Ex Ilva, Urso: “Da gennaio 6mila lavoratori in cassa integrazione”. I sindacati: “Vogliono chiudere. Non c’è un piano industriale”

  • Postato il 12 novembre 2025
  • Economia
  • Di Blitz
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“La rimodulazione delle attività da qui a fine dicembre richiederà l’incremento del ricorso alla Cigs da 4.550 a circa 5.700 unità, con integrazione del reddito”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il tavolo a Palazzo Chigi, spiegando che “dal primo gennaio, a causa del fermo degli impianti per i lavori necessari alla de-carbonizzazione, ci saranno invece 6mila persone in cassa integrazione”.

Il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, ha commentato: “Ci sono migliaia di lavoratori che finiscono in cassa integrazione, non c’è un sostegno finanziario al rilancio e alla decarbonizzazione. Abbiamo deciso unitariamente come Fim, Fiom e Uilm di andare dai lavoratori e spiegare che contrasteremo la scelta del governo con tutti gli strumenti possibili”.

Palazzo Chigi ha osservato che “il Governo esprime rammarico per il fatto che la proposta di proseguire il confronto sull’ex Ilva, anche relativamente agli aspetti tecnici emersi nel corso della discussione, non sia stata accettata dalle organizzazioni sindacali”, pur ribadendo “la disponibilità a proseguire l’approfondimento di tutti gli aspetti e anche dei rilievi più controversi”. Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha affermato: “Non c’è nulla. Né c’è un piano industriale… È un piano inaccettabile perché parte da un presupposto: portare alla chiusura dell’ex Ilva. E noi non vogliamo essere responsabili di questo”. Ferdinando Uliano, Fim-Cisl, ha aggiunto: “Ci presenteremo ai lavoratori illustrando questa situazione drammatica… con i lavoratori decideremo le iniziative da fare”.

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Blitz

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