Eurovision 2025: minacce di morte, sputi e insulti alla cantante israeliana Yuval Raphael. Il team: “Violento e poco rispettoso. Abbiamo sporto denuncia”
- Postato il 12 maggio 2025
- Musica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Sorriso amaro per la cantante israeliana Yuval Raphael che ieri ha sfilato, con la sua delegazione, al tradizionale Turquoise Carpet (tappeto turchese) allestito alla Marketplatz, in pieno centro a Basilea, per inaugurare la settimana di Eurovision Song Contest 2025, che prenderà il via da Basilea per la prima Semifinale domani, martedì 13 maggio.
Ma durante la sfilata di tutte e 37 le nazioni partecipanti (c’era anche Lucio Corsi, naturalmente per l’Italia) tra il pubblico sono apparse le bandiere della Palestina contro l’artista, sopravvissuta al massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre 2023. Numerose persone hanno manifestato a sostegno della Palestina, esprimendo il proprio dissenso nei confronti della presenza israeliana alla luce del complesso contesto geopolitico.
Tra gli striscioni spiccava la scritta durissima “Welcome to Genocide Song Contest”. D’un tratto un manifestante si è avvicinato pericolosamente al carro di Yuval Raphael insultandola, sputando e mimando il gesto del taglio della gola. L’uomo è stato identificato e denunciato. La delegazione israeliana ha presentato una denuncia della polizia e all’organizzazione di Eurovision per una manifestzione “violenta e poco rispettosa”
Il video è diventato virale e all’uomo sarà impedito di avvicinarsi alla manifestazione in ogni modo. Gola tagliata – Ci sono stati anche altri gesti forti. Un video, apparentemente girato all’interno di un tram, mostra una persona che mima il gesto di tagliarsi la gola. Sono troppo significativi, secondo la delegazione, per far finta di niente. Verrà quindi presentata una denuncia.
A queste proteste pro Palestina si era aggiunta anche la voce di Nemo, l’artista svizzero vincitore dell’edizione 2024, che nei giorni scorsi ha pubblicamente espresso perplessità sulla partecipazione di Israele, unendosi all’appello di oltre 70 artisti, tra cui ex vincitori dell’Eurovision, che hanno firmato una lettera aperta all’Unione Europea di Radiodiffusione (Ebu). L’Ebu ha comunque confermato la partecipazione del Paese, ribadendo la natura “universale e apolitica” dell’evento.






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