Eurovision 2025, buttati fuori i manifestanti pro Palestina con “bandiere e fischietti di grandi dimensioni” mentre cantava l’israeliana Yuval Raphael

  • Postato il 16 maggio 2025
  • Musica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Da un lato il regolamento che – da quest’anno – vieta ai cantanti partecipanti di portare sul palco bandiere che non siano quelle della propria nazione per poi lasciare massima libertà al pubblico, dall’altra però ieri alcuni manifestanti pro Palestina che hanno sventolato la bandiera del Paese sono stati allontanati dalla St. Jakobshalle. Contronsensi da Eurovision Song Contest 2025. La cantante israeliana Yuval Raphael è stata fischiata da qualche ala del pubblico ieri sera in Arena, ma ancor prima durante le prove generali del pomeriggio, durante l’esecuzione di “New Day Will Rise“, è stata oggetto di una piccola manifestazione sotto palco.

I manifestanti avrebbero tentato di interrompere la prova della Raphael con “bandiere e fischietti di grandi dimensioni”, hanno dichiarato gli organizzatori del concorso. Alcuni video sui social sembrano mostrare una grande bandiera palestinese spiegata tra la folla, a coprire diverse persone. L’emittente televisiva svizzera SRG SSR, che organizza l’evento, ha dichiarato che “il personale di sicurezza è riuscito a identificare rapidamente i partecipanti e a scortarli fuori dalla sala”.

Israele partecipa all’Eurovision Song Contest da oltre 50 anni e ha vinto quattro volte. Tuttavia, l’evento dello scorso anno in Svezia ha suscitato grandi manifestazioni che chiedevano l’espulsione di Israele dal concorso per la sua condotta nella guerra contro Hamas a Gaza. Gli attacchi del 7 ottobre da parte di militanti di Hamas hanno ucciso 1.200 persone e circa 250 sono state prese in ostaggio a Gaza. Oltre 52.800 persone a Gaza sono state uccise nell’offensiva di rappresaglia israeliana, secondo il Ministero della Salute.

Circa 200 persone, molte delle quali con bandiere palestinesi, hanno protestato mercoledì sera nel centro di Basilea, chiedendo la fine dell’offensiva militare israeliana e l’espulsione del Paese dall’Eurovision. Hanno marciato in silenzio lungo una strada rumorosa di musica e festeggiamenti per l’Eurovision. Molti hanno sottolineato che la Russia è stata esclusa dall’Eurovision dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. Dunque perché non adottare lo stesso criterio? È quello che si chiedono i manifestanti.

Intanto Yuval Raphael ha passato ieri sera il turno e correrà di diritto in Finale, domani sera in prima serata su Rai1 con alla conduzione per il commento in italiano di Gabriele Corsi e BigMama.

Nel frattempo un’altra manifestazione pro-palestinese è prevista per sabato nel centro di Basilea, a 3,2 chilometri dalla sede del concorso, l’arena St. Jakobshalle. Tuttavia, la preoccupazione di alcuni partecipanti e delle emittenti dell’Eurovision è ancora alta per la Finale di domani e quello che potrebbe accadere in diretta.

Già prima dell’inizio della manifestazione oltre 70 ex concorrenti dell’Eurovision hanno firmato una lettera chiedendo l’esclusione di Israele. Diverse emittenti nazionali che finanziano l’Eurovision, tra cui quelle di Spagna, Irlanda e Islanda, hanno chiesto di aprire un confronto sulla partecipazione di Israele. Il cantante svizzero Nemo, che ha vinto l’anno scorso, ha dichiarato a HuffPost UK che “le azioni di Israele sono fondamentalmente in contrasto con i valori che l’Eurovision afferma di sostenere: pace, unità e rispetto dei diritti umani”.

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Il Fatto Quotidiano

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