Espulso dopo 142 reati: in Italia serve un curriculum criminale per andarsene
- Postato il 14 luglio 2025
- Di Panorama
- 4 Visualizzazioni


Siccome molti si lamentano che non diamo mai buone notizie, ecco, vorrei finalmente darvene una: ce l’abbiamo fatta. Abbiamo espulso un immigrato irregolare. Un marocchino. L’abbiamo imbarcato l’altro giorno a Malpensa ed è rientrato a Casablanca. Evviva evviva. Osanna nell’alto del Viminale. La nostra felicità è aumentata dal fatto che ottenere questo risultato non è stato affatto facile: il soggetto in questione, infatti, vantava il record di 142 segnalazioni (leggasi: centroquarantadue) della polizia di Stato. In pratica, prima di riuscire a espellerlo, abbiamo lasciato che accumulasse denunce per furto, furto aggravato, furto in abitazione, rapina, spaccio, truffa, estorsione, ricettazione, minaccia, lesioni personali, rissa, porto d’armi, resistenza a pubblico ufficiale, sostituzione di persona, guida senza patente, interruzione di pubblico servizio e forse qualche cos’altro ancora. Ci abbiamo messo un po’, insomma, a capire che non era proprio un tipo di galantuomo da ospitare a casa nostra. Ma poi ce l’abbiamo fatta. L’abbiamo capito. E arrivati alla 142esima segnalazione, implacabili come solo noi sappiamo essere, abbiamo detta basta. Che espulsione sia. Ed espulsione è stata.
Ditemi voi se non si tratta di una notizia entusiasmante, di quelle in grado di cambiare l’umore della giornata. Sempre tutti lì negativi, a dire che le espulsioni non si fanno mai, che il foglio di via diventa carta straccia appena consegnato al soggetto in questione; tutti a lamentarsi per le nostre strade invase da clandestini e criminali, da persone che non avrebbero nessun diritto di rimanere qui, che dovrebbero essere messe sul primo volo per il loro Paese; sempre tutti a lamentarsi che non si fa nulla per dare la possibilità di entrare in Italia solo a chi ha voglia davvero di lavorare e non ai criminali incalliti: ecco, ora finalmente, c’è la dimostrazione che qualcosa sta cambiando. Dopo 142 segnalazioni di crimini si rischia di venire espulsi. Non è proprio la linea dura che gli italiani si aspettavano, ma insomma, bisogna accontentarsi.
Così, mentre i magistrati continuano a impallinare ogni provvedimento del governo che cerca di riportare un po’ di ordine e sicurezza nel Paese, e mentre i benpensanti della confraternita degli accoglioni gridano alla svolta autoritaria non appena si prova a evitare che leggi e cittadini onesti vengano calpestati da orde di criminali e clandestini, noi non possiamo che guardare con fiducia alla storia di questo giovane marocchino, che in appena 23 anni di vita, prima di arrivare all’espulsione, è riuscito a raggiungere il record di 142 segnalazioni, attraversando in pratica l’intero codice penale. Sbarcato in Valtellina nel 2012, quando aveva solo 10 anni, con un visto d’ingresso per motivi famigliari, a 16 anni ha cominciato a farsi notare dalle forze dell’ordine con i primi reati. L’escalation criminale è stata impressionante, tanto da accumulare, oltre alle svariate denunce, anche una condanna a tre anni e sei mesi e altre misure di sorveglianza, che ha regolarmente infranto per continuare a delinquere. Nonostante questo è riuscito a evitare l’espulsione fino all’altro giorno quando ha rubato il portafoglio a un uomo che era svenuto per un malore in un bar di Colico e, subito dopo, ha truffato un’anziana che voleva dargli da mangiare. Lui ha finto di essere affamato per entrare in casa e rubarle soldi e gioielli. Così, finalmente, è scattata l’espulsione.
Ora non ci resta che sperare che questa linea di fermezza (si fa per dire) venga replicata. Ricordate, per esempio, il tunisino che qualche tempo fa aggredì i poliziotti al Quarticciolo per difendere gli spacciatori? La Corte d’Appello di Roma ha negato l’espulsione, però se aspettiamo il 142esimo reato chissà che non cambi idea. E quell’altro tunisino violento, noto alle forze dell’ordine di Mestre, perché dal 2019 continua a commettere ogni tipo di reato ma rimane lì indisturbato perché i tribunali negano il foglio di via? Anche per lui vale lo stesso principio: se aspettiamo il 142esimo reato chissà che non si riesca a far cambiare idea ai giudici. È tutta una questione di pazienza, insomma. Un fatto numerico. A Milano, per dire, qualche tempo fa venne scoperto un algerino che avrebbe dovuto abbandonare l’Italia già nel 2018, ma che era sempre riuscito ad aggirare l’espulsione cambiando nome. Secondo la polizia avrebbe avuto 41 alias diversi. Chissà che quando arriverà a 142 alias non si riesca a cacciare fuori anche lui.
Bisogna essere ottimisti, insomma. E questa vicenda del marocchino ci aiuta a esserlo: certo se poi, nel frattempo, mentre si aspetta con ottimismo che gli immigrati violenti completino il loro curriculum criminale raggiugendo la quota prefissata di 142 reati, qualche italiano esasperato perde la pazienza e magari prende un fucile per difendersi, non si si deve stupire. Che cosa volete fare? Così va il nostro Paese: pensavamo che bisognasse avere i numeri per entrare. Invece bisogna avere i numeri (di reati) soltanto per riuscire a farsi cacciare.