Ex aree Piaggio a Finale, si riparte da zero con un nuovo accordo di programma. Bucci: “Priorità accelerare i tempi”
- Postato il 16 settembre 2025
- 0 Copertina
- Di Il Vostro Giornale
- 1 Visualizzazioni


Liguria. Si è riunito ieri (15 settembre), in sede regionale, il primo tavolo del Collegio di vigilanza sull’ex area Piaggio a Finale Ligure, convocato su richiesta del Comune. Presenti per Regione Liguria, il presidente Marco Bucci in qualità di presidente del Collegio e l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola.
“Regione Liguria è al fianco del Comune di Finale Ligure nel percorso di valorizzazione dell’area ex Piaggio, un sito di rilevanza strategica per il territorio – commentano il presidente della Regione Marco Bucci e l’assessore all’Urbanistica Marco Scajola –. Seguendo le linee progettuali stabilite dal Comune, la Regione garantirà supporto e coordinamento per accompagnare questo processo dentro un quadro urbanistico sostenibile”.
“Priorità sarà accelerare i tempi, ponendo come base la semplificazione delle procedure. Lavoreremo insieme in dialogo con tutti i soggetti coinvolti, affinché dall’ex area Piaggio possa nascere un progetto capace di generare opportunità per la provincia di Savona e per l’intera Liguria. Per natura e posizione delle aree – concludono – saranno coinvolti nelle prossime riunioni anche FS e Anas per gli aspetti legati alla logistica e alle infrastrutture di collegamento”.
Il sindaco di Finale Ligure, Angelo Berlangieri, ha aggiunto: “Oggi è stata formalizzata la richiesta di superare l’accordo di programma del 2008, prendendo atto che di quel piano è stata realizzata solo una minima parte, con la delocalizzazione industriale di Piaggio e la parziale demolizione dei capannoni dismessi. Si riparte quindi da zero con un nuovo accordo di programma, frutto di una rinnovata unione di intenti tra i soggetti interessati”.
“La decisione condivisa con Regione Liguria nasce dalla constatazione che l’accordo precedente non è più sostenibile, sia per l’elevato impegno economico-finanziario sia per il mutato contesto socio-economico. Oggi guardiamo avanti: il recupero delle aree è cruciale e rappresenta una priorità, da sviluppare alla luce delle nuove esigenze territoriali e ambientali”.