per la grande occasione che gli è stata riservata per rendere un tributo a Magic, proprio sulla pista di casa della leggenda brasiliana.
Sabato 2 novembre, una sessantina di minuti dopo la fine delle qualifiche, Lewis Hamilton avrà la possibilità di guidare la McLaren MP4/5B (del 1990) di Ayrton Senna, la vettura con la quale il tre volte campione del Mondo ha vinto il suo secondo titolo iridato.

Il rapporto che lega Hamilton al Brasile non è stato sempre tutto rose e fiori come si potrebbe pensare. L’inglese è passato dall’essere il pilota più odiato nel 2008 (a causa della perdita del Mondiale da parte di Massa) a quello più amato a Interlagos. I tifosi brasiliani, infatti, sono dei grandi sostenitori di Hamilton proprio per l’immenso apprezzamento che il pilota della Mercedes ha sempre dimostrato nei confronti del Paese, della sua gente e delle leggende motoristiche che in Brasile sono nate.

Qui la delusione più grande per Massa

A Interlagos la Ferrari non ha ricordi positivi: nel 2008 Massa perse il titolo
Fonte: Getty Images
Felipe Massa è stato Campione del Mondo Piloti per appena 38 secondi fino a quando Hamilton tagliò il traguardo

Forse non tutti lo ricorderanno ma il GP Brasile 2008 è stato un appuntamento che i tifosi della Ferrari difficilmente dimenticheranno, sebbene siano passati praticamente sedici anni. Facciamo un passo indietro. Era il 2 novembre e a giocarsi il Mondiale erano il pilota della Ferrari, Felipe Massa, e quello della McLaren, Lewis Hamilton. Il brasiliano della Ferrari tagliò il traguardo per primo nel tripudio del pubblico, laureandosi virtualmente campione del mondo per 38 secondi.

L’inglese, al quale bastava appena un quinto posto per aggiudicarsi il titolo, proprio durante il suo ultimo giro riuscì a superare la Toyota di Timo Glock e a passare dalla sesta alla quinta posizione vincendo così il titolo. Il tedesco, che girava lentissimo in pista a causa delle gomme da asciutto, per anni venne subissato da svariate offese da parte dei tifosi di Massa e della Ferrari, colpevolizzato di aver favorito Hamilton sebbene i dati della telemetria (comparati con quelli di altri piloti nella medesima condizione) dimostrarono che Glock non aveva ridotto il suo ritmo appositamente in quel frangente.

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Virgilio.it

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