Esselunga Sestri, nuova mossa di Confcommercio dopo i cartelli “del mistero”: chiesto l’accesso agli atti
- Postato il 17 aprile 2025
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- Di Genova24
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Genova. Continua la battaglia di Confcommercio contro la costruzione della nuova Esselunga a Sestri Ponente. Dopo la richiesta di sospensione della conferenza dei servizi, necessaria per il via libera all’insediamento, Confcommercio Genova e il Civ Confcommercio Sestri Ponente hanno fatto una richiesta di accesso agli atti per chiarire l’origine del cartello comparso nel quartiere, che sembrerebbero indicare la partenza dei lavori nonostante che l’iter non sia ancora stato finalizzato.
“Non sono pervenute risposte e i cartelli esposti dalla società indicherebbero un’autorizzazione dei lavori con modalità poco comprensibili – sottolineano da Confcommercio – L’associazione ha presentato un’istanza di accesso agli atti al Comune di Genova, rivolta a diverse direzioni e uffici (Urbanistica, Infrastrutture e Difesa del Suolo, SUAP, SUE, Sviluppo del Commercio)”.
Il “mistero” dei cartelli comparsi in via Hermada
L’istanza richiede la copia di tutti gli atti, titoli, accordi, documenti e provvedimenti autorizzativi relativi all’insediamento della nuova Esselunga nell’area ex Cognetex di Sestri Ponente, inclusa la pec del 12 marzo menzionata nei cartelli di cantiere. Tra i primi a sollevare dubbi sulla comparsa dei cartelli in via Hermada era stato il consigliere comunale e capogruppo del Pd in consiglio Davide Patrone, che aveva parlato della comparsa di un cartello da cantiere “che non riporta numero e data del permesso di costruire, ma la data e il protocollo di una PEC del 12 marzo scorso. Al vicesindaco facente funzioni facciamo una domanda semplice: il Comune di Genova ha rilasciato il permesso di costruire a Esselunga oppure no? E quando lo ha rilasciato?”, aveva chiesto Patrone.
Confcommercio ha quindi deciso di provare a fare chiarezza sul tema chiedendo “con la massima urgenza” un accesso agli atti, motivando la richiesta con “l’interesse giuridicamente rilevante degli operatori commerciali del centro storico di Sestri Ponente, che si troverebbero in stretta prossimità della nuova struttura e operano nel medesimo bacino di utenza”. La richiesta di accesso agli atti potrebbe chiarire inoltre, una volta per tutte, se il permesso per costruire è stato rilasciato o meno.
L’associazione aveva già impugnato davanti al Tar della Liguria la delibera con cui la giunta, nel 2023, aveva approvato il progetto urbanistico operativo di Esselunga, oltre agli atti autorizzativi per la demolizione e la costruzione del muro d’argine.
Piciocchi, dal canto suo, si era limitato a commentare la richiesta di sospensione della conferenza dei servizi spiegando che “per sospenderla devono esserci i presupposti legali, perché l’amministrazione si espone a ritardi e danni erariali. In questo momento non credo ci siano i presupposti”.
Cavo si appella all’accordo “no nuova gdo”
“Sinceramente abbiamo sempre avuto molta difficoltà a comprendere il motivo di queste autorizzazioni di grandi strutture di vendita in una città dove la popolazione è drasticamente diminuita e dove c’è necessità di ben altri interventi di rigenerazione urbana rispetto ai centri commerciali – dice Oscar Cattaneo, vice presidente vicario di Confcommercio Genova -. Abbiamo fatto tante proposte, secondo noi sensate, per dare il giusto valore ai piccoli negozi di vicinato e ai mercati rionali, abbiamo puntualmente segnalato attraverso i civ le richieste di quello che davvero serve sul territorio”.
Alessandro Cavo, presidente Confcommercio Genova, ha invece fatto riferimento all’accordo “no nuova gdo” che il candidato sindaco Pietro Piciocchi ha firmato nel corso dell’incontro del 14 aprile scorso: “Le intese e il piano commerciale che chiedevamo da otto anni ci auguriamo possano frenare questa tendenza e siamo anche speranzosi che l’impegno preso dal candidato sindaco Pietro Piciocchi, benché non si tratti di un documento formale, ma comunque di un impegno preso davanti a quasi 100 dirigenti, sia mantenuto”.