F1 | Ferrari, ecco perché non è mai sbocciato l’amore tra Hamilton e Adami

  • Postato il 31 ottobre 2025
  • Formula 1
  • Di F1ingenerale
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Hamilton e Adami, un feeling che non decolla e nel paddock sono sicuri:  “manca chimica tra pilota e ingegnere”

L’inizio della nuova avventura di Lewis Hamilton in Ferrari sta mostrando un aspetto inatteso di adattamento: il difficile affiatamento con il suo nuovo ingegnere di pista, Riccardo Adami. Dopo dodici anni trascorsi in Mercedes al fianco del fidatissimo Peter “Bono” Bonnington, il sette volte campione del mondo si trova ora a gestire un rapporto tecnico completamente nuovo.

Adami, figura di grande esperienza in Formula 1, ha lavorato in passato con Sebastian Vettel e Carlos Sainz, ma secondo alcuni osservatori il feeling con Hamilton non è ancora scattato.

La comunicazione tra Adami e Hamilton è ancora da costruire

Durante il Gran Premio del Messico, Hamilton ha ricevuto una penalità di dieci secondi per un contatto con Max Verstappen alla curva 4. Il modo in cui la comunicazione è stata gestita via radio ha sollevato diverse critiche. «Abbiamo una penalità di 10 secondi per l’incidente alla curva quattro con Verstappen. Non siamo d’accordo, ma restiamo concentrati», ha comunicato Adami al pilota britannico.

F1 | Ecco perché non è mai sbocciato l'amore tra Hamilton e Adami
Riccardo Adami, ingegnere di pista di Lewis Hamilton, fotografato ad Imola, nel 2025 – PH: F1inGenerale / PitShots.com

Secondo l’ex pilota Robert Doornbos, ora opinionista televisivo, l’interazione tra i due è la prova di una mancanza di sintonia. «Credo che non ci sia chimica tra l’ingegnere e il pilota», ha spiegato.
«La comunicazione tra Lewis e Ricky non sembra fluida, non sono sintonizzati l’uno con l’altro. È Ricky che dice “Abbiamo una penalità per questa situazione” e Lewis risponde “Sì, ma era difficile restare in pista”. Li senti e capisci che non si stanno davvero capendo».

Sulla stessa linea si è espresso anche Karun Chandhok durante il commento su Sky Sports, criticando il tono e i tempi della comunicazione da parte del muretto Ferrari.
«È una comunicazione poco efficace, perché hai innervosito inutilmente il pilota senza dargli tutti i dettagli», ha spiegato Chandhok in diretta.
«In realtà, la penalità non era per l’incidente in sé, ma perché Hamilton aveva guadagnato tempo. È importante chiarirlo, altrimenti si rischia di creare confusione in macchina».

Il paragone con Bonnington è inevitabile. Per oltre un decennio, il duo Hamilton–Bono è stato uno dei più solidi della Formula 1, costruendo insieme sei titoli mondiali e un’intesa che spesso andava oltre le parole. La loro comunicazione radio, precisa e calma anche nei momenti più tesi, è diventata un marchio di fabbrica del successo Mercedes.

Hamilton e Adami, un feeling che non decolla e nel paddock sono sicuri:  “manca chimica tra pilota e ingegnere” L’inizio della nuova avventura di Lewis Hamilton in Ferrari sta mostrando un aspetto inatteso di adattamento: il difficile affiatamento con il suo nuovo ingegnere di pista, Riccardo Adami. Dopo dodici anni trascorsi in Mercedes al fianco del fidatissimo Peter “Bono” Bonnington, il sette volte campione del mondo si trova ora a gestire un rapporto tecnico completamente nuovo.

Adami, figura di grande esperienza in Formula 1, ha lavorato in passato con Sebastian Vettel e Carlos Sainz, ma secondo alcuni osservatori il feeling con Hamilton non è ancora scattato.

La comunicazione tra Adami e Hamilton è ancora da costruire

Durante il Gran Premio del Messico, Hamilton ha ricevuto una penalità di dieci secondi per un contatto con Max Verstappen alla curva 4. Il modo in cui la comunicazione è stata gestita via radio ha sollevato diverse critiche. «Abbiamo una penalità di 10 secondi per l’incidente alla curva quattro con Verstappen. Non siamo d’accordo, ma restiamo concentrati», ha comunicato Adami al pilota britannico.
Credits: Getty Images

Un legame da ritrovare per il futuro Ferrari

Con Adami, invece, la relazione è ancora nella fase di rodaggio. Le differenze linguistiche e di metodo potrebbero richiedere tempo per essere superate, ma per Hamilton la sfida è duplice: adattarsi alla nuova squadra e costruire da zero una sintonia tecnica e mentale con il suo nuovo ingegnere.

Nonostante le difficoltà iniziali, il team di Maranello ha mostrato segnali incoraggianti di miglioramento nella comunicazione tra i due nel corso della stagione. Tuttavia, come sottolineato da Doornbos, la vera chiave sarà ritrovare la naturalezza nei dialoghi in gara, elemento essenziale per gestire strategie e imprevisti.

La Ferrari confida che, con il tempo e l’esperienza condivisa, Hamilton e Adami possano sviluppare quel rapporto di fiducia reciproca che in passato è stato la base del suo dominio in Formula 1.

Per ora, però, il feeling non è ancora ai livelli di quello che legava il britannico al suo storico ingegnere: e per una coppia destinata a inseguire il titolo mondiale, questa potrebbe essere la sfida più importante di tutte.

Leggi anche: F1 | La FIA chiarisce l’assurdo incidente di Lawson-Marshall in Messico: il comunicato

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