Ex Ilva, il 16 ottobre sarà sciopero: “Azienda al collasso, serve un forte intervento pubblico”
- Postato il 6 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Sciopero in tutti gli stabilimenti ex Ilva il 16 ottobre. Lo hanno proclamato le segreterie generali di Fim, Fiom e Uilm dopo la chiusura del bando per la cessione degli impianti.
I segretari generali Ferdinando Uliano, Michele De Palma, Rocco Palombella “condannano fermamente l’aver appreso a mezzo stampa dei contenuti delle offerte presentate per l’acquisto dell’ex Ilva, e in particolare quella di Bedrock Industries, che prevederebbe solo 2mila unità occupate su Taranto e poco più di mille negli altri siti”, si legge in una nota unitaria.
“Riteniamo inaccettabile il silenzio di Palazzo Chigi che, a fronte della richiesta di incontro più volte reiterata degli scriventi, non convochi ancora un tavolo sulla chiusura del bando e le offerte pervenute. Non ultimo lo strappo avvenuto sulla gestione della cassa di integrazione straordinaria dove le scelte unilaterali del Governo hanno di fatto interrotto le relazioni avute fino ad oggi”.
“È il momento di scelte chiare: il Governo assuma la guida della ex Ilva con un forte intervento pubblico che guidi la transizione ed il rilancio di un’azienda oramai al collasso“, concludono i sindacalisti.
Tra le offerte ricevute, due sono per tutti i complessi aziendali: Bedrock Industries e cordata Flacks Group + Steel Business Europe. Sono otto le offerte interessate a singoli asset: Renexia (Gruppo Toto), Industrie Metalli Cardinale (IMC), Marcegaglia, Cordata Marcegaglia + Sideralba, CAR Srl, Cordata Marcegaglia + Profilmec + Eusider, Eusider e Trans Isole. A queste si aggiunge un’ulteriore offerta, presentata da un soggetto politico, che non corrisponde ai criteri della gara.
Anche Genova attende le decisioni del Governo con l’ipotesi del forno elettrico sempre sul tavolo. La gara sembra mostrare che la situazione di Taranto viene considerata troppo a rischio per gli investitori. Resta sul tavolo l’ipotesi spezzatino, visto che delle 10 offerte, 8 riguardano singolo impianti o gruppi di impianti del Nord. Era il piano B del Governo ma potrebbe ora essere l’unico piano possibile.