Ex-Ilva: il sindaco di Taranto ritira le dimissioni e dice “no” all’accordo di programma con il governo

  • Postato il 31 luglio 2025
  • Di Panorama
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Le dimissioni presentate lunedì dal sindaco di Taranto, Piero Bitetti, si sono infine rivelate per quello che erano: un gesto clamoroso per protestare contro i gesti estremi degli ambientalisti. A chiarirlo è stato lo stesso sindaco, che intervistato dall’agenzia stampa Adnkronos ha sottolineato come le dimissioni non erano dovute a «questioni politiche, ma volevano testimoniare un gesto eclatante, perché il linguaggio delle intimidazioni e delle offese non deve prevalere».

Tanto meglio, perché oggi presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy si è svolta la riunione sull’accordo di programma per l’ex Ilva. «Non posso pensare che si discuta della nostra città e nessuno ci sia a rappresentarla», erano state le parole del sindaco Bitetti, che infatti ha regolarmente presenziato alla riunione per programmare il futuro degli impianti di Taranto.

In viaggio verso l’incontro, il sindaco ha pubblicato un video in cui annunciava: «Dirò al ministro che l’accordo così com’è strutturato non ci soddisfa e non lo firmerò, come hanno già detto anche i rappresentanti degli altri enti locali». Bitetti ha quindi annunciato che presenterà a Urso «un piano che consente di abbattere drasticamente il livello di inquinamento e che ci porterà alla decarbonizzazione e all’eliminazione dell’area a caldo», quest’ultima considerata la vera priorità per il comune.

Il ministro Adolfo Urso aveva annunciato nei giorni scorsi il desiderio di chiudere l’intesa per la realizzazione dei tre forni elettrici, rimandando a un secondo momento l’approfondimento sul polo Dri per la produzione di preridotto. E’ invece arrivata la richiesta, da parte di Bitetti, di aggiornare la riunione per valutare altre proposte.

Il piano del governo per l’ex Ilva era la realizzazione a Taranto di tre forni elettrici, assieme ai tre impianti Dri per la produzione del preridotto (necessario ad alimentare i forni elettrici in modo che possano produrre acciaio della stessa qualità di quello realizzato con i vecchi altiforni) e alla nave rigassificatrice in porto, per un investimento complessivo di 9,3 miliardi di euro.

L’amministrazione cittadina non pare per intenzionata ad accettare la proposta di avere gli impianti Dri e la nave, allora per l’ex Ilva di Taranto l’investimento ammonterebbe a 3,2 miliardi di euro e un conseguente ridimensionamento anche dell’occupazione. Il sindaco Bitetti ha motivato così la scelta: «Taranto non accetterà più scelte calate dall’alto che la umiliano rendendola zona di sacrificio»

Oltre al sindaco Bitetti, al tavolo hanno partecipato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il presidente della Provincia di Taranto Gianfranco Palmisano, il sindaco di Statte Fabio Spada e il commissario dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio Giovanni Gugliotti.

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Panorama

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