Esperienze extracorporee: cause, significato e nuovi studi sul fenomeno fuori dal corpo

  • Postato il 6 luglio 2025
  • Di Panorama
  • 1 Visualizzazioni

Le esperienze extracorporee, spesso indicate con l’acronimo OBE (Out of Body Experience), sono fenomeni in cui una persona percepisce di trovarsi al di fuori del proprio corpo fisico, osservandosi dall’alto come se fosse una sorta di entità separata o spirito fluttuante nell’aria. Queste sensazioni misteriose hanno da sempre affascinato filosofi, scienziati e studiosi, trovandosi al confine tra esperienze spirituali e fenomeni neurologici. Circa il 10-20% della popolazione mondiale riferisce di aver vissuto almeno un episodio di OBE nel corso della vita.

Le radici neurologiche e psicologiche delle OBE

Nonostante l’apparenza quasi mistica delle esperienze extracorporee, la ricerca scientifica suggerisce che molte di esse potrebbero avere un’origine neurologica e psicologica. Studi recenti indicano che le OBE sono più frequenti in persone che soffrono di disturbi mentali, in particolare ansia, depressione e condizioni dissociative. Un’indagine pubblicata sulla rivista scientifica Personality and Individual Differences ha rivelato che chi ha vissuto un’esperienza extracorporea ha più probabilità di presentare sintomi psichiatrici rispetto a chi non ne ha mai avuti. In particolare, si è osservato che più precoce è stato il primo episodio di OBE, più alta è la probabilità che la persona abbia avuto problemi psichiatrici o psicologici. Tuttavia, la relazione non sembra essere causale: le OBE non vanno considerate esclusivamente come manifestazioni di malattia mentale.

Esperienze extracorporee come meccanismo di difesa

Un’importante svolta arriva da uno studio internazionale guidato dall’Università della Virginia, in collaborazione con centri di ricerca brasiliani e statunitensi, che ha esaminato più di 500 adulti. I ricercatori hanno evidenziato che le esperienze extracorporee possono funzionare come un meccanismo di coping, cioè una strategia psicologica di difesa per affrontare traumi e stress intensi.

Molti dei partecipanti che avevano vissuto OBE avevano subito traumi nell’infanzia e spesso descrivevano queste esperienze come momenti positivi, addirittura tra i più significativi della loro vita. L’evento di percepirsi fuori dal corpo è stato interpretato da molti come un’esperienza spirituale o un contatto con una dimensione ultraterrena, accompagnata da un senso di pace e da una ridotta paura della morte.

Come si manifestano le OBE e in quali contesti?

Le OBE si manifestano generalmente in modo spontaneo, anche se in alcuni casi possono essere indotte tramite meditazione profonda, ipnosi o l’uso di sostanze psichedeliche. La maggior parte delle persone ha avuto un numero limitato di episodi (al massimo quattro), mentre solo un quinto del campione ne ha avuti cinque o più.

Questi fenomeni sono spesso associati a stati di dissociazione, durante i quali la persona si distacca temporaneamente dal senso di identità corporea. Alcune ricerche hanno anche collegato le OBE a eventi di pre-morte, come nei pazienti sottoposti a rianimazione cardiopolmonare (RCP), in cui fino al 40% dei pazienti ricorda sensazioni simili.

OBE: tra scienza e spiritualità

Sebbene la scienza tenda a spiegare le esperienze extracorporee come fenomeni cerebrali e psicologici, molte persone che le vivono le interpretano come eventi spirituali profondi. La loro natura ambivalente, tra distorsioni della percezione e possibile “contatto” con altre dimensioni, continua a stimolare dibattiti sia nel campo della neuropsichiatria sia in quello della filosofia e della religione.

La professoressa Marina Weiler, coordinatrice dello studio, invita i professionisti della salute mentale a considerare le OBE con maggiore apertura, vedendole non solo come segnali di sofferenza ma anche come possibili risposte adattive del cervello a traumi e stress. Comprendere questo può migliorare l’approccio terapeutico e la relazione con i pazienti che riportano queste esperienze.

Prospettive future e ricerche in corso

Gli studi sulle esperienze extracorporee sono ancora in fase iniziale e necessitano di approfondimenti, soprattutto per distinguere quali aspetti siano associati a patologie mentali e quali rappresentino invece risposte di adattamento psicologico. La correlazione con traumi infantili e la percezione positiva da parte di molti soggetti apre nuove prospettive sulle funzioni che tali esperienze possono svolgere nella psiche umana.

Inoltre, l’interesse per le OBE si è esteso anche al campo delle neuroscienze, con ricerche che tentano di identificare le aree cerebrali coinvolte nella percezione del corpo e del sé, come la corteccia temporo-parietale, cruciale per la percezione della posizione corporea nello spazio.

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti