Ercoli (Medicina solidale): "Il suo successore continui a essere voce di quelli che nessuno vuole più sentire"

  • Postato il 23 aprile 2025
  • Di Agi.it
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Ercoli (Medicina solidale): "Il suo successore continui a essere voce di quelli che nessuno vuole più sentire"

AGI - "Grazie all'aiuto di Papa Francesco concretamente sono stati aperti due spazi. Il primo spazio è l'ambulatorio sotto il Colonnato che abbiamo avviato proprio noi di Medicina Solidale nel 2016. Poi c'è stata l'apertura di Palazzo Migliori con la comunità di Sant'Egidio per l'accoglienza dei senza fissa dimora. Questo nelle immediate vicinanze del Vaticano. Poi abbiamo aperto l'ambulatorio a Via della Lungara, un ambulatorio di strada, una farmacia di strada insieme all'Associazione VO.RE.CO. e nel 2015, per il Giubileo della Misericordia ci ha dato il suo camper sanitario con cui abbiamo praticamente attraversato la città, arrivando fino ai margini periferici più desolati della città incontrando e curando migliaia di persone, persone che veramente versavano in condizioni assolutamente critiche. Penso ai migranti in transito, penso ai bambini dei campi rom". Così in un colloquio all'AGI, Lucia Ercoli, direttrice sanitaria di Medicina Solidale, una associazione di medici volontari, che si prende cura delle persone più deboli e più fragili di Roma, racconta l'impegno concreto di Papa Francesco verso detenuti, homeless, migranti, rom e persone trans. "La sua gente". 

Le strutture aperte da Papa Francesco

Dall'assistenza medica all'accoglienza di minori in difficoltà e madri con bambini: il pontefice ha voluto lasciare a Roma una eredità importante per emancipare dalla povertà le periferie e gli indigenti della capitale L'ambulatorio di via Tenuta di Torrenova che offre cure mediche gratuite a indigenti e donne con bambini; il centro “Fonte di Ismaele” in via Chiovenda a Don Bosco, che offre servizi di accoglienza per minori con fragilità e madri con bambini; la farmacia in via della Lungara a Trastevere, che fornisce medicine a migranti, persone senzatetto ed ex detenuti. E infine l'ambulatorio davanti al colonnato di San Pietro che offre visite mediche e servizi di docce e barberia a persone senzatetto e famiglie indigenti. Sono queste le strutture aperte dal Vaticano e volute da Papa Francesco a Roma durante il suo Pontificato per aiutare gli ultimi fra gli ultimi.

Papa Francesco ha voluto lasciare anche a Roma una eredità importante per emancipare dalla povertà le periferie e gli indigenti della capitale. E almeno in due occasioni ha voluto conoscere di persona i medici e i volontari che gestiscono l'ambulatorio del colonnato di San Pietro. Tutte le strutture sono state avviate a partire dal 2015 dalla onlus Medicina Solidale in collaborazione con l'Elemosineria del Vaticano.

Dr.ssa Ercoli, qual è stato l'aiuto del Papa per i più fragili durante il Covid?

Durante la pandemia l'ambulatorio del Colonnato era uno dei pochi presidi aperti che offrivano tamponi gratuiti insieme in collaborazione con l'IFO San Gallicano e questo ha permesso a Roma Capitale di poter accogliere persone che erano in strada, i più fragili che altrimenti sarebbe stato impossibile raggiungere visto il lockdown.

Quindi facendo il tampone era possibile collocare i positivi in strutture dedicate e i negativi accoglierli nelle strutture ordinarie.

Fuori delle telecamere, di quello che abbiamo visto tutti, il Papa in qualche maniera si faceva vedere con queste persone?

Assolutamente sì. È andato personalmente per esempio a Palazzo Migliori, è andato nel dormitorio dell'elemosiniere dietro il Santo Spirito, durante le manifestazioni delle giornate mondiali dei poveri, ha pranzato con loro, è andato nelle carceri.

È di poco fa la notizia che il Papa lasciato il suo fondo personale ai detenuti (circa 200mila euro). Il pontefice ha accolto fragilità di ogni tipo durante le vaccinazioni. Tutto un gruppo di trans che veniva dal litorale romano. Questa era la sua gente.

Quindi è corretto chiamarlo il Papa degli ultimi?

È corretto chiamarlo il Papa fedele al Vangelo perché ha seguito le orme di Cristo, stando vicino agli ultimi.

C'è qualche ricordo che lo lega a lui? 

Una cosa molto personale che riguardava uno dei miei figli che stava attraversando un momento molto difficile e lui mi ha chiesto il nome e poi abbiamo pregato insieme. La richiesta del nome per me è stata una cosa fortissima. 

Quante persone sono state aiutate con l'aiuto di Papa Francesco?

Solo nel periodo della pandemia abbiamo accolto circa 3.000 persone all'ambulatorio del Colonnato, altre 2.000 con il camper durante il Giubileo del 2015. Nella rete di ambulatori in periferia, abbiamo riattivato l'ambulatorio di medicina solidale con il Policlinico di Tor Vergata nel 2023 sono state 6.970 perché la povertà sta aumentando. Il disagio sta aumentando e colpisce tanti cittadini italiani, soprattutto gli anziani e quelli più soli.

Qual è adesso la speranza?

Che lo Spirito Santo mandi una persona che resti fedelissima al Vangelo e alle indicazioni di Gesù, come sempre sono stati questi pontificati, diciamo. Chiaramente lui è stata una voce per chi non ha voce, quindi l'augurio è che il suo successore continui a essere voce di quelli che nessuno vuole più sentire.

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Autore
Agi.it

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