Evaso, killer recidivo e suicida dal Duomo. Emanuele De Maria aveva pianificato di uccidere Chamila

  • Postato il 12 maggio 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Avrebbe pianificato di uccidere prima Chamila Wijesuriya, la barista 50enne dell’hotel Berna di Milano, e poi il collega Hani Nasr, che si è difeso ed è sopravvissuto, Emanuele De Maria, il detenuto evaso da Bollate che si è ammazzato ieri gettandosi dal Duomo.

Chamila Wijesuriya, la barista 50enne dell’hotel Berna di Milano

È l’ipotesi del pm di Milano Francesco De Tommasi nell’inchiesta sulla tragedia in cui la donna è morta, accoltellata alla gola. Il pubblico ministero ha disposto le autopsie anche per accertare se l’uomo, autore di un omicidio e di un tentato omicidio premeditati, avesse assunto sostanze stupefacenti.

hotel berna milano
Evaso, killer recidivo e suicida dal Duomo, Emanuele De Maria aveva pianificato di uccidere Chamila (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Le indagini, coordinate dal pm De Tommasi e affidate a Polizia e Carabinieri, stanno ricostruendo i movimenti di De Maria nelle 48 ore precedenti al suo suicidio per capire dove è stato durante le notti di venerdì e sabato e se qualcuno, ignaro del suo piano omicida, gli abbia dato ospitalità.

Gli accertamenti stanno cercando di appurare cosa abbia fatto negli orari in cui è sparito dai monitor delle telecamere e dalle celle telefoniche. Al momento si sa che ha spento il cellulare e ha chiamato la madre e la cognata con il telefono di Chamila – che poi ha gettato in un cestino in via Bignami – per chiedere “perdono” e spiegando loro di aver fatto una “cazzata”.

Dopo le 17 di venerdì, quando è stato ripreso sulle scale della metropolitana, di lui si sono perse le tracce fino alla mattina dopo, quando alle 6.17 è arrivato all’Hotel Berna e ha tentato di uccidere il collega.

Come un turista al Duomo

Poi è sparito di nuovo, fino a quando ieri poco prima delle 14 si è gettato dalla terrazza del Duomo, dove era salito come un normale turista pagando il biglietto e senza essere riconosciuto in quanto i controlli riguardano armi, esplosivi o altro, e non l’identità delle persone.

Hani Nasra, il collega che è sopravvissuto, è già stato sentito da inquirenti e investigatori, e ha spiegato di aver messo in guardia la 50enne, consigliandole di interrompere la relazione in quanto il 35enne aveva una condanna definitiva per aver accoltellato a morte, nel 2016, un’altra donna. Le autopsie non sono ancora state fissate.

 

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Blitz

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