Esplosione in via Nizza a Torino, la nuova pista: “Non è stata un fuga di gas, trovate tracce di un innesco”

  • Postato il 5 luglio 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Potrebbe essere un atto doloso la causa dell’esplosione che la notte tra domenica 29 e lunedì 30 giugno ha sventrato diversi appartamenti di un palazzo in via Nizza 389 a Torino. Nella deflagrazione ha perso la vita il 33enne Jacopo Peretti: il suo corpo è stato trovato – dopo ore di ricerche – carbonizzato sotto le macerie della sua casa al quinto piano dove viveva da 4 anni. Cinque le persone ferite, tra loro anche due minorenni. Secondo quanto ricostruisce Repubblica, i vigili del fuoco – nelle loro verifiche – avrebbero trovato tracce di un innesco: circostanza che supererebbe la prima ipotesi formulata dagli investigatori, quella di una fuga di gas. Per questo le indagini sono passate alla Squadra mobile: la procura – il giorno successivo – ha aperto un fascicolo (senza indagati) per disastro, lesioni e omicidio colposo. Adesso le contestazioni potrebbero essere modificate.

Sempre secondo quanto rivela Repubblica, il bersaglio dell’atto doloso non sarebbe stato però Jacopo Peretti, l’unica vittima dell’esplosione. Le indagini sono ancora in corso per accertare la dinamica e gli eventuali responsabili. Si lavora anche per individuare con precisione tutte le persone che a qualsiasi titolo avevano a che fare con la palazzina nel quartiere Lingotto: residenti, proprietari degli appartamenti, eventuali affittuari, amministratori di condominio. L’esplosione è avvenuta intorno alle 3.15 in un alloggio al quinto piano, in quel momento vuoto: gli inquilini, una coppia, si trovavano in vacanza all’Isola d’Elba. La deflagrazione ha investito poi anche gli altri appartamenti dello stesso piano, tra cui quello in cui viveva Peretti, e altri al quarto.

Intanto è uscito dal reparto di terapia intensiva il ragazzino di 12 anni rimasto gravemente ferito nell’esplosione. Il dodicenne, che aveva riportato ustioni di terzo grado sul 35% del corpo, è stato trasferito dall’ospedale infantile Regina Margherita al centro grandi ustionati del Cto. Le sue condizioni sono stabili e stazionarie, un dato considerato un buon segnale. È invece stata dimessa la bambina di 6 anni che si trovava in osservazione al Regina Margherita: per lei i sanitari hanno formulato una prognosi di quattordici giorni.

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Il Fatto Quotidiano

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