Esplosione a Roma, parla il poliziotto lucano: «Non siamo eroi»

  • Postato il 6 luglio 2025
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Esplosione a Roma, parla il poliziotto lucano: «Non siamo eroi»

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Parla il poliziotto lucano Francesco D’Onofrio intervenuto dopo l’esplosione del distributore di carburante a Roma

ROMA – «Non siamo eroi, cerchiamo semplicemente di fare bene il nostro lavoro ed è nostro dovere aiutare le persone»: Francesco D’Onofrio non si definisce un eroe, ma il suo grande coraggio ha permesso di salvare vita umane, anche di bambini; il poliziotto lucano, che non ha esitato un istante a buttarsi nel fuoco dell’esplosione per portare via dall’inferno i malcapitati, rimane ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma. Fortunatamente, è fuori pericolo di vita: le sue condizioni sono rimaste stabili, ma è molto sofferente per le ustioni di secondo e terzo grado sulle braccia e sulla testa, riportate dopo le esplosioni di due giorni fa nel distributore in Via dei Gordiani, tanto da essere stato sedato con la morfina. Ieri mattina, il 30enne originario di Sant’Arcangelo ha ricevuto la telefonata del governatore della Basilicata, Vito Bardi, che gli ha manifestato la vicinanza di un’intera regione facendogli sapere che «tutta la comunità lucana lo sostiene in questo difficile momento».

Il giovane poliziotto lucano a Roma è stato il primo ad accorrere verso il distributore per prestare soccorso ed evacuare le persone dopo la prima esplosione, con lui il vice ispettore Marco Neri. Ma il prezzo da pagare comunque non sarà lieve, vista la necessità per entrambi di un intervento chirurgico. Dopo che avevano evacuato le ultime due persone è arrivata la terribile seconda deflagrazione: a proteggerli, in parte, la presenza di un fabbricato vicino che ha deviato l’impatto diretto dell’onda d’urto, pur non evitando che entrambi venissero sbalzati contro un’auto.

Per un aggiornamento sulle condizioni di Francesco abbiamo sentito il padre Vincenzo, in ospedale accanto al figlio: «Oggi (ieri, ndr), va meglio ma mio figlio ha dolore ed è stato agitato per tutta la notte per via delle ustioni», ci ha detto il maestro di karate con voce molto preoccupata.«Presenta ustioni di secondo e terzo grado alle braccia – ha aggiunto Vincenzo – per cui, sia lui che il collega, dovranno essere sottoposti ad intervento chirurgico e, dal pronto soccorso, mio figlio è stato portato nel reparto di Medicina d’urgenza. In questo momento è chiaro che il principale pericolo da eliminare è quello di uno shock settico. Mi dispiace per lui che sta soffrendo tanto, ma in questi casi un genitore è purtroppo inerme, posso fare poco eccetto stargli vicino. Sia Francesco che il collega sono stati davvero molto coraggiosi».

Vito Bardi, presidente della Regione Basilicata, ha telefonato a Francesco per mostragli vicinanza ed elogiarlo per il coraggio che ha dimostrato. «Ho voluto sentire direttamente Francesco D’Onofrio e suo padre per portare loro il calore e la solidarietà di tutta la Basilicata – ha detto Bardi -. Francesco ha una forza straordinaria e una lucidità che mi ha profondamente colpito. Mi ha raccontato con grande dignità ciò che ha vissuto. Gli ho detto che non è solo: tutta la nostra comunità lo sostiene in questo difficile momento. Alla sua famiglia ho assicurato che la Regione è pronta a fare la sua parte, per ogni necessità. In questi momenti drammatici è importante sapere di non essere soli, e noi non lo lasceremo solo». Il presidente ha anche ringraziato il personale sanitario che sta seguendo Francesco con grande professionalità e umanità. «Continueremo a seguire da vicino la sua situazione e a pregare per il suo pieno recupero. La Regione Basilicata resta in costante contatto con la famiglia D’Onofrio, nella speranza che Francesco possa tornare presto a casa». «Ci sono gesti che raccontano meglio di mille parole cosa significhi avere il senso del dovere. Quello che ha fatto Francesco D’Onofrio è uno di questi», aveva affermato lo stesso presidente della Regione in una precedente nota. «Francesco – ha aggiunto Bardi – non è solo un atleta di talento (campione di karate) un lucano che ha portato il nome dell’Italia e della Basilicata sui podi del mondo: oggi è un poliziotto che dopo l’esplosione di Roma è diventato simbolo di coraggio e dedizione. Di fronte al pericolo, questo giovane lucano non ha esitato nemmeno un istante, a Roma stato tra i primi ad arrivare sul luogo dell’esplosione, in servizio come poliziotto, mettendo a rischio la propria vita per salvare quella degli altri. La sua prontezza, la sua lucidità, il suo coraggio hanno permesso di mettere in salvo tante persone, tra cui dei bambini. Un gesto che ci commuove e ci rende orgogliosi. Non è un eroe per caso: lo è perché ha scelto di esserlo ogni giorno, con la stessa disciplina che lo ha reso un campione nello sport e con lo stesso amore per il bene comune che oggi lo guida nella sua divisa. A nome mio personale e di tutta la comunità lucana voglio esprimere a Francesco la nostra profonda gratitudine, un augurio di pronta guarigione e un fortissimo abbraccio. A lui, alla sua famiglia, e a tutti coloro che gli sono vicini in questo momento, va il nostro pensiero e il nostro sostegno. Lo aspettiamo presto, più forte che mai. Caro Francesco, la Basilicata è fiera di te».

Gli auguri di pronta guarigione e la vicinanza dell’istituzione regionale a lui e alla sua famiglia sono stati espressi anche dall’assessore regionale Francesco Cupparo. «Il suo intervento in una situazione di grande pericolo – il commento di Cupparo – è un esempio di servizio allo Stato e a tutta la comunità che viene da questo giovane di Sant’Arcangelo che come tanti ha lasciato il suo paese per coronare il sogno di servizio allo Stato».

Agli elogi si è unito anche l’assessore regionale, e vicepresidente, Pasquale Pepe. «Esistono momenti in cui l’orgoglio per la propria terra si fa più forte. Oggi quell’orgoglio porta il nome e ha il volto di Francesco D’Onofrio, agente di Polizia e atleta lucano di Sant’Arcangelo che ha messo a rischio la propria vita per salvarne altre sul luogo dell’esplosione del distributore di carburante a Roma», ha sottolineato Pepe. «Sono profondamente colpito – ha continuato il vicepresidente della Giunta – dalla straordinaria prontezza e dalla generosità dimostrate da Francesco, esemplare servitore dello Stato. Il senso del dovere lo ha portato a operare in prima linea, salvando vite, anche giovanissime, venendo anche investito dalle fiamme. Le sue condizioni sono stabili e seguite con grande attenzione dai medici. Gli porgiamo gli auguri di pronta guarigione». «Il pensiero sincero di gratitudine e di ammirazione – ha concluso Pepe – ci fa essere certi che la forza che ha dimostrato sul campo sarà la stessa che lo accompagnerà nel percorso di cura. La Basilicata è con te e con i tuoi cari, Francesco. Torna presto, più forte che mai».Nella giornata di ieri sono arrivate anche le parole di Marcello Pittella, presidente del Consiglio regionale lucano.«A Francesco D’Onofrio, agente lucano della Polizia di Stato – ha osservato Pittella – va la sincera gratitudine mia e del Consiglio regionale della Basilicata per il coraggio, l’altruismo e il senso del dovere dimostrati con il suo gesto nell’intervenire durante l’esplosione avvenuta ieri a Roma, mettendo a rischio la propria incolumità per salvare altre persone. Quanto accaduto richiama con forza l’importanza di garantire alle forze dell’ordine strumenti e risorse adeguati, a tutela di chi ogni giorno mette a repentaglio la propria vita per la sicurezza dei cittadini».

La sera stessa dell’incidente, Salvatore La Grotta, sindaco di Sant’Arcangelo, gli ha manifestato la vicinanza della sua comunità.«È noto a tutti il senso civico di Francesco D’Onofrio – ha scritto via social il primo cittadino – distintosi già in altri episodi in cui ha mostrato coraggio e appartenenza ad un Corpo la cui divisa non è mai a riposo. L’esplosione avvenuta nella mattina di oggi (venerdì, ndr) a Roma ha coinvolto anche questa comunità che orgogliosa mostra la sua vicinanza all’intera famiglia D’Onofrio. Grazie Francesco, il tuo coraggio e altruismo siano da esempio per tutti, per un’Italia che spesso smarrisce di avere ragazzi come te, servitori dello Stato, pronti a rischiare la propria vita per gli altri. Nelle scorse ore ho contattato la famiglia di Francesco che prontamente mi ha rassicurato circa le sue condizioni. Forza Francesco, l’intera comunità santarcangiolese ti abbraccia. Onore a tutte le forze armate!».

Francesco è il fratello maggiore di Terryana ed Orsola ed anche lui ha dato lustro all’Italia per i successi nel karate, disciplina in cui è stato campione del mondo e d’Europa. Una passione trasmessa dal padre Vincenzo.L’esplosione è stata sentita in gran parte della capitale, con una densa nuvola di fumo visibile a occhio nudo da molti quartieri. La Procura di Roma ha avviato un’indagine per lesioni e disastro colposo. A fine giornata si conteranno 50 feriti, di cui due in gravi condizioni.

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