F1, Bearman incanta: la Ferrari ha già il futuro in casa

  • Postato il 29 ottobre 2025
  • Formula 1
  • Di Virgilio.it
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C’è un filo rosso che unisce il passato glorioso, il presente di transizione e il futuro che si intravede già all’orizzonte. Un filo che a Maranello hanno imparato a riconoscere come pochi: è quello del talento puro, quello che non ha bisogno di essere annunciato, ma che si manifesta con la naturalezza di chi nasce per correre in rosso. Oggi, quel filo conduce a un nome che fino a qualche mese fa sembrava solo un progetto, e che invece si è trasformato in una certezza: Oliver Bearman. Il giovane inglese, classe 2005, ha tutte le carte in regola per diventare il prossimo titolare Ferrari. E non solo: potrebbe aprire, insieme a Charles Leclerc, un nuovo ciclo tecnico e sportivo destinato a segnare i prossimi dieci anni della Scuderia. Hamilton permettendo.

Dal sogno al segno

Bearman è il prototipo del pilota moderno cresciuto nel vivaio giusto. Entrato nel programma Ferrari Driver Academy a soli 16 anni, ha bruciato le tappe con una combinazione rara di velocità, maturità e intelligenza di gara. Dopo un dominio nei campionati giovanili britannici e una stagione da rookie in F3 da protagonista, il salto in F2 nel 2023 lo ha portato alla ribalta definitiva. La vittoria di Baku, con doppietta sprint e feature race, aveva già acceso i radar a Maranello, ma è stato il weekend di Jeddah nel 2024, quando Bearman ha sostituito all’improvviso Carlos Sainz su una Ferrari ufficiale in F1, a cambiare la percezione collettiva. Nessun errore, ritmo da veterano, serenità disarmante: a soli 18 anni, Bearman ha dimostrato di poter gestire una Rossa in condizioni di pressione massima. Quel debutto, improvviso e impeccabile, ha rappresentato per molti osservatori la nascita del prossimo campione a Maranello.

Hamilton: una storia di passaggio?

Quando la Ferrari ha annunciato Lewis Hamilton come pilota per il 2025, il mondo si è fermato per un istante. Il sette volte campione del mondo, leggenda vivente della F1, avrebbe chiuso la carriera dove tutti sognano di correrla almeno una volta. Ma a Maranello, da sempre, nulla è mai solo nostalgia o celebrazione. Il progetto Ferrari 2026, quello legato alla grande ri5voluzione tecnica e regolamentare, è costruito con una visione di medio-lungo periodo: non punta a lampi isolati durante la stagione, ma a una crescita solida e duratura. E qui entra in scena Bearman.

Le voci che filtrano da Maranello raccontano di un interesse crescente nel farlo crescere senza ritardarne troppo l’esplosione. Hamilton porterà esperienza, metodo e cultura del lavoro, ma potrebbe non restare oltre due stagioni, aprendo la porta alla successione naturale del giovane talento britannico. La Ferrari, in altre parole, ha già il futuro in casa: una coppia Leclerc-Bearman capace di unire la maturità tattica del monegasco alla fame e all’irriverenza sportiva del diciannovenne inglese.

Leclerc, il nuovo punto fermo

Dopo anni di transizione, di cambi ai vertici tecnici e di speranze interrotte, Charles Leclerc è diventato la vera costante della Ferrari contemporanea. Il suo rinnovo pluriennale, firmato a inizio 2025, è un segnale chiarissimo: il progetto ruota attorno a lui. Leclerc è il pilota di riferimento, il volto pulito e combattivo di una Ferrari che vuole tornare a vincere con continuità. I 50 podi raggiunti in carriera non bastano, accanto a lui servirà un compagno non solo veloce, ma anche capace di inserirsi in modo armonico nella dinamica del team. Bearman, in questo senso, sembra il candidato perfetto. Giovane, educato, disciplinato e soprattutto cresciuto con la cultura sportiva Ferrari. Non un outsider, ma un prodotto interno proprio come il monegasco. La coppia Leclerc-Bearman rappresenterebbe l’equilibrio ideale tra esperienza e prospettiva, continuità e rinnovamento.

Il fattore generazionale

Nell’era post-Hamilton, la F1 sta vivendo una trasformazione generazionale senza precedenti. Norris, Russell, Piastri: tutti under 27, tutti già vincenti e competitivi. Ferrari non può permettersi di restare ancorata a un passato glorioso, ma deve posizionarsi al centro di questo nuovo equilibrio competitivo. Bearman potrebbe rappresentare il tassello perfetto per farlo. Con lui, Maranello potrebbe allinearsi alla tendenza delle altre grandi squadre: puntare su coppie giovani, lunghe, costruite attorno a un progetto tecnico decennale. La McLaren con Norris e Piastri, la Mercedes con Russell e Antonelli. La Ferrari, con Leclerc e Bearman, avrebbe la sua risposta: due piloti formati, complementari e già legati al DNA del team.

Un percorso tracciato

Chi ha seguito Bearman in questi anni lo descrive come un pilota di vecchio stampo con mentalità moderna. Uno che ascolta gli ingegneri, che studia i dati, ma che non perde mai il contatto con la sensibilità meccanica. I test effettuati con la Ferrari e con la Haas, scuderia satellite e banco di prova ideale, hanno evidenziato una curva di apprendimento impressionante. Il feedback positivo dei tecnici è unanime e le prestazioni lo dimostrano, il quarto posto nel GP Messico ha già inciso il suo nome nella storia della Haas. La Ferrari lo segue passo dopo passo, alternando supporto tecnico e costruzione caratteriale. Nel paddock è considerato uno dei giovani più completi e tutto ciò può far gola a un team che cerca stabilità e rendimento costante.

Crescere in casa

Negli ultimi anni, la Scuderia ha ricominciato a credere nella propria filiera. Dopo l’esperienza con Jules Bianchi, i fratelli Leclerc e Schumacher Jr., il Ferrari Driver Academy è tornato a essere un incubatore di talento di livello mondiale. Bearman ne è l’emblema più luminoso. E il suo percorso, passo dopo passo, è stato costruito per arrivare dove tutti sperano: il sedile della Ferrari ufficiale. L’obiettivo, secondo ultime indiscrezioni, sarebbe quello di inserirlo gradualmente nel team di lavoro 2026, come terzo pilota con più responsabilità, per poi valutarne la promozione ufficiale entro il 2027. Tutto, però, dipenderà dalle scelte di Hamilton, pur sempre un campione da rispettare, e dall’evoluzione regolamentare che nel 2026 porterà le nuove power unit ibride di seconda generazione.

Il futuro è già scritto

Il passaggio di testimone, se mai avverrà, avrà un valore simbolico enorme. Hamilton, leggenda, britannico, icona mondiale che consegna il volante Ferrari a un altro britannico, diciannove anni e una carriera ancora da scrivere. Per la Ferrari sarebbe il modo perfetto di unire storia e futuro, esperienza e audacia. E per Bearman, l’occasione di crescere sotto l’ala di un campione che ha riscritto i limiti della disciplina. Non è un segreto che Hamilton voglia lasciare un’eredità, più che una semplice impronta. Farlo a Maranello, attraverso un giovane come Bearman, darebbe almeno un senso pieno al suo arrivo in rosso.

La Ferrari del futuro

Se la F1 del domani sarà ancora una questione di equilibrio tra potenza e visione, la Ferrari sembra avere entrambi gli elementi in casa. Leclerc rappresenta la maturità tecnica e sportiva raggiunta dopo anni di costruzione. Bearman, la promessa e la spinta verso il futuro. Una coppia che, sulla carta, ha tutto per dominare il prossimo decennio: velocità, intelligenza, continuità e quel senso di appartenenza che a Maranello vale quanto un titolo. Il destino, per una volta, sembra essersi allineato con la logica. La Ferrari, dopo anni di attesa, ha trovato il suo presente e il suo futuro, sempre che lo sviluppo della monoposto non tradisca ancora una volta le aspettative. E chissà che tra dieci anni non si parlerà di Leclerc e Bearman come oggi si ricorda Schumacher e Barrichello: due piloti diversi, ma uniti dallo stesso, eterno colore rosso.

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Virgilio.it

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