Evaso un 17enne dal carcere “Ferrante Aporti” di Torino: era accusato di tentato omicidio. Ricerche in corso
- Postato il 18 novembre 2025
- Cronaca
- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – È evaso ieri pomeriggio, lunedì 17 novembre, dal carcere minorile Ferrante Aporti di Torino un diciassettenne accusato di tentato omicidio. A darne notizia è l’Organizzazione Sindacale Autonoma della Polizia Penitenziaria, che collega l’episodio alla carenza di organico nelle carceri. Secondo quanto riferito, il ragazzo ha scavalcato il muro del campo sportivo, lato Sisport. Ora a cercarlo ci sono le Forze dell’ordine di tutta la città, che stanno acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza del Ferrante Aporti e di tutto il quartiere.
Problemi di organico gravi
Secondo il sindacato, il Ferrante Aporti opererebbe con almeno venti agenti in meno, situazione aggravata dal trasferimento di parte del personale destinato all’apertura delle nuove strutture dell’Aquila e di Lecce. Nella nota diffusa, il sindacato afferma che gli agenti prestano servizio in «condizioni impossibili», in turni isolati e in un contesto di sovraffollamento con «oltre cinquanta minori» detenuti, evidenziando che gli istituti sono dei «colabrodo». Il sindacato rinnova inoltre la richiesta di dimissioni del capo del Dipartimento della Giustizia Minorile, Antonio Sangermano, già avanzata nei mesi scorsi, e sollecita un intervento del sottosegretario Andrea Ostellari. «Questa evasione è la conseguenza diretta di scelte politiche e gestionali fallimentari» – spiega il segretario generale OSAPP, Leo Beneduci – «Da mesi denunciamo una situazione insostenibile, ma continuiamo a essere ignorati». Beneduci vuole di più dal Governo: «È arrivato il momento che il Governo intervenga con fatti concreti, non con slogan. La responsabilità non può sempre ricadere sugli Agenti, che ogni giorno fanno l’impossibile in condizioni indegne di un sistema che dovrebbe tutelare sia il personale che i minori detenuti».
«Situazione in completo sfacelo»
L’ evasione di lunedì, tra l’altro, si aggiunge ad altre quattro in 20 giorni dal carcere “Lorusso e Cutugno”, con protagonisti quattro detenuti che entravano e uscivano dal carcere per lavorare: due di loro, a quanto risulta, non sono più rientrati nel penitenziario. «La situazione del carcere di Torino – e, più in generale, dell’intero distretto Piemonte e Valle d’Aosta – appare ormai in uno stato di completo sfacelo. Possiamo affermare senza esitazione che regna la totale confusione e il disordine organizzativo, a scapito della sicurezza, della legalità e del buon andamento del servizio» aveva commentato l’OSAPP in una nota, invitando anche il ministro Nordio a «disporre un’immediata ispezione ministeriale per verificare la reale, gravissima e pericolosa situazione in atto presso la Casa Circondariale di Torino e in tutto il distretto piemontese».
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