Entrano in vigore i dazi del 25% voluti da Trump su acciaio e alluminio

  • Postato il 12 marzo 2025
  • Di Agi.it
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Entrano in vigore i dazi del 25% voluti da Trump su acciaio e alluminio

AGI - In una nuova fase della guerra a colpi di dazi tra gli Stati Uniti e i suoi partner commerciali, le tariffe doganali del 25% su acciaio e alluminio chiesti da Donald Trump sono entrati in vigore oggi, provocando la risposta dell'Unione europea e di Pechino. Il presidente americano aveva già tassato le importazioni di acciaio e alluminio durante il suo primo mandato (2017-2021), ma queste nuove imposte sono destinate a essere "senza eccezioni e senza esenzioni", ha assicurato quando sono state annunciate all'inizio di febbraio. L'obiettivo dichiarato dell'inquilino della Casa Bianca è quello di proteggere l'industria siderurgica a stelle e strisce, che ha visto la sua produzione diminuire anno dopo anno a causa della concorrenza sempre più agguerrita, in particolare da parte dell'Asia.

 

La Cina, il più grande produttore di acciaio al mondo, ha risposto promettendo di adottare "tutte le misure necessarie per proteggere i suoi legittimi diritti e interessi". In realtà, però, il mercato americano non è lo sbocco principale per gli esportatori cinesi. "Le azioni degli Stati Uniti violano gravemente le regole" dell'Organizzazione mondiale del commercio e "danneggiano gravemente il sistema commerciale multilaterale", ha affermato un portavoce del ministero degli Affari Esteri cinese. "Non ci sono vincitori nelle guerre commerciali", ha stigmatizzato.

 

Questi nuovi dazi vanno oltre quelli imposti durante il primo mandato di Trump, poiché riguardano anche un'ampia gamma di prodotti trasformati. Sono interessati Canada, Cina, Ue, Giappone e Australia. La Commissione europea ha annunciato che imporrà dazi su una serie di prodotti americani, dalle barche al bourbon alle motociclette, a partire dal primo aprile. L'Ue "esprime profondo rammarico" per le misure adottate dal presidente Trump, ha affermato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, aggiungendo che la risposta europea è stata "forte ma proporzionata".

 

"I dazi sono dannosi per le imprese e ancora peggio per i consumatori - ha spiegato - i posti di lavoro sono in gioco. I prezzi saliranno. In Europa e negli Stati Uniti", ha insistito, dicendo di essere pronta al dialogo. Le tariffe doganali Usa sono "totalmente ingiustificate", ha dichiarato anche il primo ministro australiano, Anthony Albanese, dopo non essere riuscito a negoziare un'esenzione all'ultimo minuto.

 

Da parte sua, Londra si è detta "delusa", senza però annunciare alcuna contromisura immediata. Gli Stati Uniti importano circa la metà dell'acciaio e dell'alluminio utilizzati nel paese, destinati a settori industriali diversi come l'automotive, l'aviazione, la petrolchimica e prodotti di consumo di base come i prodotti in scatola.

 

Da quando è entrato in carica, Donald Trump ha fatto ampio uso dei dazi, utilizzandoli come strumento di negoziazione, come incentivo per le aziende che vogliono insediarsi nel Paese e come fonte di entrate per il Tesoro federale. Inizialmente ha preso di mira Canada e Messico (al 25%) e Cina (al 10%), prima di aumentare la percentuale al 20%, accusando i tre Paesi di non fare abbastanza contro il traffico di fentanyl, il potente oppioide che sta causando una grave crisi sanitaria negli Usa. Ma sono stati finalmente esentati i prodotti canadesi e messicani importati negli Stati Uniti e conformi alle specifiche dell'Accordo di libero scambio Canada-Stati Uniti-Messico (Cusma).

 

Tuttavia, i dazi sui prodotti cinesi sono stati mantenuti, spingendo Pechino ad annunciare ritorsioni, in particolare contro i beni agricoli provenienti dagli Stati americani che hanno votato in larga parte per Trump. Ieri il presidente degli Stati Uniti ha anche brevemente minacciato il Canada di raddoppiare i dazi su acciaio e alluminio, prima di fare poco dopo dietrofront. Anche altre materie prime, come il legname canadese e i prodotti lattiero-caseari, sono state minacciate e, dal 20 gennaio, Trump ha ribadito più volte l'intenzione di imporre dazi sulle importazioni europee. 

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Agi.it

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