Eurolega, Niang s'è già preso la scena: un debutto da sogno (e l'Italia gongola). Della Valle punge Pozzecco

  • Postato il 1 ottobre 2025
  • Di Virgilio.it
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Calma con i proclami: una rondine non fa primavera, ma forse l’Italia si trova davvero davanti a un nuovo crack. Perché Saliou Niang non pare affatto destinato a scomparire come una supernova: in estate a EuroBasket ha stupito tutti gli addetti ai lavori, ponendosi come la rivelazione (e una delle poche note liete) della spedizione azzurra. Ma il debutto in Eurolega con la maglia della Virtus l’ha proposto sull’altare in modo ancora più roboante. Un po’ come succede solo ai predestinati.

Forever Niang: come s’è preso la scena davanti a Scariolo

Niang, assieme all’altro acquisto estivo Edwards, ha trascinato la Virtus nell’esordio nella massima competizione europea, con tanto di sorpresa di “bentornato” (si fa per dire) a Sergio Scariolo. Che col Real Madrid è stato tenuto a soli 68 punti da una squadra che ha stravinto il duello nella metà campo offensiva, ma che soprattutto ha proposto un Niang in gran spolvero, proprio come tutto il mondo continentale l’aveva ammirato nel corso dell’estate delle nazionali.

Come prima volta in Eurolega, decisamente non c’è di che lamentarsi: 12 punti realizzati, 6/8 dal campo, 4 rimbalzi e 3 assist (16 di valutazione), numeri che di solito li mandano a referto veterani o gente che su questo palcoscenico ci sta da una vita, ma Saliou evidentemente ha voglia di bruciare le tappe. Tanto da volersi regalare anche una cartolina mica da ridere, ovvero un “poster” su Gabriel Deck col quale ha infiammato il pubblico del Paladozza, spedendo la Virtus a +7 con un paio di minuti sul cronometro (di fatto una delle azioni che ha deciso la partita).

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I primi 26 minuti e 35 secondi della storia di Niang in Eurolega dimostrano che il potenziale per diventare un fattore c’è tutto: se la gode Ivanovic, consapevole di ritrovarsi una pepita d’oro tra le mani. Anche il neo coach azzurro Banchi, che certamente avrà preso appunti. Un inizio così conferma sostanzialmente che il viaggio dall’altra parte dell’oceano di Saliou (scelto alla 58 dai Cavs nell’ultimo Draft) non dovrebbe tardare molto a venire. Ma intanto se lo godono a Bologna. E pure tutta l’Italia.

Milano non è solo LeDay, ma Zach è sempre un fattore

Italia che è partita forte nel nuovo format della massima competizione europea per club, da quest’anno espanso a 20 squadre. Vero è che a Belgrado, in casa della Stella Rossa, vincere era una felice abitudine: con questa fanno 6 vittorie consecutive al cospetto del calorosissimo pubblico di fede Crvena Zvezda. Mattatore assoluto quello Zach LeDay da 21 punti che conferma di essere il vero trade union tra ciò che è stato della (complicata) stagione scorsa dell’Olimpia e ciò che potrà essere della (si spera indimenticabile) annata appena cominciata.

Messina finora le ha azzeccate tutte: tre partite disputate e tre vittorie, con una coppa in bacheca (la Supercoppa) e un buon avvio in Europa, tutt’altro che scontato. Buono, seppur limitato a soli 17’, l’impatto di Marko Guduric, autore di 10 punti.

Per trovare conferma citofonare nuovamente Belgrado, dove domani sera l’Olimpia sfiderà l’altra formazione serba, cioè il Partizan, uscita sorprendentemente sconfitta al debutto dalla nuova franchigia di Dubai, che non poteva immaginare un esordio migliore (20 punti di David Bertans, un passato importante in NBA tra Spurs e Wizards, 19 del bosniaco Musa e 15 in soli 15’ del’ex Reyer Venezia Kabengele).

Della Valle si vede ancora azzurro: “So di poterci stare”

In Eurolega manca da tanto tempo, ma Amedeo Della Valle la “sua” competizione continentale la gioca ogni anno in Italia, con Brescia che prova a inserirsi tra le big conclamate sull’asse Milano-Bologna. ADV che s’è voluto togliere un bel sassolino dalla scarpa (forse più una pietra) dopo l’addio di Pozzecco sulla panchina azzurra. Non c’era feeling tra di noi, lui probabilmente non vedeva un ruolo per me nella sua nazionale. Però da giocatore e da competitor, io la maglia azzurra anche a 32 anni penso ancora di potermela meritare.

Certo, non è una questione che dipende soltanto da me: è una questione di squadra, e del nuovo ciclo alle porte. Vedremo cosa succederà con Banchi, ma sono contento che tanta gente vorrebbe rivedermi ancora in nazionale. L’ho percepito chiaramente questa estate, anche durante le tappe del 3×3 (Della Valle ha vinto uno storico bronzo agli Europei nella nuova disciplina, che è diventata anche olimpica). Questo affetto non è una cosa scontata e io stesso sono molto legato ai tifosi, perché so di essere una persona molto empatica”.

Autore
Virgilio.it

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