Esistono test di gravidanza per scheletri?

  • Postato il 31 ottobre 2025
  • Di Focus.it
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Sappiamo che si sta avvicinando Halloween e quella del titolo sembra più una domanda legata alla festa statunitense che il frutto di una ricerca scientifica, ma vi possiamo assicurare che siamo seri: un gruppo di ricercatori infatti è riuscito a individuare la presenza di ormoni chiave della gravidanza, come estrogeno e progesterone, nelle ossa e nei denti di alcuni antichi scheletri femminili. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Archaeological Science.. Da dove siamo partiti. I test attualmente in commercio identificano nelle urine la presenza della gonadotropina corionica umana (hCG), un ormone che non rimane a lungo nel corpo e, per questo, è impossibile da identificare nei resti antichi. Fino a oggi gli archeologi si limitavano a confermare una gravidanza quando ritrovavano tracce del feto nell'addome delle donne defunte – una scoperta più unica che rara.. Dove siamo arrivati. In questo nuovo studio gli autori hanno analizzato i resti di 10 individui, tre uomini e sette donne, vissuti tra il I e il XIX secolo d.C. Due delle donne erano incinte al momento della morte, e due erano state seppellite accanto ai propri neonati. Gli scienziati hanno raccolto e polverizzato dei campioni di ossa, denti e tartaro dentale, e li hanno esaminati utilizzando una versione modificata di una tecnica chiamata ELISA (dall'inglese Enzyme-Linked Immunosorbent Assay, letteralmente saggio immunoassorbente legato a un enzima). . Hanno così rilevato la presenza di alte concentrazioni di progesterone nelle ossa e nei denti di una donna incinta vissuta tra l'XI e il XIV secolo, e nelle ossa dell'altra donna incinta, vissuta tra il XVIII e il XIX secolo. Livelli di progesterone moderati sono stati identificati anche nel tartaro dentale delle due donne seppellite accanto ai neonati. Nessuna di queste quattro donne aveva quantità rilevabili di testosterone nelle ossa o nei denti.. Una tecnica da sviluppare. Lo studio, pur con le sue limitazioni legate principalmente al fatto che la tecnica si trova ancora nelle prime fasi di sperimentazione, promette di rivoluzionare il modo in cui studiamo la storia riproduttiva delle popolazioni antiche, consentendoci di interpretare le esperienze delle donne nei contesti sociali e culturali e fare confronti efficaci tra le popolazioni moderne e quelle archeologiche..
Autore
Focus.it

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